capitolo 38

3.4K 203 22
                                    

Capitolo 38

Alex:

Mi sfilai il cappotto e appesi quello di Angelica sull'attaccapanni all'ingresso.

-Alex - il suo sussurro fu appena udibile. Mi bloccai e mi voltai verso di lei. Giocava nervosamente con l'anello, facendolo roteare intorno al dito. Quell'anello che era una promessa. Era la mia promessa d'amore e non l'avrei mancata. Mi avvicinai e le afferrai il polso, portandola sul divano e facendola sedere sulle mie ginocchia.

-Angelica, non ti ho detto tutta la verità. - Lei si irrigidì impercettibilmente, ma posò la mano sinistra sul mio cuore.

-Prima però voglio dirti una cosa. Io ti amo Alex e anche se so che quello che mi dirai mi farà male, non smetterò mai di volerti. Sei l'unica cosa bella che mi sia mai capitata nella vita, non lascerò che il tuo passato distrugga il nostro futuro. - Appoggiò la fronte alla mia.

-Ti amo anche io e voglio che tu lo sappia. -

-Ti amo anche io, te l'ho detto. -

-No è diverso, voglio che tu mi dica che sai che io ti amo- Lei corrugò le sopracciglia.

-Alex ..- Strinsi la mia presa sul suo polso.

-Dimmelo. - So che vedeva la disperazione nel mio sguardo, vedeva il mio bisogno di sapere.

-Si, lo so. - Presi un bel respiro e iniziai a parlare.

-Vivevo ancora con i miei, a quel tempo la situazione era critica. Molto critica. Eleonora era appena morta e con lei anche la mia idea di famiglia. Mia madre era al culmine della sua dipendenza dall'alcol e mio padre si chiudeva nel suo studio per ore ogni volta che io ero a casa. Io uscivo spesso, ero sempre fuori casa. Mi chiudevo in biblioteca, andavo in libreria o al parco. Ovunque, tranne che in quel guscio freddo che era diventato casa mia. Un giorno conobbi lei. Si chiamava Samanta ed era bellissima, bionda e con enormi occhi azzurri, ma solo oggi mi rendo conto che la sua bellezza era solo esteriore. Pensavo fosse fatta per me. Era il mio esatto opposto. Non leggeva, con lei non potevi fare una conversazione profonda, ma sapevo di non meritarmi di meglio. Non meritavo e non merito una come te. Lei era sempre perfetta, mai con un capelli fuori posto, mai in disordine. Pensavo di amarla. Ma non era amore, era lo spasmodico bisogno di avere qualcuno al mio fianco. Samanta aveva la mia età e veniva da una famiglia ricca. Come ...Beh come la mia. Voglio dire, i miei sono ricchi, quando me ne sono andato ho chiuso qualunque contatto avessi con loro, anche i soldi. Comunque, venivamo entrambi da famiglie che ci avevano insegnato l'educazione e lo stare al mondo. Per questo, quando Samanta mi disse di essere incinta io crollai. Tutto crollò. I miei genitori e i suoi vollero subito un matrimonio riparatore. Ma io ero troppo giovane e troppo spaventato, Eleonora se n'era appena andata e io non ero pronto a occupare il suo posto nel mio cuore. Quando dissi di no, mio padre mi mandò all'ospedale con un labbro spaccato ed il naso rotto. Fatto sta che, per cause naturali o meno, Samanta perse il bambino. Tutto tornò più o meno alla situazione iniziale. Fino a quando entrai senza bussare nello studio di mio padre. Me lo ricordo ancora. Mi serviva solo una penna ed ero convinto che lui fosse in ufficio. Era a casa invece. E non era da solo. Samanta era seduta sulla scrivania e lo stava baciando, mentre mio padre le teneva le mani sul culo. Avevo sempre saputo che mio padre aveva un amante, ma mai, mai avrei pensato che quella persona fosse Samanta. La mia Samanta. La stessa persona che mi aveva fatto piangere sulla sua spalla ora mi stava tradendo. Con mio padre. La lasciai e me ne andai di casa. Ovviamente mio padre volle farmi sapere, come ulteriore umiliazione, che il bambino che Samanta aveva perso era il suo. Da quel giorno non vidi più nessuno di loro, presi le mie cose e me ne andai. Samanta mi chiamò un paio di volte, per poi sparire. - Spostai una ciocca di capelli neri che mi era caduta sugli occhi.

-So che probabilmente non era questo che ti aspettavi e non volevo che tu lo sapessi così. Volevo dirtelo, ma al momento giusto. So che non ti merito. Probabilmente non ti meriterò mai, eppure non posso fare a meno di amarti. Non posso fare a meno di volerti al mio fianco. Non solo ora, ma per tutta la mia vita. Se vuoi annullare tutto non dirò niente, mi farò semplicemente da parte e ti guarderò vivere la tua vita da lontano, ma senza mai smettere di amarti. - Angelica si irrigidì, poi mi guardò. E guardò. E in quei favolosi occhi, che ancora adesso mi fanno battere il cuore, vidi la sua decisione. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora