capitolo 33

3.8K 199 25
                                    

Capitolo 33

Alex:

Arrivati davanti al cimitero parcheggiai la macchina e spensi il motore, girandomi verso Angelica, che fissava il vuoto davanti a se.

-Ehi- dissi prendendole la mano, che teneva serrata sulla coscia. Lei si voltò verso la mia voce.

-Perché siamo qui ?- e indicai i cancelli neri che ci separavano dal cimitero. Lo stesso cimitero in cui era sepolta Eleonora. Lei sospirò lievemente.

-Volevo farti incontrare i miei genitori. Ora non ne sono più così sicura. -

-Andiamo, mi farebbe piacere -

-Davvero ?-

-Certo - Fissavamo in silenzio quelle due tombe lucide su cui Angelica aveva posato dei fiori, che avevamo comprato poco prima.

-Mamma, papà volevo presentarvi Alex.- strinse la mia mano fino quasi a stritolarla.

-Spero, ovunque siate, possiate essere felice per me perché io sono felice. Molto felice. Alex è riuscito a ridarmi la felicità che mi mancava da tanto. Lo avreste adorato. Soprattutto tu mamma, legge tantissimo, forse anche più di quanto facessi tu. Ma non sa cucinare, è riuscito perfino a bruciare un uovo. Ma lo amo così tanto mamma. Avevi ragione sai ? Quando mi dicevi che avrei trovato un ragazzo che mi avrebbe guardato come papà guardava te. –


Angelica:

Mi girai verso Alex e mi parve di vedere un bagliore nei suoi occhi. Occhi leggermente lucidi.

-Alex - dissi buttandomi tra le sue braccia, mentre lui seppelliva la sua faccia nei miei capelli.

-Ti amo - disse mentre ci dondolavano abbracciati in quel luogo di morte e pace. Quando ci staccammo Alex disse:

-Ora vieni, voglio anche io farti incontrare una persona, ma forse l'hai già vista. - Mi trascinò zigzagando tra le tombe fino a fermarci davanti alla tomba bianca.

-Ciao sorellina -

-Eleonora è seppellita qui? - chiesi.

-Si, i miei genitori hanno sempre vissuto in questa città prima di trasferisti. Hanno voluto che lei rimanesse qui. -

-Com'era ? -

-Lei era sempre così sorridente, non stava ferma un attimo. Da piccola si divertita a colorarmi i libri. Diceva sempre che erano troppo bianchi e neri e che serviva colore. - Gli accarezzai il dorso della mano con il pollice. Mi alzai sulle punte e gli posai un bacio sulle labbra.

-Eri un fratello fantastico Alex. -

-Vorrei solo poterla abbracciare per un ultima volta.- disse mentre mi stringeva a se.

-Andiamo a casa. Sta iniziando a fare buio - Uscimmo dal cimitero, ma non andammo a casa subito. Passeggiammo per la città, scherzando come due bambini e rincorrendoci per le vie affollate, proprio mentre la pioggia ci sorprendeva. Alzai lo sguardo al cielo chiudendo gli occhi e sentendo le gocce di pioggia scivolarmi lungo il corpo. Alex fece aderire i nostri corpi fradici e mi baciò e mentre le persone correvano via dalla pioggia, noi ci amavamo sotto di essa. Arrivati a casa corsi in doccia, lasciando una scia d'acqua per tutti i corridoi. Dopo mezz'ora mi decisi ed uscì dal calore del bagno, trovando la casa silenziosa. Alex era seduto sul pavimento del salotto, i capelli umidi e solo i pantaloni della tuta neri che cadevano bassi sui fianchi. Aveva acceso qualche candela e la televisione dava "Vi presento Joe Black"

-Amo quel film - dissi sedendomi tra le sue gambe.

-Lo so - A metà film la mano di Alex si infilò dentro la mia, lasciandoci un fazzoletto bianco.

"Fra i rumori della folla ce ne stiamo noi due,

felici di essere insieme, parlando poco,

forse nemmeno una parola"

(W.Whitman)

Mi girai per baciarlo, proprio mentre le note di "Smells like teen spirit" risuonavano nell'aria e sul telefono di Alex compariva il nome "Mamma "

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora