Il ripetitivo beep del Maglev segnalava ai passeggeri che le porte erano aperte, e che non lo sarebbero state per molto. Intanto, una voce registrata faticava a sovrastare il segnale acustico, annunciando l'arrivo alla fermata più settentrionale della linea 4 – la linea nera, quella che andava dai fronti settentrionali al Vuoto, passando per Wedenak.
Il paesaggio fuori dal finestrino non era però tanto nero quanto di un grigio tendente al bianco. Il terreno era ricoperto dalla neve, e faceva capolino solo qualche spuntone di roccia, anch'esso sovrastato da una sottile coltre biancastra, tendente al grigio e quindi al nero dove ci si avvicinava alla zona dei trasporti, a causa del fumo dei tubi di scappamento.
Uno di essi lo avrebbe portato al margine del Vuoto, pensò Vinczel.
Sembrava davvero un Paranx Esploratore, così conciato. Aveva rispolverato la sua vecchia uniforme da Ricognitore, ma poca era la differenza data dalla presenza dell'oro al posto dell'argento nelle fibbie e nei bottoni – la divisa dei Paranx era in ogni caso principalmente nera, e questo era dovuto al fatto che il loro compito, sul campo di battaglia o nel Vuoto, era di muoversi furtivamente, di non fare rumore, di passare inosservati, di essere veloci e intoccabili.
Vinczel scese dal Maglev, la sua figura sovrastata e occultata dal pesante zaino che trasportava. Era davvero estremamente simile a tutti i Paranx Esploratori che avevano viaggiato con lui fino a quel momento. Tutti insieme si avviarono verso il parcheggio dei trasporti, e Vinczel si infiltrò nella mischia, adottando il passo dei suoi simili.
Gli Esploratori si divisero in gruppi di cinque, per salire sui trasporti. Vinczel attese, per poi raggiungere gli unici che erano rimasti in tre. Nessuno lo guardò nemmeno in faccia. E nessuno avrebbe potuto riconoscerlo, anche se lo avesse fatto. Il suo volto era nascosto dalla pesante sciarpa che aveva indossato – vista la stagione e il freddo notturno che avrebbe dovuto affrontare una volta sceso nel Vuoto – e dal cappuccio che occultava alla perfezione ogni ciuffo ribelle dei suoi capelli neri e corti, fatta eccezione per la sua caratteristica frangia, che copriva il suo occhio destro.
Per tutto il viaggio in treno, e ora anche per quello in trasporto, Vinczel non aveva fatto altro che sentirsi in colpa, e al contempo a cercare di convincersi a non tornare indietro, a non scendere a ogni fermata.
Era stato difficile. La voce registrata che annunciava le varie fermate sembrava, ogni volta, pregarlo di tornare indietro, in modo diverso. Le parole erano distorte dalla sua mente annebbiata dalle incertezze.
La sua prima idea era stata di prendere il Maglev da Wedenak alla stazione nord. Era una domenica, quindi non avrebbe rischiato di incontrare studenti che avrebbero potuto riconoscerlo, eppure aveva avuto comunque paura. Non si era fidato di se stesso. Sapeva che i suoi piedi avrebbero tentato di portarlo all'Accademia, per chiedere aiuto, per nascondersi in qualche altro modo, con qualche piano campato in aria che non sarebbe mai stato efficace.
E non sarebbe mai riuscito a sedersi e ad aspettare la coincidenza con la linea 4, o con la linea 6, che andava da nord a sud, raggiungendo i fronti meridionali, o con la 10 che virava poi per Parthoz e Viszajon, costeggiando il lago di Lefordy.
Vi erano un grande numero di luoghi in cui avrebbe potuto fuggire, in cui nessuno sarebbe mai venuto a cercarlo. Ma erano luoghi che l'Alto Imperatore avrebbe indicato, e avrebbe infestato con i suoi scagnozzi – gli Halosat. Avrebbe mandato lo stesso Khilents Chayon, con l'ordine di ucciderlo per essere un disertore. Così come aveva ucciso suo padre.
Aveva bisogno di andarsene. Aveva bisogno di respirare. In realtà, aveva in mente di andarsene, di lasciare Zena, fin da prima di conoscere Annekha. Aveva sempre cercato, anche solo nei suoi sogni, una sorta di libertà, ma la sua mente razionale gli aveva fatto capire che quel luogo non esisteva. Eppure ora non ne era più così convinto.
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Djabel
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] Serie "Ember" - Libro 2 ATTENZIONE! Può contenere spoiler per chi non ha letto "Ember". La Guerra di Zena infuria ancora. Gli Ember continuano a cadere, e Noomadel contrasta la mancanza di uomini con degli attacchi mirat...