Capitolo 5

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La mattina seguente Lucia mi ha chiaramente detto che avrebbe voluto ascoltare le ragioni di Zulema senza però troppe aspettative, voleva darle una mezza chance nonostante tutto e questo mi dava la conferma che tutto ciò che ho fatto e il mio sospetto che Lucia aveva ancora bisogno di Zulema era reale.

Ecco perché, non appena suonano alla porta, mi ritrovo Zulema sullo zerbino di casa.. un'altra volta. Non la saluto ma a questo giro la faccio entrare "Entra"

Lei si guarda intorno con un leggero sorriso sulle labbra "Bella casa.. ti rispecchia molto"

"Grazie" dico infilando le mani nelle tasche e guardando l'arredamento con lei.

"Tu hai sempre amato le villette indipendenti" si volta per guardarmi ma non ricambio il suo sguardo, resto molto distante da lei e ci sono almeno un centinaio di muri innalzati fra di noi che non ho alcuna intenzione di abbattere.

"Già.. Lucía arriva a momenti" la informo totalmente indifferente.

Lei invece continua a guardarmi, non mi serve controllare per saperlo, mi sento osservata "Sei fredda, dopo la tua chiamata pensavo.."

Punto lo sguardo nel suo e vede che sono incazzata "Pensavi male" la zittisco e ancora una volta preciso ciò che per me è più importante "..la decisione di Lucia non ha niente a che fare con noi. Io e te non abbiamo alcun tipo di rapporto e il fatto che ora lei sia un'adulta.. non ci costringe più ad averlo"

"Sì.. molto fredda" conferma ciò che ha detto sul mio atteggiamento e lascia stare tutto il resto "Comunque grazie per averle parlato"

"Hai una chance, non buttarla via" la avverto perché non ho molta intenzione di farle da tramite.

"Non ho intenzione di farlo" mi assicura con un tono dolce e fa un passo nella mia direzione ma io indietreggio della stessa distanza.

"Ciao Zulema" la voce di Lucia ci fa alzare lo sguardo, è la prima volta che la chiama e non usa il termine mamma. L'ha declassata e non posso biasimarla per questo.

Lucia scende le scale ma resta comunque a distanza di sicurezza "Ciao tesoro, come stai?" Le chiede Zulema.

"Bene.. vuoi sederti?" Indica il divano in sala con un gesto cordiale, è rigida e tesa. Si sta sforzando ma vorrebbe fuggire via.

Si accomodano sul divano "Io sono di là se hai bisogno di me" indico la cucina, Zulema mi guarda ma io sto guardando Lucia che mi sorride timidamente e le restituisco un sorriso di incoraggiamento.

ZULEMA

È tesa accanto a me, pochi centimetri ci separano eppure la sento lontana milioni di chilometri
"Sei cresciuta tanto" le dico in un sorriso amorevole mentre la guardo.

"Se non te ne fossi andata non vedresti così tanto la differenza" mi risponde tagliente.

Annuisco sentendomi terribilmente in colpa "Me lo merito.. dimmele tutte, sfogati ne hai il diritto"

Lei scuote la testa ma mantiene un tono controllato "Mamma si è già presa tutta la mia rabbia e la mia delusione, mi è rimasto solo il cinismo"

Alzo leggermente le spalle "Posso accettarlo.."

Lei mi guarda negli occhi "Beh.. Io no" si alza e si allontana da me.

MACARENA

Mi distruggi le mani dal nervoso in cucina quando arriva Lucía in panico "Ehi che ci fai qui?"

Mi abbraccia forte cercando in tutti i modi di calmarsi "Non ce la faccio, scusami"

"Ehi ehi.. non fare così.." le prendo il viso tra le mani e la guardo negli occhi "Tu ti stai portando dietro quattro anni di malessere e io non ti sono stata d'aiuto perché ero più distrutta di te, per quanto ho cercato di dissimulare tu hai sempre capito ogni cosa e mi dispiace.. ma di là c'è tua madre.." guardo per un istante la direzione e poi torno a concentrarmi su di lei "..non è perfetta ma ti vuole bene e, anche se non lo vuoi, tu ne vuoi a lei" l'abbraccio forte "Sei come me, tendi a fuggire e a chiuderti in te stessa quando hai paura di essere ferita.. questa volta non farlo, non subito almeno"

Lei scuote la testa e mi guarda "Mamma.."

Fa per parlare ma mi intrometto "Una chance. Una sola. Ma dagliela."

"Perché è così importante per te che io lo faccia?" Mi chiede accigliandosi.

Sorrido "Perché è importante per te.. anche se ancora non lo vedi"

Prende un respiro profondo "Ok.. ci provo di nuovo"

Le schiocco un bacio sulla fronte "Brava la mia ragazza"

La riporto in sala dove Zulema è rimasta esattamente nel punto in cui l'ho lasciato, il suo viso è molto meno acceso però e capisco subito che si colpevolizza. E fa molto bene! Ci guarda sorpresa quando torniamo di là "Ehi, spezzale di nuovo il cuore e avrai un serio problema da affrontare" la avverto.

"Non lo farò" mi assicura per la centesima volta, torna a concentrarsi su Lucia che nel frattempo si è riseduta accanto a lei "Senti.. vuoi raccontarmi qualcosa?"

"Che vuoi sapere?" Le chiede a sua volta.

"Com'è stato l'esame di maturità?" Domanda interessante e affatto scontata, mi appoggio allo stipite della porta.

"È andato bene" risponde semplicemente Lucia.

Zulema annuisce appena "Questo me lo immagino, sei sempre andata molto bene a scuola fin da bambina, ma com'è andata?" Fa una leggera pausa "Sono esperienze che non si dimenticano!"

Lucia mi guarda e io faccio un leggero cenno con la testa di incoraggiamento, lei mi sorride e poi sorride a Zulema "Effettivamente è stato.."

Parte una lunghissima chiacchierata di un paio d'ore, ma io mi allontano non appena vedo Lucia più tranquilla. È il loro momento, non voglio essere in mezzo e poi vederle insieme mi porta a galla troppi ricordi che voglio dimenticare.

Arrivata l'ora di cena, inizio a preparare qualcosa da mangiare, vedo Zulema appoggiata allo stipite della porta che mi guarda "Io.. vado"

Annuisco e torno alle pentole "Ci si vede"

Lei però non si muove, lo noto con la coda dell'occhio "Macarena, puoi almeno non fare così?"

Alzo lo sguardo "Così come?"

Mi indica "Sei fredda, troppo fredda"

Mollo le pentole e incrocio le braccia al petto "Zulema, che cosa vuoi? Eh?"

"Vorrei portare Lucia domani sera dopo cena a fare un giro" sono sicura che non era questo quello a cui pensava.

"Devi chiederlo a lei, non a me.. non è più minorenne, è adulta. Può fare ciò che vuole" le rispondo girando il sugo nella pentola con un po' più nervoso in corpo "Dovresti andare".

"Macarena.. aspetta un secondo" mi richiama e mi spazientisco sul serio.

Le vado davanti con qualche passo di distanza "Perché? Che cosa pensi che ci sia d'altro da dire?"

Mi guarda negli occhi in un modo totalmente diverso "Tutto"

"O forse niente" le rispondo seria. Prendo un respiro profondo e abbasso lo sguardo per mezzo secondo prima di tornare su di lei, il mio tono cambia diventa un sussurro rassegnato "Quattro anni, Zulema.. non ti puoi aspettare che le cose siano rimaste ferme solo per te"

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora