Capitolo 61 (oggi doppio aggiornamento, ogni tanto ve lo meritate)
Alex:
Strinsi la mano di Angelica mentre avanzavamo piano verso il portone di casa.
-Stai sudando - disse lei fermandosi e prendendomi il mento tra le dita.
-Sono nervoso, ok ?-
-Alex dovrei essere io quella nervosa, tua madre mi odia e tuo padre non l'ho mai visto, lo scenario non è dei migliori-
-Hai ragione è che, non lo so, è come se tutto questo fosse una grande, enorme seconda possibilità, ho paura che loro mandino tutto all'aria -
-Non lo faranno Alex, se davvero ti vogliono bene, non lo faranno-
-Sei fantastica-
-Vedi di ricordartelo, nel caso io prenda a schiaffi tua madre-
-Non preoccuparti, se dovessimo arrivare a quel punto, te la terrei ferma io - le feci l'occhiolino mentre lei scoppiava a ridere e mi trascinava dentro. Luca venne come al solito ad aprirci e io gli presentai Angelica.
-Luca questa è Angelica, mia moglie. Angelica, lui è Luca, il nostro maggiordomo, anche se per molti anni è stata la mia famiglia -
-Signor DeAngelis, così mi imbarazza - disse mentre le sue guance si tingevano di rosa. -Sono lieto di conoscerla - disse rivolto ad Angelica
-Il piacere è tutto mio -
-Prego, se volete seguirmi - Si avviò dentro casa e la guardai fissare la casa con occhi sgranati.
-E' enorme - sussurrò facendosi piccola al mio fianco, come intimorita.
-E solo una casa, piccola -
-Una casa grande -
-Una casa grande e molto, molto vuota e fredda -
-I signori vi aspettano in sala da pranzo. Il pranzo sarà servito tra poco -
-Grazie, Luca - dissi stringendo la mano di Angelica un po' più forte. Lui si dileguò e io trattenni il respiro.
-Alex -
-Si ?- dissi
-Apri la porta, non succederà nulla -
-D'accordo - Afferrai la maniglia e spinsi. I miei genitori erano già seduti a tavola, mio padre a capotavola, mia madre alla sua destra. I due posti a sinistra erano apparecchiati, mentre quello vicino a mia madre era vuoto. Vuoto come lo era da anni. Nessuno si era più seduto li dopo la sua morte.
-Alex, siete arrivati - disse mia madre facendo un piccolo sorriso forzato e finto.
-Si siamo qui, cercate di non rovinare tutto - dissi lanciando a mia madre un occhiata glaciale.
-Sedetevi, vi prego - disse dopo un attimo di pausa.
-Alex non ci presenti tua moglie ?- disse mio padre prendendo la parola.
-Mamma, papà - disse stingendo i denti - Lei è Angelica, mia moglie - disse calcando l'ultima parola.
-Sono felice di conoscerla signor DeAngelis - disse Angelica allungando la mano verso mio padre.
- Chiamami pure Carlo - Prendemmo tutti posto e il silenzio calò nella stanza. -Allora- disse mio padre - Da quanto tempo siete..- Pausa. -Siete sposati ?- Afferrai la mano di Angelica sotto il tavolo e la strinsi.
-Da qualche mese. È stata una cosa improvvisa- disse lei
-Improvvisa ?-
-Si siamo scappati in Spagna e li Alex ha organizzato tutto a mia insaputa- disse sorridendomi.
-Non sapevo fossi così romantico - disse acida mia madre - Si vede che i tuoi amati e inutili libri sono serviti a qualcosa - La mia presa sulla sua mano aumentò.
-Adele - la rimproverò mio padre.
-Non cambi mai tu, vero ?- dissi
-Alex - disse ancora mio padre
-No. Sono, anzi, siamo venuti qui nella speranza di aggiustare le cose, ma non mi sarei dovuto illudere. Rimani la solita serpe -
-Non parlarmi così, lei non ti merita e tu lo sai. Andiamo, Alex , hai visto come si è guardata in giro - A quel punto scattai. -Giuro su Dio che se le stai dando della scalatrice sociale questa sarà l'ultima volta che mi vedrai-
-Dico solo le cose come stanno -
-Basta, ce ne andiamo - Mi alzai e trascinai Angelica con me
-Alex per favore tua madre non intend ...-
-Oh no lei intendeva proprio quello. Riesci sempre a rovinare tutto - sputai quelle parole con odio. -E' stato un errore darvi fiducia -
-Alex ti prego devo parlarti, da soli - disse mio padre con occhi imploranti.
-Dovrai farlo un'altra volta, non la lascio sola con lei -indicai Angelica e poi mia madre ancora seduta.
-Può stare con me, se desidera - la voce di Luca giunse dalle nostre spalle. Io fissai Angelica, che annuì e si alzò in punta di piedi, fino a sfiorare il mio orecchio con le labbra.
-Parla con tuo padre e poi torna da me -
-Sempre - dissi lasciando un leggero bacio sulla sua bocca. Guardai mio padre e alzai il mento.
-D'accordo, parliamo - con la coda dell'occhio vidi Angelica ridere mentre seguiva Luca nelle cucine.
-Adele, lasciaci soli -
-Ma ..-
-Va'- disse mio padre indicando la porta. Lei si alzò, facendo stridere la sedia sul pavimento. Aprì la porta e la sbatté dietro di se e mai come prima mi sembrò simile a Samanta.
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Amami come nei libri
ChickLit[COMPLETA] Un bar, due ragazzi e mille libri. E come a volte bastino una penna e un fazzoletto per innamorarsi. Alex e Angelica, entrambi con un passato da dimenticare alle spalle, un presente tutto da vivere e un futuro da "scrivere " insieme. [...