capitolo 37

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Capitolo 37

Alex:

-Mamma - Solo quello uscì dalla mia bocca, il resto mi restò bloccato in gola. Sentivo la mano di Angelica stringermi il braccio, ma non la vedevo. Il mio sguardo era fisso su quella donna così simile a me, che mi aveva aiutato a crescere e che mi aveva distrutto e calpestato il cuore. Lei, elegante come sempre nel suo tubino azzurro, avanzò sui tacchi neri verso di noi.

-Alex - disse. Feci scivolare il mio braccio intorno alla vita di Angelica e la strinsi di più a me.

-Cosa ci fai tu qui ?- chiesi sputando fuori le parole. Mia madre sembrò turbata dal mio tono e si fermò.

-Alex, non rispondi alle mie chiamate, sono mesi che cerco di contattarti. Perché non ...-

-Pensavo che il messaggio fosse chiaro. Non voglio vederti, né parlarti. Per quel che mi riguarda non abbiano niente da dirci. Quindi, ripeto, cosa ci fai qui ?- Il gelo cadde nei suoi occhi, ma la cosa non mi stupì. Era sempre stata brava a nascondere le sue emozioni.

-Ho bisogno di parlarti urgentemente Alex, riguarda tuo padre e... E Samanta. - Disse quasi sussurrando l'ultimo nome. Mi irrigidì. Quel nome.

-Non mi interessa. Non voglio sapere niente di lui, tantomeno di lei. Quella è la porta. - Staccò il suo sguardo dal mio e fissò Angelica.

-Lei chi è?- chiese mentre la sua bocca si apriva in un mezzo sorriso. La spostai dietro di me.

-Andiamo Alex, io e tuo padre ti abbiamo insegnato l'educazione. Presentami. - Angelica aggirò il mio corpo e tese la sua mano verso mia madre. La sua mano destra.

-Sono Angelica - disse alzando il mento. Mia madre strinse mollemente la mano delle mia ragazza per poi girarsi verso di me.

-E' la tua ultima conquista? Devo ammettere che è più bella di Samanta. Chissà però se sarà altrettanto stupida.-Gli occhi di Angelica si spalancano lentamente.

-Senta, non so chi sia questa Samanta, ma non ...- iniziò. Mia madre alzò una mano come per scacciare una mosca e la interruppe.

-Non le hai detto nulla? Beh non mi stupisco. Cerchi sempre storie brevi. Fammi indovinare, la tieni finché non ne troverai un' altra vero? Magari più brava a...Ma in fondo hai ragione. Perché perdere tempo a raccontare tutti i dettagli oscuri del tuo passato- A quel punto non ci vidi più. Afferrai mia madre per un braccio e la spinsi fuori dalla porta.

-Non azzardarti. Non provare mai più a dirle una cosa del genere. Non sai niente di noi. - Angelica mi posò una mano sulla schiena, probabilmente per calmarmi. O per trattenermi. Ma alzò la mano sbagliata. La mano sinistra. E a quel punto mia madre lo vide. L'anello rifletté la luce dei lampioni fuori dal ristorante e il suo sguardo fu calamitato verso quel diamante scintillante. Sbiancò sotto la sua perfetta, finta e perenne abbronzatura

-Alex...- disse. -Non è quello che penso, vero ? -

-Non me ne frega un cazzo di quello che pensi che sia. Te ne devi andare. -

-Non puoi averlo fatto ! Non puoi sposare una puttana qualunque! Una nullità! Sai che meriti di meglio!Sai chi devi sposare ! -urlò. Angelica indietreggiò sul marciapiede e barcollò. Andrea, che era uscito seguito da Roberta la afferrò al volo. Mi girai verso di lei e nei suoi occhi vidi il passato. I ricordi. Tutto quello che le avevano detto. Mi avvicinai a lei e le presi il viso tra le mani.

-Non ascoltarla, ti prego. Le sue parole non valgono niente. - Le lasciai un bacio sulle labbra e mi girai verso la donna che mi stava guardando fumante di rabbia.

-Mi hai deluso Alex -

-Come se mi importasse. Non hai capito che quello che dici o fai non ha più importanza per me ?Per me sei come morta. Ricordi queste parole, "mamma "?- dissi, calcando sarcasticamente sull'ultima parola. Lei sussultò leggermente, guardò Angelica disgustata e finalmente se ne andò. 

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