23. Destino

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Izuku's Pov

"era arrivato il suo momento"

Non facevo altro che ripetermi questo mentre le lacrime inondavano lo spazio tra le mie lentiggini.

Entrai di corsa, piangente non curandomi di tutti i miei compagni intenti a guardarmi uno più preoccupato del altro.

Salì di fretta e furia le scale, entrai in camera mia e presi la mia valigia chiusa nel armadio, la stessa valigia che non avrei mai creduto di dover riutilizzare così presto.

Presi le mie cose più veloce che potessi, senza soffermarmi a piegarle.

Ci misi un po di fatica a chiudere la valigia, ma appena ci riuscì corsi fuori dalla mia stanza è successsivamente fuori dalle scale.

Prima di uscire dalla sala senti uno, anzi due, braccia tenermi.

Shoto insieme a Kirishima venirono di corsa verso di me chiedendomi cosa stava succedendo.

Kirishima: "Midoriya che hai? Cosa ci fai con quella valigia?"

Shoto: "Izuku dove stai andando? Parlami."

Andai in panico, più precisamente in un attacco di panico, facevo fatica a respirare in quella atmosfera così pesante.

Ad un certo punto parlai con voce rotta insieme al poco respiro che mi era rimasto.

Izuku: "Mia madre è morta. Torno a New York."

Cercarono di inseguirmi, ma con le poche forze che avevo presi un taxi già pronto li ad aspettarmi che avevo chiamato prima.

Sali di fretta e furia e non curandomi di loro cominciai a battere le mani contro il sedile urlando al autista "Muovi il culo cazzo!"

L autista, forse anche più agitato di me, non si mise a battibeccare e mise immediatamente in moto.

Mentre mi allontanavo potevo vedere lo sguardo ferito di Shoto e Kirishima correre dentro probabilmente per.. Oh no.

Se era corso dentro la motivazione poteva essere solo una.

Lui stava cercando di avvisare Kacchan.

A quei pensieri, al pensiero di fargli ancora più male di quanto non gliene avessi già fatto, sgranai gli occhi e successivamente dissi al autista di andare più veloce.

Non volevo vederlo a lottare o tantomeno a stare male per me.

Lui meritava di meglio.
Di meglio di un semplice Izuku.

Skip time

La corsa del taxi non durò a lungo, e mi accorsi solo successivamente di due piccolissimi dettagli.

Non avevo ne guardato i voli né tantomeno avvisato del mio ritorno il mio agente.

Scesi un po' di fretta e prima di entrare in aeroporto chiamai velocemente Jonny.

Inizio chiamata

Jonny: "Pronto Izuku?"

Izuku: "Sto tornando, fra poco prendo il volo per New York, non fare domande"

Jonny: "Parleremo quando sarai qua, ma perché vieni? Il servizio è fra due mesi. Non hai neanche completato gli studi! Per cosa diavolo stai torn.."

Izuku: "JONNY È MORTA CAZZO. MIA MADRE È MORTA OK?"

A quelle parole alzai la voce facendo voltare alcune persone appena fuori dal aeroporto mentre la mia faccia veniva ancora una volta ricoperta da quelle stupide lacrime.

I confini del "Per Sempre"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora