capitolo 25

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Capitolo 25

Angelica:

In piedi sull'erba posai una peonia bianca sul freddo marmo, fissando la foto che avevo scelto per la sua lapide. Amavo quella foto, gliela avevo scattata io. Il suo sorriso splendeva e quegli occhi bellissimi erano spalancati, a differenza di ora, che erano chiusi per sempre. Amavo il suo sorriso, era una cosa che avevo sempre invidiato. Così luminoso. Così vero. Accarezzai il suo volto dietro il vetro e mi alzai, spolverandomi i jeans.

-Mi manchi così tanto mamma- Mi spostai di pochi passi e posai un fiore anche sulla tomba di mio papà. I miei genitori morirono quando io ero al liceo, lasciandomi sola ad affrontare un mondo troppo freddo per me. Vagai per il cimitero, cercando l'uscita senza però riuscirci. Feci vagare lo sguardo su quella distesa di marmo e statue, quando vidi una tomba diversa. Era completamente bianca, sembrava risplendere. Mi avvicinai per leggere il nome.

"Eleonora De Angelis "

Alzai gli occhi sulla foto, dove gli occhi glaciali di Alex mi guardavano, incorniciati però da un viso da bambina.

Aprii gli occhi di scatto, sentendo la testa pulsare e gemendo quando il movimento provocò una fitta di dolore al mio collo. Mi guardai attorno. Tutta la stanza era bianca e un fastidioso rumore continuo rompeva il silenzio. Una porta si spalancò all'improvviso e una donna bassa e paffuta con un camice bianco entrò nella stanza.

-Ben svegliata - disse con voce allegra e leggermente troppo alta.

-Sai dove ti trovi ?- continuò la donna.

-Io ...no -

-All''ospedale, mia cara. E sai perché sei qui ?-

"Ospedale ". Il mio cervello registrò solo quella parola e i ricordi mi colpirono con violenza. La luce bianca, il rumore, quella macchina che sbandava, il dolore, le grida e poi il buio.

-Quale è l'ultima cosa che ricordi ?- chiese la donna, che, come diceva la targhetta sul camice si chiamava Susanna.

-Tornavamo da una cena quando un auto ...-

-Un brutto incidente tesoro, sei stata molto fortunata. Un leggero trauma cranico e uno strappo al collo. Ti farà male per un po'. - disse indicando il mio collo con la penna. Ripensai ai miei genitori e alla tomba di Eleonora.

"È stato solo un sogno " pensai. La realtà mi fece saltare sul letto.

- Dov'è Alex ?- chiesi.

-Tesoro... - cominciò lei.

-Alex. Il mio ragazzo, era con me in macchina. Guidava lui. Dov'è ?- dissi iniziando a sudare. L'infermiera si avvicinò a me e posò una mano sulla mia.

-Era dalla parte dell'impatto. Ti ha fatto praticamente scudo con il suo corpo. Lui ...-

-No ti prego ...-

-Tesoro, è in coma - 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora