Capitolo 66

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Torniamo in cucina, Saray si offre di cucinare qualcosa mentre noi andiamo a darci una ripulita.

Entro in bagno e mi spoglio ripensando con un sorriso divertito al nostro allenamento in palestra. Quando ero incinta, io e Zulema ci siamo sempre trovate a fantasticare su come avremmo potuto istruire nostra figlia e per molti anni ho pensato che quelle immagini sarebbero solo rimaste nella nostra memoria ma oggi finalmente si sono realizzate. Vedere Zulema e Lucia così legate mi fa esplodere il cuore di gioia, non posso credere che finalmente le cose stanno andando esattamente come vogliamo.

Sfilo le mutandine che cadono lungo le mie gambe toniche quando sento la porta aprirsi alle mie spalle, sobbalzo per la sorpresa e Zulema mi abbraccia da dietro sussurrandomi all'orecchio "Ho pensato che se la facciamo insieme, faremo prima" me lo mordicchia un po' e subito la mia pelle si riempie di brividi.

Rido mentre mi gira, le sue mani si posano sui miei fianchi e lego le mie braccia sopra le sue spalle "Sappiamo entrambe che è l'esatto opposto" le sussurro prima di baciarla passionalmente.

"Sono fidanzata con Elektra Natchios.. dovrei trovarti il costume.. il rosso ti sta benissimo" mi sussurra provocandomi mentre i suoi occhi vagano sul mio corpo bruciando di un desiderio folle.

"Più che un costume assomiglia a della biancheria, visto che è praticamente nuda, poi sono bionda, non mora" puntualizzo cinica ma abbastanza divertita perché vedo come è distratta da me e mi fa impazzire.

"Dettagli insignificanti" mi sussurra sulle labbra prima di baciarmele con energia, mi morde il labbro tirandolo appena e scende con i baci Unifi lungo il collo e parte della mia scollatura, chiudi gli occhi beandomi di lei mentre sposto la testa per lasciarle spazio "Ti ho mai detto quanto sei spettacolare quando lanci i coltelli? La precisione e la disinvoltura che metti.. fantastico" le sue mani scivolano sul mio sedere che stringe.

Forse è perché sono già nuda e il mio corpo è pieno di brividi di piacere, mi sta stuzzicando senza sapere che il mio autocontrollo è sfumato. La prendo per il mento e le sussurro sulle labbra "Smettila di parlare" la tiro a me e la bacio con la lingua. Le apro la camicia con energia facendole saltare i bottoni.

"Maca!" Protesta ridendo prima di tornare a baciarmele.

"Non me ne frega un cazzo, te la ricompro" rispondo aprendole i pantaloni e abbassandoli, resto in ginocchio le bacio l'interno coscia, abbasso anche le mutande e passo la lingua sul basso ventre. Ansima e mi prende per le spalle tirandomi su, mi bacia mentre finisco di spogliarla degli ultimi vestiti.

La trascino con me sotto la doccia "Non ci è voluto molto per convincerti" mi fa notare con un sorriso stronzo e divertito, apre il getto che colpisce le nostre teste ma non ci importa perché il fuoco che abbiamo divampa senza controllo.

"Ti ho detto di stare zitta" la spingo contro la parete e mi attacco a lei, come se avessi il bisogno di sentirla ovunque sulla mia pelle. I nostri corpi hanno un incastro perfetto. Ci baciamo per un'infinità di tempo, ci assaggiamo, ci mangiamo, ci desideriamo in un modo folle.

Mi volta e mi bacia il collo, la spalla mentre la sua mano mi accarezza davanti scendendo sempre più giù. Mi appoggio alla parete mentre ansimo quando sfiora il centro, apro le gambe e appoggio una mano sulle piastrelle per restare in equilibrio mentre l'altra le accarezza i capelli "Dimmelo" mi chiede sussurrandomi all'orecchio che mordicchia.

"Dirti che cosa?" Le chiedo mentre mi accarezza piano, è un'agonia e accresce il mio desiderio che è già a livelli incredibilmente alti.

"Che mi vuoi" mi sussurra mordendomi il collo "Dimmi che mi vuoi" La mano sui suoi capelli si sposta sul suo polso e la spingo verso la mia intimità "A parole, Ferreiro"

Rido mentre mi prendo un labbro tra i denti "Che bastarda"

"Dimmelo" mi richiede accarezzandomi esternamente, sapendo che mi manda fuori di testa e che non riuscirò a resistere a lungo.

D'altro canto però non voglio darle così facilmente questa soddisfazione. Non ho idea di dove prendo la razionalità per farlo ma le sposto la mano e la sbatto contro la parete opposta. La bacio e prendo il suo seno energicamente, l'altra mano scende in mezzo alle gambe che neanche serve chiederlo perché le ha già aperte per me. L'accarezzo come faceva lei. Chiude gli occhi e ansima forte "Dimmelo tu" la sfido infilandole la lingua in bocca.

Mi bacia per un istante prima di mordermela, facendomi abbastanza male da farmi imprecare "Stai giocando con il fuoco" mi avvisa.

La inchiodo alla parete "TU stai giocando con il fuoco" la mia mano sulla sua intimità inizia a sfregare e lei geme. Entro dentro di lei e si aggrappa a me per restare in equilibrio ma non muovo le dita. Resto immobile mentre la guardo contorcersi, muove il bacino verso la mia mano e mi afferra il polso. Ma è inutile perché non collaboro "Vuoi dirmi qualcosa?" Le chiedo sulle labbra.

Inchioda lo sguardo al mio, è furiosa e io rido "Non ti lascerò vincere"

"Nemmeno io.. perciò.. che si fa?" Le chiedo piuttosto divertita.

Mi afferra per la gola e mi tira a sé baciandomi con passione incredibile. Questo gioco di potere piace ad entrambe. "Lo faremo insieme" mi sussurra sulle labbra e sento che mi accarezza l'intimità. Appoggio la fronte contro la sua e ci stimoliamo a vicenda. Ci guardiamo negli occhi ed entrambe possiamo vedere nello sguardo dell'altra il desiderio cieco e immenso che proviamo. Ci baciamo a lungo, soffocando i gemiti che si fanno sempre più rumorosi.

Lei, forse più pronta di me, raggiunge l'orgasmo e diminuisce il movimento su di me perché troppo impegnata su se stessa.

Non mi importa, darle sollievo è abbastanza gratificante. La bacio dolcemente finché non torna a rilassarsi completamente. Mi guarda negli occhi "Guarda che lo so.." mi sussurra "..rimedio subito" Mi prende da dietro e sento la mia schiena aderire contro il suo seno, il mio sedere combaciare con la sua intimità. Mi appoggio alla parete quando entra dentro di me e inizia a muovere con consapevolezza di quello che voglio veramente. Scosto la testa di lato e mi bacia le labbra "Ti voglio" ammette finalmente.

"Ti voglio" ripeto anche io in un gemito, spinge a fondo tanto che mi manca il respiro.

"Sei mia" mi sussurra, la mano libera si dedica al mio seno "Solamente mia"

"Solamente.." le pareti si stringono intorno alle sue dita e raggiungo l'orgasmo "..tua" dico con il fiato spezzato.

Mi volta di scatto, le prendo il viso e la bacio infinitamente "Ti amo"

Mi prende il labbro con i denti e ci lascia un piccolo morso "Ti amo anche io"

"Dici che ci daranno per disperse?" Chiedo divertita mentre mi stringe a sé.

"Sono sicura che hanno abbastanza immaginazione per arrivarci da sole" mi sussurra prima di baciarmi ancora.

Usciamo dalla doccia, ci infiliamo un accappatoio e corriamo in stanza a vestirci comode. Lei raccoglie i capelli in una pinza, anche così, struccata e in tuta, resto ammaliata da tanta incredibile bellezza.

Mi osserva attraverso lo specchio "Mi stai fissando" ride voltandosi nella mia direzione "Pagherei per leggerti la mente quando lo fai, hai questo sguardo meravigliato e confuso" Arrossisco imbarazzata, mi prende per i fianchi tirandomi a sé "Me lo dici?"

Distolgo lo sguardo dal suo un po' a disagio sbuffando una leggera risatina isterica "No è solo che.. sei molto bella"

Mi sorride divertita dal mio imbarazzo "Non mi trovi invecchiata?"

La domanda mi incuriosisce le accarezzo il viso forse con qualche ruga in più che non avevo affatto notato ma in venticinque anni anche io sono cambiata tanto e non mi importa. La vedo sempre con un gli stessi occhi e per lei è lo stesso "Io ti trovo splendida" le sussurro sulle labbra prima di baciargliele ancora.

Lei.. è sempre stata lei.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora