Questo capitolo è una scena extra, nel senso che mi è venuta in mente molto dopo aver finito di scrivere l'intera serie di Ember, ma il suo posto è qui, tra questi due capitoli di Djabel.
Potete saltarla perché non succede nulla di importante dal punto di vista della trama. Conosciamo solo un po' meglio Vinczel e il suo passato.
Si chiama "Capitolo Extra" solo perché non avevo voglia di rinumerare tutto perché sono pigra.
Anyway, enjoy!
L'ottava ora del venerdì era sempre stressante, ma la campanella della fine dell'ottava ora del venerdì era quella con il suono più melodioso.
Aveva ricominciato a nevicare. Vinczel aveva passato la prima metà della lezione di Automazione Industriale a guardare fuori dalla finestra, e la seconda a scarabocchiare sul quaderno degli appunti.
Si stava già facendo buio. Vinczel seguiva con lo sguardo il proprio riflesso sulla vetrata, mentre camminava verso le scale.
Si fermò, come sempre, di fronte ai giardini. La neve cadeva veloce e fitta, ora. Le luci gialle dei lampioni erano quasi offuscate dai fiocchi discendenti.
Appoggiò i gomiti al parapetto. Il suo riflesso era sfinito, schiena curva e occhi stanchi. Tornò a guardare oltre, alla luce e alla neve.
Ma il suo momento di pace durò poco. Un suono di passi lo distrasse. Poi un secondo riflesso si affiancò al suo. Vinczel sapeva a chi appartenesse.
«Mi hai aspettato?» chiese alla ragazza al suo fianco.
La divisa dell'Accademia delle Scienze era bianca come la neve fuori dalla vetrata. L'orlo della gonna e del blazer erano grigi come i suoi occhi.
Vinczel si sentiva il cattivo di quella storia, vestito di nero dalla testa ai piedi.
La ragazza fece un passo in avanti. «Ti ho visto alla convocazione. Volevo chiarire. Non ci siamo più parlati, da quel giorno.» Un altro passo verso di lui.
Vinczel voltò la testa nella sua direzione. Se ne pentì. Szelene era sempre stata splendida. I capelli del colore dell'oro erano raccolti in una coda alta, come li portava sempre, per far risaltare l'ovale del suo viso. I suoi occhi tondi cercavano attenzione, e forse anche comprensione. Le sue labbra dolci erano appena dischiuse, come se stesse per parlare di nuovo.
«Non c'è niente da chiarire» disse Vinczel, imponendosi di smettere di guardarla.
Si strinse le braccia, ancora appoggiate al parapetto, e concentrò di nuovo lo sguardo sui giardini. Sul sentiero di porfido, ora ricoperto di neve.
Erano passati tre anni. Forse quasi quattro.
Szelene non era stato il primo amore di Vinczel. Quella era Lujza. Era la ragazza più dolce e altruista che avesse mai incontrato. Frequentavano insieme un corso – Vinczel non ricordava neanche quale – e quando lui aveva deciso di iscriversi anche a Fondamenti di Sociologia per rimediare qualche credito extra, lei lo aveva seguito.
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Djabel
Science Fiction[Fantascientifico/Distopico] Serie "Ember" - Libro 2 ATTENZIONE! Può contenere spoiler per chi non ha letto "Ember". La Guerra di Zena infuria ancora. Gli Ember continuano a cadere, e Noomadel contrasta la mancanza di uomini con degli attacchi mirat...