Capitolo 73

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Lei va via. Il vuoto che mi lascia dentro mi soffoca.

Ethan mi viene vicino dalla ringhiera, il più vicino possibile senza correre rischi e aspetta che io lo guardi negli occhi prima di parlare. Mi prendo qualche istante, mi asciugo le guance e finalmente i nostri occhi si incontrano "Andrà tutto bene, ci vorrà tempo ma Nadia è la migliore.. se qualcuno può riuscirci è lei"

La rossa si avvicina affiancandolo e con uno sguardo deciso ma sincero mi dice "Senti so che non siamo amiche.. ma vorrei che tu avessi fiducia almeno nelle mie capacità"

Azzardo un sorriso tirato "Credimi Nadia.. in questo momento hai tutta la fiducia del mondo" le garantisco reggendo tranquillamente il suo sguardo "Più di una volta ci siamo trovate in disaccordo ma so che farai il possibile per tirarmi fuori di qui"

"Quando ti senti pronta.. incominciamo" mi sorride appena in modo molto complice.

"Dai.. fallo" le sorrido a mia volta annuendo appena ed entrambi spariscono dalla mia vista per mettersi al lavoro.

ZULEMA

Non appena vado via, il vuoto che mi lascia dentro è incolmabile.

Torno alla base totalmente sovrappensiero, è il mio corpo che guida e il resto viene da sé. La prima faccia che incontro è quella di Saray che mi abbraccia, già al corrente di questo problema "Ehi"

"Lei lo sa?" Non serve un soggetto, sa bene a chi mi riferisco.

Scuote la testa in segno di dissenso "Ancora no.. abbiamo aspettato te" mi stacco dall'abbraccio ma lei mi afferra "Come stai?"

La guardo negli occhi e le permetto di leggermi dentro "Esattamente come ti aspetti che stia"

Lei mi sorride e mi dà una leggera pacca "Ce la faranno, ne sono certa" frase di convenienza o di speranza, la verità è che nessuno può saperlo.

Entro nella sala operativa e vedo mia figlia scalpitante seduta su una sedia "Cucciola!"

Scatta in piedi e mi corre incontro per abbracciarmi "Mamma, com'è andata?"

La stringo forte a me, mi è sempre piaciuto il suo profumo, sa di lei. Il suo odore è molto simile a quello di Maca "Ci sono state delle complicazioni" le dico sinceramente con un filo di voce.

Lucia mi guarda in faccia "Che genere di complicazioni?" Non rispondo e guarda oltre me, si accorge che manca Lei "Dov'è la mamma?"

Abbasso lo sguardo incapace di trovare le parole adatte "Lucia.."

"Dov'è la mamma?" Mi chiede più duramente e il suo sguardo è così severo, ha la stessa determinazione di Macarena.

"Lei.. è ancora lì perché ha messo i piedi su un ordigno esplosivo, Ethan e Nadia se ne stanno occupando in questo momento" dico tutto d'un fiato senza pause e lei va fuori di testa.

"Che cosa?!" La voce le esce stridula.

"Noi resteremo qui finché non l'avranno disinnescata.. ci vorrà qualche ora ma riusciranno a farlo perché sono i migliori" non è esattamente quello che penso perché essere i migliori in questo campo non ti garantisce un cazzo ma non posso dirglielo.

Mi punta il dito contro arrabbiata, so che è preoccupata e visto che assomiglia a Maca se la prenderà con me perché è più facile sfogare su qualcuno la propria paura "Avevi promesso che sarebbe andato tutto bene! Me l'avevi promesso!"

Il fatto è che sono consapevole che non ha tutti i torti "C'è solo una complicazione.." se mi avessero detto una cosa del genere probabilmente ci sarei uscita di testa ed è esattamente ciò che fa lei.

Spalanca lo sguardo "Solo una.." si interrompe e mi urla contro "Mi stai prendendo per il culo? Cosa pensi che abbia? Dieci anni?!" non sono brava in questo, Maca lo è "Voglio parlare con lei"

Scuoto la testa e tengo un tono calmo nonostante la situazione critica "Non so se sia il caso perché saranno tutti concentrati sul salvarle la vita.."

Lucia mi guarda con immenso odio, si calma e usa un tono glaciale per dirmi quello che in realtà so già "Se la mamma muore.. sarà solamente colpa tua"

MACARENA

Le ore passano lente e inizio ad accusare la stanchezza. I muscoli sono intorpiditi e tremano appena dallo sforzo. Ethan mi guarda "Sono sette ore che sei in piedi, hai bisogno di qualcosa? Acqua? Cibo?"

Scuoto la testa "No.. io sto bene così" poi mi prendo qualche secondo e parlo con Nadia "So che probabilmente potrei irritare facendo questa domanda ma.. posso conoscere la situazione?" Lei sbuca fuori e mi guarda "Senza troppe bugie per favore" puntualizzo, non voglio che mi si venga nascosto nulla.

"C'è un insieme di fili aggrovigliati, è difficile individuare quali tagliare.." mi spiega sapendo che non so nulla di questa materia "..ogni bomba è disinnescabile ma chiunque l'abbia costruita è stato bravo a renderlo difficile"

Annuisco amareggiata "Quindi non è un granché come notizia" sorrido appena e le chiedo un po' troppo speranzosa forse "C'è una buona notizia?"

Nadia guarda Ethan e poi ritorna a guardare me "Che noi due non abbiamo ancora litigato.. è un record!" Ride appena. Questa sua frase mi fa sorridere.

"Grazie.." le dico sinceramente.

Mi sorride "Non ti lascerei mai morire così, non mi vai a genio ma professionalità e questioni personali non sono la stessa cosa.." poi si prende una leggera pausa nel pensare a qualcosa e decide di aggiungere "..mi dispiace per ciò che ho detto a Buenos Aires"

"E a me dispiace averti aggredita" le dico sinceramente, non è stato un bel momento per nessuno.

Ethan ci guarda "Sono commosso.. ci vorrebbe un bel abbraccio amorevole" ci prende in giro.

Ridiamo "Adesso non esageriamo" commento io e lei si trova d'accordo con me.

Nadia si lascia andare ad un commento più che lecito "Chi è il pazzo che mette una bomba sotto il portico di casa"

Alzo leggermente le spalle "Mio fratello.." e poi aggiungo "..niente di cui vantarsi.."

Mi sorride comprensiva "Me lo immagino" Torna sotto a controllare e poi la sento esclamare "Non ci posso credere.. Cazzo.."

Il tono che usa non è affatto confortevole "Che succede?" Chiedo a Ethan che va subito a controllare. Per pochi interminabili secondi restano sotto nascosti nel quadro elettrico, escono entrambi e mi guardano "Ditelo senza girarci troppo intorno.." chiedo loro esausta.

Nadia prende un respiro "Senti Maca.. questa cosa non era prevista e complicherà maggiormente le cose.. ma devi saperlo: La bomba ha un timer"

Resto paralizzata, Ethan prende parola e cercando di usare le parole giuste, come se esistesse un vocabolario adatto a queste situazioni, dice "Il che vuol dire che se nella prossima ora e mezza Nadia non riuscirà a disinnescarla.."

"Salterò in aria con la casa" concludo la frase per lui, abbasso lo sguardo annuendo appena "Va bene così.. tanto non riuscirei a resistere ancora per molto"

"Noi non ci arrendiamo, continueremo a lavorare fino all'ultimo secondo" mi assicura Ethan.

Ognuno di noi ha un orologio biologico che scorre all'indietro e trovo paradossale che il mio sta scandendo il tempo proprio sotto i miei piedi.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora