I Tesrat stavano ancora tentando di contrastare le Arpie, ora completamente concentrate su di loro, ma alcuni soldati erano presi di mira più di altri. E questi erano i Djabel.
Chayon e i suoi uomini avevano ormai chiuso il cerchio attorno ai pochi Yksan rimasti, quelli esclusi dalla protezione momentanea del muro di fuoco che Rozsalia aveva creato. Eliminarli fu facile, dato che erano inferiori in numero, erano spaventati, e dato che erano Yksan in generale – Chayon, infatti, li riteneva ancora inferiori. Ed era bene che li eliminassero in fretta, perché erano proprio gli Yksan quelli su cui i mostri si concentravano maggiormente.
I Djabel, gli aveva detto l'Imperatore. I mostri cercavano i Djabel, perché i Djabel erano mostri come loro.
Forse per la prima volta da quando era sul campo di battaglia, Khilents Chayon cominciò a temere per la propria vita. Non che non fosse mai stato al corrente del pericolo che correva, prima di allora, ma adesso non aveva più idea di come il nemico lo avrebbe attaccato.
Quanto sapevano organizzarsi, i mostri? Se la risposta era tanto quanto delle bestie, allora non avrebbe avuto di che preoccuparsi, ma che avrebbe fatto se fossero stati più intelligenti? Se quel minimo rimasuglio di umanità li avesse resi più svegli? E poi, le Arpie non erano mostri come tutti gli altri. Guardandole, era facile ricordare di quando erano ancora Djabel. Di quando erano ancora Ember.
Dalle loro ali cadevano penne e sgocciolava sangue, sia loro che dei nemici che avevano affrontato. I mostri non conoscono la morte, pensò ancora Chayon.
Le Arpie si avvicinarono, ognuna per conto proprio puntando la loro preda preferita, azzuffandosi tra loro nel caso in cui due avessero scelto la stessa, talvolta dando l'opportunità allo sfortunato di sfuggire ai loro lunghi artigli, sporchi e affilati.
A Chayon venne naturale chiedersi se fosse diventato la preda prescelta da qualcuno di quei mostri. Era un Djabel, dopotutto. Un Djabel che, per giunta, non avrebbe nemmeno potuto difendersi utilizzando la propria illusione.
E, ancora, stava cercando di capire che cosa le Arpie stessero per fare. Tutte loro stavano camminando e svolazzando goffamente nella direzione della Squadra 817.
E allora Chayon capì. Riuscì a prevedere. Erano circondati da Yksan morti. Ossia da Djabel morti. Ossia mostri imminenti.
Se lo sfregio cerebrale in quegli Yksan non era troppo avanzato, le loro illusioni avrebbero preso il posto dei loro corpi, le più lente nel giro di ore. E se queste si fossero poi combinate tra loro, avrebbero creato altri mostri.
Chayon non riusciva nemmeno a pensare da dove iniziare per prevedere tutte le combinazioni possibili di corruzioni tra i predatori più pericolosi che aveva dovuto affrontare fino a un momento prima.
Scosse la testa, e indietreggiò. «Ritornare alla base!» urlò ai suoi sottoposti, puntando in direzione dell'accampamento, dietro le torri, e sperando che non fosse troppo tardi.
I suoi uomini non mossero obiezioni, e si misero in movimento, ma le altre squadre erano ancora in posizione, pronte a combattere le Arpie, senza il timore che il nemico potesse risorgere dalle loro spalle, senza che nemmeno li sfiorasse il pensiero che ciò di cui avrebbero dovuto avere paura erano i morti.
Fu allora che si sentì una sorta di ruggito – il Dragone. Annekha aveva fatto in modo di venire presa al volo dalla sua illusione realistica, durante la caduta, e ora si era fatta portare fino alla Quarta Torre, un poco più a sud. Non era alta come la Prima, e non era tanto a est come la Sesta, ma le garantiva una visione pressoché globale del campo di battaglia, se non fosse stato per la parte più settentrionale, dove però non si trovava più quasi nessuno. Tutte le truppe erano fuggite a sud, prima di tutto, e ora alcune stavano facendo ritorno all'accampamento.

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Djabel
Ciencia Ficción[Fantascientifico/Distopico] Serie "Ember" - Libro 2 ATTENZIONE! Può contenere spoiler per chi non ha letto "Ember". La Guerra di Zena infuria ancora. Gli Ember continuano a cadere, e Noomadel contrasta la mancanza di uomini con degli attacchi mirat...