1. Cambiai io

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"Ehi ciaooo!!!! Io sono Izuku, vado alle elementari, ho... (1,2,3..) AH SI! 6 anni! e il mio sogno è diventare un grande eroe!!! Proprio come il n.1 Hero"

Carino vero? Questa è la storia che tutti pensano di trovare dietro ad un bambino di 6 anni giusto?

Un bambino che non sa nemmeno come stare al mondo, sognatore, ingenuo.

A malincuore, questa non è la mia storia.

Sono cresciuto alla svelta, se vogliamo proprio dirla così; Sono sempre stato più maturo rispetto i miei coetanei.

Fin da subito, le persone si sono accorte che il mio QI era altamente sopra la media.

Tsk, era ovvio.

Ho sempre dimostrato di essere bravo in tutto, sport, scuola, nascondere/gestire i problemi...

Il mio unico cazzo di problema è sempre stato l essere dannatamente imbranato.
Credo sia per questo che mi sottovalutavano tutti.

A casa le cose andavano di merda.

Mio padre era un ubriacone, e gli unici ricordi che ho di lui sono quando a 6 anni picchiava mia madre; sentivo le urla e non potevo farci niente.

L unica cosa che sapevo fare era piangere in silenzio, mentre assistevo a tutta la scena e poi successivamente prenderle da mio padre mentre mi urlava ubriaco fradicio "SMETTILA DI PIANGERE! SEI IL MIO RIMPIANTO PIÙ GRANDE"

Non me lo perdonerò mai per non avere reagito neanche una volta.

Sono sempre stato passivo, vedevo ma non parlavo.

La paura mi irrigidiva le gambe, il respiro si faceva corto e gli occhi cominciavano a riempirsi come un fiume in piena.

Allora rimanevo li.

Fermo immobile, terrorizzato da quel uomo, ad osservare tutta la scena davanti a me.

Avevo gli stessi occhi di mia madre in quel momento, l'unico dettaglio cruciale era che.. non stavo subendo quello che stava subendo lei.

Improvvisamente lui sparì, così da un giorno al altro.

Non tornò più a casa dopo una sera che, come le altre, era uscito ubriaco marcio.

Io e mamma ne approfittammo per scappare, o meglio, metterci in salvo.
Prendemmo il primo volo per l'America, e andammo, senza ripensamenti.

Avevo solo 6 anni, ma avevo già capito la situazione.

Avevo un migliore amico, in realtà il mio unico amico. Si chiamava Shoto Todoroki.

Eravamo inseparabili, ma si sa, le cose belle finiscono subito no?

Ero triste solo per quello.. Nah, triste è un parolone, semplicemente mi dispiaceva.

Ok, forse mi dispiaceva tanto, ma che ci volevo fare? Sapevo che era la scelta giusta e non mi pentì ne li, ne tutt'ora.

Quando arrivammo a New York, mia mamma aveva uno sguardo triste ma allo stesso tempo sollevata.

Mi ricordo che le chiesi "Ei mamma tutto bene?", lei mi rispose con le lacrime agli occhi e con un sorriso palesemente finto "Tutto ok tesoro, eccoci alla nostra nuova casa" disse indicandomi il cartello dell'aeroporto dove eravamo appena atterrati con scritto "WELCOME TO NY".

Ho cominciato ad andare a scuola circa dopo una settimana dal mio arrivo, mentre mamma ancora sistemava tutte le valige, scatoloni ecc... nel appartamento.

Carino l'appartamento, piccolo, ma accogliente, insomma, eravamo pur sempre a NY, i costi sono alti in una delle più grandi metropoli del mondo.

Fin da subito si era capito che non ero un bambino come gli altri, ero sempre abbastanza triste, serio o teso.

Non credo che per un bambino della mia età era normale tutto ciò.

Fin da subito mi presero di mira, ovviamente;

Probabilmente anche perché come muscolatura non ero messo per niente bene in confronto ai miei compagni.

Ero molto più gracile, basso e avevo dei lineamenti leggermente femminili.

Ne approfittavano per avere una scusa per mettermi le mani addosso e deridermi.

Tornavo a casa sempre distrutto, con graffi e ferite ovunque, mi pestavano, come se non le avessi già prese in passato.

Ma non mi interessava, quello che avevo dentro faceva molto più male di semplici pugni o calci.

Mamma era preoccupata per me, ma le dissi semplicemente di stare tranquilla.

Il mio quirk venne fuori al età di 8 anni.
Io lo chiamo "Luce Nera".

L ho scoperto durante una delle tante volte che mi pestavano i miei bulli.

Mi illuminai di nero, con un aura molto cupa spaventandoli, come se li stessi trasportando al inferno.

Potevo fargli vedere e vivere le loro più oscure paure, e con una sorta di secondo quirk (molto simile a quello del Hero n.1) potevo ucciderli con la potenza o strangolandoli con una sorta di.."Frusta nera"? Si può dire? Boh, non mi interessa.

Insomma, il mio quirk era spaziale, e devo ammettere che anche come aspetto non ero niente male; ero illuminato di fulmini verdi, con una sorta di una nuvola nera enorme dietro di me.

Che dire, spaccavo.

Ma questo non piacque molto alle mie insegnanti e infatti venni espulso.
Fu una grande ingiustizia per me.

Ero incazzato.

Come è possibile che tutto quello che mi avevano fatto loro in 3 anni non lo avessero mai visto?

Forse è anche per questo che non ho mai abbandonato il sogno di diventare un eroe.

Le ingiustizie mi fanno incazzare.

Mentre tornavo a casa il mio quirk si fece notare, diciamo che aveva un certo fascino, come anche il senso del umorismo.

In poche parole, ero avvolto da una nuvola nera con dei fulmini, ma stavolta con dei tuoni che rendevano tutto ancora più fico.

A un certo punto per la strada, vidi un bambino, più meno della mia età, che si mise a piangere solamente guardandomi.

Dissi, tra me e me, "come è possibile? io gli sto provocando questo dolore? io lo sto facendo soffrire in questo modo? perché sta piangendo? non piangere ti prego."

Mi si frantumò il cuore in mille pezzi vedendo i pianti e le urla del bambino disperato.

Cazzo mi guardava come io guardavo mio padre.

Questo mi fece scoppiare nel mio ultimo pianto, cadendo in ginocchio e urlando dal dolore che provavo nel sentirmi uguale a LUI.

Dopo aver pianto, mi rialzai piano da terra, guardai il bambino, e con sguardo triste, e allo stesso tempo vuoto mi incamminai verso casa.

In quel momento, cambio tutto, cambiai io.

I confini del "Per Sempre"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora