capitolo 75

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Capitolo 75 (-4)

Angelica:

-E così anche lui è terrorizzato ?-

-Già, ho trovato questo sul letto stamattina- porsi il fazzoletto a Roberta , che posò il bicchiere per prenderlo. Eravamo rimaste al bar ben oltre l'orario di chiusura per parlare e Roberta aveva preparato la torta al cioccolato. Si chinò in avanti e lesse. -Beh so che Andrea gli ha parlato ieri quando sono andati in palestra -

-Si, ma deve parlare con me - sbuffai.

-Dagli tempo. Non puoi negare che anche tu eri abbastanza agitata quando mi hai chiamato-

-E' che non me l'aspettavo - dissi appoggiando la mano sinistra sulla pancia e l'anello di fidanzamento catturò i raggi del sole che entravano dalla finestra del bar. Potevo quasi sentire l'incisione all'interno dell'anello premermi sul dito, come a ricordarmi che era lì e che li sarebbe rimasto per sempre. -Tra un po' è un anno - dissi cambiando argomento. Tutti i momenti passati insieme mi scorsero davanti agli occhi. Eravamo cambiati molto e avevamo sopportato altrettanto, ma nonostante tutto eravamo ancora noi due, beh, noi tre.

-Che gli regali ?- chiese Roberta schioccando le dita per svegliarmi dai miei sogni ad occhi aperti.

-La verità ? Non lo so - Roberta soffocò una risata e cullò il passeggino dove Roberto aveva iniziato a muoversi.

-Perché ridi ?-

-Niente mi è venuta in mente una cosa che mi ha detto Andrea... comunque, tu e Alex siete la coppia dai regali romantici e strappalacrime, devi pensare in grande cara mia - Sospirai e ruotai l'anello intorno al mio dito.

-Non voglio qualcosa ...-

-Ciao - Mi girai e lanciai le braccia al collo di Alex. -Sei uscito presto sta mattina- mormorai contro la sua pelle, annusando il suo profumo.

-Scusami, sono andato a correre prima di andare al lavoro- Da dietro le sue spalle Roberta prese borsa e passeggino e mi salutò in silenzio mentre usciva. Mi staccai da lui, che però non spostò le mani dai miei fianchi.

-Alex, quel biglietto...- La sua presa si intensificò e socchiuse leggermente gli occhi.

-Quel biglietto era per cercare di spiegarti come mi sento - Abbassò la testa e fissò il mio labbro intrappolato tra i denti.

-Ma tu lo vuoi davvero questo bambino?-

-Certo che lo voglio - disse senza esitazione -E' solo che ho paura, ne ho parlato con Andrea e mi ha rinfacciato le cose che gli ho detto io - scosse la testa e sorrise. -Tu, e ora questo - disse indicando la mia pancia - Siete la cosa più bella che mi sia mai capitata - si abbassò e sfregò il naso contro il mio.

- Devo solo ...-Il suo cellulare che squillava interruppe la conversazione. Guardò lo schermo e corrugò la fronte.

-E' mia madre - disse. I rapporti con la sua famiglia, specialmente con sua madre, erano ancora un po' tesi, ma avevano fatto dei progressi dopo l'ultima cena conclusasi senza insulti ne urla. Accettò la chiamata e si portò il telefono all'orecchio.

-Pronto ?- Silenzio.

-Si- Silenzio.

-Arriviamo - E fece scivolare il cellulare in tasca.

Silenzio.

-Alex ?-

La mano che ancora teneva sul mio fianco scivolò verso l'alto e poi giù per il mio braccio, fino ad afferrarmi la mano.

-Mio padre è morto - mormorò.

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora