22. Gate 92

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Katsuki's Pov

Stavo dormendo beatamente, facendo un bellissimo sogno nel quale io e Deku avevamo ancora una minima speranza di stare assieme, quando il rumore assordante di pugni alla mia porta mi svegliò.

Il Katsuki di un tempo sarebbe andato lì di corsa e avrebbe picchiato chiunque avesse minimamente rovinato il suo sogno.

Ma infondo.. Era per quel sogno se era cambiato così drasticamente.

Mentre questi miei pensieri inondavano la mia testa come uno tsunami inonda una città, quei fastidiosi pugni non volevano smetterla, così con le poche forze che avevo andai ad aprire la porta.

Sapevo già era capelli di merda ma mi sembrava agitato e la cosa non mi piaceva.

Katsuki: "Che cazzo vuoi capelli di merda?"

Dissi con voce assonnata e triste.

Mi guardo male, fissando il mio drastico cambiamento mentre io non toglievo gli occhi, oramai appannati, dal pavimento.

Kirishima: "Bakubro.. Stai uno schifo. Comunque sono qua per un altra cosa che sicuramente ti interesserà molto di.."

Katsuki: "Capelli di merda non me ne frega un cazzo di niente sparisci dalla mia vista.."

E mentre chiudevo la porta, pensando di aver perso anche l unica e ultima persona che mi stava accanto, lui mise il piede fermando la chiusura e disse una frase che non mi sarei mai aspettato di sentire.

Kirishima: "Riguarda Izuku"

I miei occhi sgranarono e prima di accorgermene gli salti letteralmente addosso prendendolo per il collo e cominciando ad urlare.

Katsuki: "CHE CAZZO È SUCCESSO? QUALCUNO GLI HA FATTO DEL MALE? CHE CAZZO C ENTRA DEKU CON TE?!?"

Avevo perso la maggior parte della mia forza in quei due mesi e infatti Kirishima riuscì tranquillamente a liberarsi e a spiegare tutto con tono incazzato.

Kirishima: "BAKUGOU CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA. NON C ENTRA NESSUNO, NESSUNO GLI HA FATTO DEL MALE E NO NESSUNO CI HA PROVATO CON LUI."

A quelle parole feci uno sguardo dubbioso per poi buttarmi su un altra domanda in modo più calmo e pacato di prima senza mettere le mani addosso a nessuno.

Katsuki: "Allora che cazzo c è?"

Kirishima: Sua mamma è morta e..

Quanto mai tutto quello stava succedendo proprio a me.

Kirishima: ".. Midoriya sta partendo per New York."

Dopo l ultima frase non ci vidi più, misi la prima felpa che trovai in camera, insieme ad altri pantaloni totalmente a caso, presi le scarpe e mi catapultai giù di sotto correndo.

Kirishima mi segui a ruota e andammo sulla sua macchina.

Katsuki: Kiri che cazzo di aeroporto è?

Kirishima: Tokyo centro porca puttana. Ci metteremo una vita e perderai l unico ragazzo che era degno di essere il tuo vero amore, tutto per colpa mia cazzo.

Notai le lacrime sul suo viso sgorgare in modo veloce e incontrollabile.
Gli misi una mano sua spalla e con uno dei miei rarassimi sorrisi parlai.

Katsuki: Fa niente, ora userò il mio quirk in modo da arrivare prima.

Kirishima: Bakubro se ti beccano..

Katsuki: "Lo so, lo so.. Non mi beccheranno. Grazie Kirishima"

A quelle parole sbiancò, sia io che lui sapevamo che io non riuscivo a comunicare bene le mie emozioni e avergli detto un grazie era come aver detto un "Ti Voglio Bene.".

Dopo tutto quel tempo passato in stanza io e lui sapevamo che non avevo più la forza di un tempo e che dovevo recuperare, ma poco importava se questo significava perdere Deku.

Avrei rotto tutte le ossa del mio corpo, avrei perso il quirk, avrei perso la possibilità di diventare un eroe se questo significava riavere Deku tra le mie braccia.

Non ero sicuro di ciò che stavo facendo, sapevo solo una cosa.. Che dovevo provarci.

Ad ogni costo, indipendentemente da ruolo, posto o situazione, io ci avrei provato.

È la mia occasione di fare capire a quel dannato broccolo quanto cazzo sono innamorato di lui.

Skip time...

Nella strada tra i dormitori dello Yuei e l aeroporto cercai di farmi notare il meno possibile e così feci infatti per la prima volta in vita mia fui quel poco silenzioso.

Arrivai al aeroporto e con tutta la fretta di questo mondo entrai correndo con le braccia deboli ancora brascate dalle esplosioni usate in precedenza per arrivare prima.

Tutti mi guardavano male, come per dire "da dove esce questo scappato di casa?" ma davvero poco mi importava del loro giudizio.

Cominciai ad alzarmi sulle punte dei piedi per scovare da qualche parte una chioma verde spuntare tra la gente.

Ma di quella chioma verde neanche l ombra.

Guardai vicino ai servizi, vicino agli imbarchi, vicino alle sedie, persino vicino alla zona cibo.. Niente. Non c era nessuna chioma verde pronta li ad aspettare un volo.

Decisi allora di fare la cosa che avrei dovuto fare fin dal primo momento, guardare il tabellone.

Proprio mentre mi avviavo verso il tabellone il megafono fece un annuncio.

"Il Volo Internazionale 246725, Gate 92, diretto a New York, delle ore 5:35 sta praticando l imbarco"

Persi 45 anni di vita.

Cominciai a correre, correre, correre, correre e correre.

Gate dopo Gate, scale mobili su scale mobili...
non riuscivo a trovare quel fottuto Gate 92.

Non mi arresi e continuai e continuai e continuai. Non volevo più fermarmi.

Finché non avrei trovato quella chioma verde ferma al gate 92,io non mi sarei più stancato di provarci.

Skip time...

Gate 90, Gate 91.. IL GATE 92.

Feci uno scatto come non avevo mai fatto in vita mia nonostante sentivo che oramai le mie forze mi stavano abbandonando.

Non mi nutrivo da troppo tempo ma in quel momento non era la mia priorità.

Arrivai, mi fermai 5 secondi a riprendere fiato mentre nel panico mi guardavo attorno per vedere che le persone del Gate 92 non erano al imbarco..

Pensieri negativi continuavano a salirmi in testa "e se se ne fosse già andato?"

Cercavo di rimanere positivo anche con qualche lacrima agli occhi e dopo due minuti che non trovavo nessuna fottutissima chioma verde da nessunissima parte decisi di chiedere informazioni a una ragazza del aeroporto.

Katsuki: Scusami, dov è il volo per New York che doveva partire al Gate 92?

Lei mi guardo con una faccia tanto preoccupata quanto sconcertata, per poi rispondere..

Tipa: Quel volo..?

Disse indicando un aereo appena decollato.

Dopo averla ringraziata, mi voltai, mi sedetti in una delle sedie al gate 92, sempre quel fottuto gate e cominciai a rimpiangere tutto ad alta voce senza accorgermene.

Katsuki: "Deku se solo io.. Se solo ti avessi detto quanto ti amavo.. Non sarebbe finita così, io-io non so più chi sono senza te.. Deku.. DOVE SEI?!"

Una voce tremolante sul punto di scoppiare a piangere fin troppo familiare alle mie spalle rispose alle mie parole.
Quanto mi era mancata.

Deku: "Kacchan i-io sono qua."

I confini del "Per Sempre"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora