Capitolo 30
Alex:
Due settimane dopo il mio risveglio tornai in ospedale. Il dottore mi aveva chiamato per dei controlli, ma fortunatamente non avevo avuto problemi gravi, a parte qualche nausea.
-Bene, segui la luce - disse il dottore col camice verde davanti a me.
-Dottore- chiesi, mentre lui scriveva qualcosa sulla mia cartella clinica.
-Dimmi Alex -
-Volevo sapere se lei.... Il ragazzo che ha provocato l'incidente, quello che è morto, lei sa chi era- Non so perché lo chiesi e forse non avrei dovuto farlo, ma c'era qualcosa dentro di me che voleva disperatamente saperlo. Il dottore prese un fascicolo posto sulla scrivania e lo sfogliò per qualche secondo.
-Si, ecco qui - Il nome che disse mi fece rimanere paralizzato dallo shock. Il primo pensiero fu che dovevo dirlo ad Angelica. Il secondo che non sapevo come avrebbe reagito. Il terzo fu che il Karma era un vero stronzo. Fermo sul pianerottolo cercavo le chiavi di casa nelle tasche, sorridendo alla vista degli scatoloni di Angelica impilati fuori dalla mia porta.
-Perché quel sorriso ?- chiese la sua voce dietro di me.
-Perché penso che la nostra storia è iniziata così. Gli scatoloni impilati sul pianerottolo, l'appartamento silenzioso, tu che bussi alla mia porta - Mi afferrò la mano e mi trascinò dentro casa mia, dentro casa nostra. Ci sedemmo sul divano abbracciati, la sua testa sulla mia spalla e le sue gambe sulle mie. Mi girai verso di lei.
-Dobbiamo parlare- Mi fissò dritto negli occhi e annuì leggermente.
-Oggi, all'ospedale ho chiesto al dottore se sapeva chi fosse il ragazzo dell'incidente. Ha cercato il nome e me l'ha detto -
-Alex ...- Le strinsi le mani.
-Era Lorenzo. -
-L... Lorenzo ? Quel Lorenzo ? Io...-
-Era ubriaco, il suo tasso alcolico era di molto superiore al consentito- Lei rimase in silenzio a fissarmi.
-E' colpa mia - sussurrò
-Cosa !? Come può essere colpa tua ?!-
-Anni fa, dopo quello che successe, ci fu un giorno che desiderai la sua morte e adesso è... È successo e ..-
-Non è colpa tua- Lei annuì, ma capii che non era convinta. La strinsi a me e la cullai fino a che non si addormentò. Le feci passare un mio braccio sotto le ginocchia e la sollevai, ignorando le fitte che provenivano dalle mie costole. Aprii la porta della camera con il piede e la sistemai al centro del letto. Le sfilai i jeans e la maglietta per poi alzare le coperte e mettercela sotto. Angelica si girò subito sul fianco, abbracciando il mio cuscino e borbottando qualcosa. Le accarezzai i capelli e andai in cucina tornando in camera poco dopo con un fazzoletto scritto.
-Non ho mai avuto nessuno che mi leggesse la favola della buonanotte- mi disse un giorno Angelica, mentre percorrevamo la sezione bambini della libreria.
-Dovremmo rimediare allora - Posai il tovagliolo sul suo comodino e le sussurrai all'orecchio
-Ecco la tua favola della buonanotte -
"Ogni giorno il principe attraversava il ponte di legno dell'amore per vedere la sua principessa.
L'enorme palazzo si trovava alle sue spalle e davanti a lui c'era il castello a cupola del regno della principessa.
Doveva attraversare un gigantesco fossato per raggiungere il suo unico vero amore: c'erano due ponti che portavano nel cuore della città, uno con sette arcate e l'altro con cinque.
Alla sua destra una gigantesca spada fendeva il cielo, avvisandolo del pericolo che lo attendeva.
Eppure lui ogni giorno sfidava la sorte perchè amava la principessa.
Diceva che nemmeno tutti i pericoli del mondo sarebbero riusciti a tenerlo lontano da lei.
La principessa sedeva alla finestra e aspettava di udire i suoi passi, perchè sapeva che lui non l'avrebbe mai delusa.
Il principe la amava e quando le prometteva di andare da lei manteneva sempre la parola."
(Finché le stelle saranno in cielo Kristin Harmel)
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Amami come nei libri
ChickLit[COMPLETA] Un bar, due ragazzi e mille libri. E come a volte bastino una penna e un fazzoletto per innamorarsi. Alex e Angelica, entrambi con un passato da dimenticare alle spalle, un presente tutto da vivere e un futuro da "scrivere " insieme. [...