capitolo 76

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Capitolo 76 (-3)

Alex:

-Da una parte mi manca questa casa- dissi mentre mi allentavo la cravatta e toglievo la giacca.

-Sei cresciuto qui Alex, è ovvio che ti manchi -

-Vorrei sapere cosa ne farà mia ....- La parola che volevo dire rimase bloccata dentro la mia gola.

-Madre - concluse Angelica per me. Annuii e la guardai togliersi le scarpe e lisciarsi il vestito nero. Eravamo appena rientrati dal funerale di mio padre e sebbene mi sentissi ancora in colpa, non ero riuscito a versare neanche una lacrima. A differenza di mia madre. Erano anni che non la vedevo così, così umana, così fragile. Il suo pianto mi aveva riportato a quel pomeriggio in cui avevamo seppellito Eleonora. I due funerali si erano sovrapposti con prepotenza nella mia testa. Vedevo e ricordavo la gente piangere. Vedevo e ricordavo mia madre con la faccia nascosta tra le mani, in piedi nel l'erba umida. Scossi la testa e mi ridestai dei miei ricordi e osservai Angelica girare per il salotto.

-E' una casa così bella - disse facendo scorrere una mano sulla mensola in legno sopra il camino di pietra. -Avrebbe bisogno solo di calore -

-Ed è per questo che ve la lascio - La voce di mia madre arrivò dalla porta del salone. Mi girai di scatto e la fissai con gli occhi sgranati.

-Cosa ?- mormorai.

-Come ha detto lei, è una casa bellissima, so che l'hai sempre amata Alex, ma è troppo grande per una persona sola e ora che tuo padre non è più qui - si interruppe e per un attimo il dolore emerse dai suoi occhi uguali ai miei -Non ha senso per me rimanere, mi trasferisco nella casa al lago-

-Sei ...Sei sicura ?- chiesi.

-Si Alex. Se non la volete, la venderò-

-No!- dissi -Non puoi venderla. Noi potremmo ...- mi fermai. Non potevo prendere da solo una decisione che andava presa in due.

-Alex- disse Angelica -Vuoi tornare ad abitare qui ?-

-Vi lascio un attimo soli - disse mia madre scomparendo in corridoio. Non potevo e non volevo perdere anche quel piccolo pezzo del mio passato. Guardai Angelica che intanto fissava l'enorme giardino che si vedeva dalla porta finestra. Un piccolo sorriso le spuntò sulle labbra. Lei si girò e la luce del tramonto che illuminava la stanza colpì i suoi capelli. Per un attimo trattenni il respiro e dimenticai tutto quello che mi circondava.

-Alex - disse sorridendo.

-Scusa, mi sono distratto, che dicevi ?-

-Che se vuoi stare qui per me non c'è problema. Vado ovunque ci sia tu- Si avvicinò e si posò una mano sulla pancia ancora piatta - E in più, sarà un posto bellissimo dove fare crescere il nostro bambino-

-Quindi ti va bene ? Ci trasferiamo qui ?- Lei alzò le spalle - Sarà un bel cambiamento, ma perché no? Non è lontano dal bar e così saremo più vicino ad Eleonora e a Roberto, e ai miei genitori - La abbracciai e la sollevai alla mia altezza, baciandola come se la mia vita dipendesse da quello.

-Ti amo lo sai ?-

-Lo so - disse scoppiando a ridere e dondolando i piedi nel vuoto. La rimisi a terra e la baciai di nuovo.

-Non vedo l'ora di tornare qui. Prima che Eleonora se ne andasse, amavo questa casa-

-Te l'ho detto, le serve solo calore e tanto amore. Tornerà ad essere la casa che era- Le feci scorrere un dito sulla guancia, scendendo verso il suo petto.

-Potremmo trasformare la camera di Eleonora in una per lui - dissi fermando il dito sulla sua pancia.

-O per lei - precisò Angelica.

-O per lei - mi corressi. Un sussulto ci fece girare verso la porta.

-E' incinta ?- chiese mia madre con una mano davanti alla bocca. Presi Angelica per mano e annuii. -Beh sono... Sono felice per voi - disse con una faccia sconvolta. Si ricompose e chiese       -Avete deciso per la casa ?-

Io annuii di nuovo -Ci trasferiamo qui- Lei rimase in silenzio per un attimo che mi parve eterno, poi sospirò.

-Bene. Non avrei sopportato che degli estranei girassero per casa mi..Vostra - si corresse. Quella sera tornammo nel nostro appartamento e iniziammo a fare progetti. Mio padre aveva mantenuto la parola. Aveva venduto tutte le aziende che possedeva e aveva depositato i soldi su un conto a mio nome.

-Vorrei donare parte di quello che ci ha lasciato mio padre ad un' associazione per la lotta contro il cancro. I soldi saranno da parte di Eleonora- dissi ad Angelica.

-Credo sia un idea magnifica-

-E una parte la useremo per ristrutturare la casa come più ti piace. Il resto dei soldi lo terremo per il futuro-

-Non voglio stravolgere la casa Alex. È bella già così -

-Lo so, ma la voglio più ... "nostra " - dissi mimando le virgolette in aria con le dita.

-D'accordo, ma niente grossi cambiamenti -

-E' quello che volevo sentire -

-Vuoi davvero che la camera di Eleonora diventi quella del bambino ?-mi chiese.

-Si quella camera è rimasta così da quando è morta. È ora di cambiare - Angelica annuì e si accoccolò di più contro di me.

-Sono felice -mormorò.

-E io sono felice che tu sia felice - dissi abbracciandola più forte e sprofondando di più nel divano. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora