Capitolo 23

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Zulema resta a cena con noi.

Mangiamo insieme ma la verità è che la mia testa è da tutt'altra parte.

"Wow! Queste pizze sono ottime!" Esclama Zulema.

"Abbiamo scoperto un nuovo ristorante in fondo alla via! Ci piace tantissimo!" Le risponde Lucia elettrizzata.

"E capisco il perché!" Risponde l'altra.

In tutto ciò resto nella mia posizione mentre guardo la mia pizza quasi del tutto intera che adesso sarà fredda "Mamma, non hai detto una parola da quando ti sei seduta a tavola e non hai toccato cibo" fa una leggera pausa "Stai bene?"

Sorrido forzatamente mentre la guardo "Ma certo, tesoro"

Sento lo sguardo di Zulema su di me "Lucia.. mi lasceresti parlare con tua madre due minuti?"

La ragazza si alza "Resta seduta, Lucía" le ordino e poi indico il piatto "Non hai finito di mangiare e inoltre.." guardo Zulema "Non ho niente da dirti"

Lucia ci guarda e poi decide di mettersi al riparo "Ok, esco prima di dover assistere al massacro" infatti lascia la cucina a passo svelto.

Mi alzo e inizio a sistemare la cucina, mi tiene impegnata e non mi obbliga a guardarla "Che ti prende?"

Rido appena istericamente "Che mi prende?! Niente. Tutto bene. Tutto normale. Come se non fosse mai successo nulla" sbatto lo sportello.

"Ti sei tatuata l'ancora sul polso" frase del tutto inaspettata in questo momento di crisi.

"Cosa?" Le chiedo un po' confusa.

"Scusa è che l'ho notato solo ora.. Ha fatto male?" Indica il mio braccio.

"Peggio di quello sulla schiena non poteva essere" le rispondo sinceramente smorzando appena i toni.

"Posso.. vederlo?" Mi chiede.

"No. Si estende un po' troppo e dovrei essere totalmente nuda per fartelo vedere" le dico ferma.

Alza le spalle tranquilla "Un'altra volta"

Mi giro e metto i piatti nella lavastoviglie "Oppure mai.."

"Anche Lucia ha un'ancora nello stesso punto" sento i suoi passi avvicinarsi con cautela.

"Per i diciotto anni abbiamo fatto questo insieme" le rispondo senza guardarla nemmeno una volta.

"Come sono stati i suoi diciotto anni?" Mi chiede venendomi accanto.

Rido appena nervosa "Non voglio attraversare con te il magico mondo dei miei ricordi di questi ultimi quattro anni"

"Perché? Che cosa è successo di così grave? Si insomma ti sei ricostruita una vita con una brava persona, hai una casa, un lavoro.. che cosa mi sfugge?" Mi chiede tempestandomi di domande scomode.

"Per tre lunghi anni io e Sofia abbiamo aspettato che tu bussassi alla nostra porta" le dico sinceramente guardandola negli occhi "Tre anni di attesa, di ricordi, di esperienze.. senza di te" scuoto la testa delusa "Quando mi hai detto che lo hai saputo subito è stato l'ennesimo colpo al cuore"

"Volevo tornare da voi" fa un passo nella mia direzione mortificata.

"Perché cazzo non lo hai fatto?" Le chiedo sbottando.

"Perché non lo meritavo! Non vi meritavo! Appena ho realizzato la verità, ho visto lucidamente ogni cosa e ho ricordato il modo in cui vi ho trattate quegli ultimi giorni.. te ne eri andata con la promessa che non saresti più tornata e per una volta volevo darti quello che volevi" mi urla contro con le lacrime che le rigano il viso.

La vista si offusca dalle lacrime che iniziano a scendere "Io volevo te! Io volevo solo te!"

Scuote la testa e la sua voce su fa un sussurro "Benji ha recuperato quel messaggio per puro caso, non appena l'ho letto sono saltata sul primo aereo ma.."

Abbasso la testa "Era troppo tardi.. ho totalmente perso l'appetito" mi volto dandole le spalle.

"Per colpa mia? Perché sono qui?" Mi chiede arrabbiandosi "Io non voglio rubare il posto di nessuno.. ti ho detto che Gigi mi piace"

Rido appena "Beh non stiamo più insieme quindi non ha molta importanza la tua opinione"

"Perché?" Mi chiede un po' sorpresa.

Mi volto e incrocio il suo sguardo "Che cosa credi eh? Che fosse cieca?"

Lei si scuote la testa e alza le mani in segno di arresa "Quella sera, al locale, io non ho fatto niente.." poi guardandomi con maggiore attraverso capisce cosa davvero mi sta uccidendo "Ah. Sei arrabbiata con te stessa"

"Certo che sono arrabbiata con me stessa" mi passo una mano sul viso, sono stanca di litigare, di piangere, di sentirmi così arrabbiata.

"Perché tu mi ami ancora" lo da per scontato, come se fosse una realtà indiscutibile.

Assottiglio lo sguardo "Non ho detto questo"

Si avvicina a me finché non mi imprigiona tra il suo corpo e il ripiano "Allora perché mi hai dedicato quella canzone?"

"Zulema allontanati" le dico con rabbia.

Mi prende il viso tra le mani e mi sussurra "È quello che vuoi? Perché io no"

Sento le lacrime scendere incontrollatamente "Starti così vicino mi fa male, allontanati per favore" davanti alla mia richiesta mi priva finalmente della sua vicinanza "C'è solo una cosa che ho imparato fin troppo bene in questi anni.. amarti non fa altro che distruggermi e non averti avuto in questi quattro anni mi ha permesso di rimettere a posto i pezzi che hai rotto" glielo dico con voce flebile.

"Non vuoi perdonarmi" mi guarda piuttosto ferita ma non importa.

Mi ricompongo, asciugo le lacrime e trovo la forza "No, non voglio" scuoto la testa che è piena di ricordi dolorosi "Tu.. hai confuso il mio amore per debolezza, il mio affetto per stupidità.. ora non confondere il mio ignorarti come un forte orgoglio o qualche strana prova a cui ti sto sottoponendo" non c'è più niente di bello fra di noi, io non sento più tutte quelle emozioni che mi facevano credere in noi e che mi spingevano a lottare per lei "Sapere che nonostante tutto ti apparterrò per sempre è già una punizione più che sufficiente"

Perché è vero.

Il mio cuore è suo.
Non sarò mai libera completamente.
Lei sarà sempre una parte di me.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora