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Pov's Mattheo

Non vedo Alicia da ieri sera, da quando mi ha lasciato solo su quel muretto con il mio peggior rivale, Balthazar Carrow, uno stronzo sociopatico di prima classe. Be, dire che non l'ho vista è un po' una bugia, l'ho guardata ogni volta che ne avevo occasione oggi, anche se lei non mi guardava, neanche una volta, ha tenuto lo sguardo basso tutto il tempo, come se fosse persa nei suoi pensieri. So che è colpa mia, del casino che ho fatto. Ma deve anche cercare di capirmi, sono il figlio del signore oscuro, cosa si aspettava? Che fossi stato un angioletto senza macchia sul mio curriculum?

Ho provato con mio padre a parlarci, ma non è servito a niente, ha solo peggiorato la situazione, perchè ora non vuole il minimo contatto fra me e Alicia, per questo Faye e Balthazar sono qui, per controllarci.

Mi rigiro per la millesima volta in questo letto freddo, vuoto, troppo grande solo per me, troppo grande senza di lei, in questa domenica di Gennaio. Ormai è inutile, non riuscirò a riprendere sonno.

Mi volto verso la sveglia che segna solo l'una di notte. Mi tiro su e mi sporgo per vedere Cole, sta dormendo, ovviamente. Mi alzo dal letto per dirigermi verso la sedia e afferrare una delle mie felpe rigorosamente nere e la indosso per poi uscire dalla stanza cercando di non fare troppo rumore.

Scendo le scale a chiocciola e senza che me ne rendo conto mi ritrovo davanti alla sua stanza. La fisso, la tentazione di entrare è tanta, ma c'è Faye, perciò non posso farlo. Sospiro voltandomi di nuovo per tornare alla rampa di scale e scendo fino ad arrivare in sala comune.

Poi il mio sguardo viene catturato da una persona su uno dei divanetti, a guardare il camino mentre tiene un calice di vino nella mano sinistra. E' di spalle ma riconosco benissimo quelle soffici onde castane.

Deglutisco essendomi per un momento imbambolato a guardarla, il mio battito aumenta mentre penso se andare da lei o no, non voglio scappi ancora, magari potrei sedermi qui e rimanere a guardarla...

Sospiro alzando gli occhi al cielo e prendo forza e mi dirigo verso il divanetto davanti a lei, è meglio se mantengo le distanze o la farò di nuovo scappare.

Il suo sguardo finisce su di me per un millesimo di secondo e poi di nuovo al fuoco che arde mentre sorseggia di nuovo il suo vino rosso.

Non dice niente, non mi caccia, è un buon passo avanti direi.

Mi volto anche io verso il camino e rimango in silenzio per godermi il momento di tranquillità con lei, il primo dopo tanto tempo.

"Sono stata una stupida" la sento singhiozzare ad un certo punto e mi volto per vedere come la luce del fuoco illuminare i suoi occhi lucidi. Oh Alicia... mi spezza vederti così. Soprattutto sapendo che ne sono la causa.

"Perchè dici così?" domando guardando i suoi occhi scontrarsi con i miei, dal suo viso posso capire che era meglio se stavo zitto... spero solo non se ne vada.

"Perchè mi sento una merda Mattheo!" esclama per poi portarsi di nuovo il calice alle labbra senza distogliere lo sguardo "Perchè avete fatto tutto sotto il mio naso e non mi sono accorta di niente, non ho afferrato i segnali" una leggera risata amara lascia le sue labbra, una risata di sofferenza, di fustrazione.

Sfogati con me Alicia...》

Questo è quello che gli dico, ma non gli dico, ovvero, le mie capacità di Legilimens hanno fatto per me senza riuscire a trattenermi.

Scuote la testa e dopodichè alza lo sguardo in alto per poi chiudere gli occhi e lasciare andare la sua testa contro lo schienale del divano, lasciandosi scivolare leggermente in giù.

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