28.

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•Questo è per non avermi risposto subito•

Ho passato il weekend insieme a mia cugina Cyndia, avevo bisogno di cambiare aria e mio fratello, stranamente non si è lamentato.

Le lezioni oggi invece son state un inferno, a Pozioni una coppia di ragazze hanno rovesciato delle pozioni che si sono mischiate riempiendo la stanza di fumo, quindi abbiamo dovuto evaquarla. E infine con storia della magia mi è venuto un mal di testa atroce.

Mi dirigo in sala grande e mi siedo accanto a Blaise senza proferire parola, ho bisogno di silenzio e qui c'è già troppo casino.

"Alicia, hai saltato l'allenamento questa mattina, spero per te che Giovedì ci sarai, mi hai fatto fare brutta figura con Riddle" bisbiglia mio fratello e alzo lo sguardo sul suo.

"Perchè era oggi?" guardo la sua espressione farsi solo più furiosa.

"Ciao Alicia!" mi volto per vedere Pansy venirsi a sedere accanto a me. Che vuole ora? Lei e mio fratello hanno discusso ancora? "Pansy"

Inizio a mangiare un po' di pasta ma perdo l'appetito non appena il mio sguardo incrocia quello di Price e deglutisco per poi alzarmi mantenendo il contatto visivo.

Ghigna divertito mentre io lo guardo schifata. Afferro la mia borsa e mi dirigo fuori sorpassando lui e Mattheo, ma quest'ultimo mi blocca per un braccio facendomi voltare.

"E' tutto okay, puoi rimanere ho parlato con lui" mi sussurra cercando di tranquillizzarmi col suo sguardo ma scuoto la testa "No, non è tutto okay Mattheo"

Mi tiro via dalla sua presa e a passo spedito esco.

Insomma, una giornata no, ma non voglio buttarla tutta perciò mi dirigo verso il lago nero, percorro il lungo sentiero e mi siedo su una panchina a scrivere ascoltando un po' di musica che mi rilassa sempre, il miglior rimedio a tutti i mali.

Apro una nuova pagina e inizio a scrivere di tutto quello che sto sopportando in questi giorni, di dover convivere con una nuova cicatrice sul mio corpo, di come Piton mi ha letteralmente presa di mira dandomi compiti extra o interrogandomi spesso, di come mio padre mi ricorda sempre di quanto io sia una disgrazia per lui, e Cole, cazzo Cole mi fa davvero paura, pensare che mi stava quasi simpatico, si è rivelato uno psicopatico proprio così come si è presentato.

Una lacrima scende lungo la mia guancia e chiudo gli occhi prendendo un bel respiro e lasciandole fare il suo percorso.

"Alicia..." sobbalzo al suono della sua voce e mi sbrigo ad asciugarla voltandomi verso il riccio.

"Mattheo, cosa ci fai qui" domando tirandomi su e mettendo via il mio diario mentre lui si siede accanto a me estraendo una sigaretta.

"Be, noi, insomma, siamo questo no? Volevo accertarmi che fosse tutto okay" le parole escono a rilento dalla sua bocca mentre fissa il lago, io invece sono incantata, come è passato dal ripudiarmi a questo?

Si volta a guardarmi e alzo il mio sguardo sul suo, mi passa la sigaretta e la afferro per fare qualche tiro, dopodichè gliela ripasso.

"Vuoi parlarne?" domanda e scuoto la testa "Non c'è molto da dire, le cose le sai, è che, è una situazione orribile, e ora ho una nuova cicatrice sul mio corpo" sento di nuovo le lacrime farsi strada.

"Hey..." si volta a guardarmi e mi afferra fra le sue grandi braccia.

Appoggio la testa sul suo petto mentre mi stringe a sè.

"E' tutto okay, passerà, sai quante ne ho io... dopo un po', non ci fai neanche più caso" cerca di rassicurarmi e gliene sono grata.

Non mi era mai capitato che qualcuno mi consolasse così.

Il Marchio Nero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora