12.

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•Vacci piano Zabini•

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo sono i capelli biondi-bianchi di Draco. Sorrido, un sorriso spontaneo e felice dopo tanto tempo. Sento il suo respiro irregolare mentre è ancora addormentato stretto a me. Cerco di liberarmi dalla sua presa senza svegliarlo e si volta dall'altra parte abbracciando il cuscino, controllo che stia ancora dormendo e poi mi alzo dirigendomi verso l'uscita. Le mie ciabatte sono al piano superiore... perciò appena metto piede fuori dalla stanza con il parquet, sento subito il freddo delle mattonelle di Villa Malfoy. Il silenzio come sempre resta in questa casa, anche se qualcuno stesse urlando dalla parte opposta o dai piani superiori, non si sentirebbe. Percorro i corridoi e le scale aiutandomi con il bracciolo. Mi fermo davanti alla mia camera e prendo un bel respiro prima di entrarci. La apro e spingo la porta in modo che si spalanchi. Lentamente faccio un passo avanti e mi guardo intorno, è come l'ho lasciata, forse un po' più in ordine grazie agli elfi domestici.

Chiudo a chiave e poi mi spoglio avviandomi verso il bagno, entro direttamente in doccia e sento il sollievo avanzare, la doccia dopo una dormita penso sia una delle cose più belle della vita. Passo le mani lungo il mio corpo sciacquando via il bagno schiuma precedentemente sparso.

Chiudo l'acqua ed esco avvolgendo un asciugamano grande intorno al mio corpo, e un altro intorno ai miei capelli. Mi guardo allo specchio ma è appannato, perciò mi dirigo verso quello in camera mia e guardo il mio riflesso. Occhiaie evidenti, e, la cicatrice... si è riaperta quando...

Sospiro e chiudo gli occhi schiudendo le labbra per far passare l'aria quando espiro.

Dovrò conviverci, ormai è parte di me.

Faccio un passo in avanti tornando a guardare il mio riflesso, il mio collo e mi faccio forza, trasformerò questo segno in uno dei miei punti di forza, ogni volta che mi perderò in me stessa la guarderò e ricorderò chi sono e quanto valgo.

Nessuno ha il diritto di mettermi i piedi in testa, tantomeno un essere spregevole come Mattheo Marvolo Riddle. Questo mi ricorda solo di più perchè non voglio e non vorrò mai, essere una mangiamorte, esseri spregevoli e senza cuore. Che fanno del male per il solo gusto, piacere, di infliggerlo.

Sposto la tenda della porta finestra e noto che il tempo oggi è migliore. Perciò indosso dei pantaloni da ginnastica e una canotta con una felpa sopra, come sempre i colori che regnano su di me, quindi nel mio armadio, sono il nero, il beige, il bianco e grigio, e un pizzico di rosso e verde smeraldo. Comunque all'incirca tutti colori scuri.

Mi asciugo i capelli e scendo di sotto.

Entro in camera e Draco non è più nel letto, ma sento che è sotto la doccia, perciò afferro la mia borsa che noto in un angolo della stanza e vado in cucina.

"Buongiorno" sorriso ad uno degli elfi domestici che ricambia con un inchino.

Poi mi siedo su uno degli sgabelli al tavolo e afferro il mio diario personale.

Apro una nuova pagina e coloro un fulmine rosso, poi scrivo:

We're scars and we'are beautiful.

Lo chiudo e lo rimetto in borsa.

"Per lei signorina, spero stia meglio" mi sorride l'elfo e lo ringrazio "Ti prego chiamami Alicia" gli sorrido a mia volta e annuisce tornando ai fornelli.

"Buongiorno" la voce squillante di mio fratello riempie la cucina e mi volto a guardarlo mentre entra e prende posto accanto a me.

Appoggia una mano sulla mia schiena e mi lascia un bacio sulla fronte prima di accomodarsi.

Il Marchio Nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora