Hasta siempre

Capitolo 2

Inutile dire che rivederla mi ha scatenato una tempesta sentimentale che mi tenaglia lo stomaco.

Sono tutte emozioni negative.

Rabbia.
Dolore.
Delusione.
Sofferenza.

Ho imparato che so amare con il cuore per davvero ma quando arrivo al punto di dire BASTA.. chiudo sul serio.

Saray entra in casa con la busta della spesa e mi raggiunge in cucina, ormai abita praticamente da noi e ha un mazzo di chiavi suo "Allora.. ho comprato latte e cereali per un esercito! Poi una montagna di gelato perché Lucia sembra non mangiare altro.. nonostante il suo fisico da fotomodella che chiaramente ha preso da te" mi inizia a parlare svuotando le buste e riempiendo il frigo e la credenza "Inoltre c'erano un sacco di cose in offerta! Ho imparato a fare economia.. non che abbiamo bisogno di farla ma non si sa mai!" Sono seduta al tavolo con il mento appoggiato alle mani che fisso il vuoto "Allora? Novità?" Mi guarda e realizza "Ah.."

Mi viene vicino osservandomi meglio "Cosa?" Le chiedo senza farci troppo caso.

"Conosco questa faccia.." indica la mia espressione "Si tratta di Lei"

Non la nomina nemmeno, non serve "È tornata" dico semplicemente e una sensazione di disgusto mi colpisce.

Si siede di fronte a me "Che è successo?"

"Davvero vuoi farmi credere che non lo sai?" Le chiedo a mia volta.

"Maca.. in quattro anni ho sentito ovviamente entrambe.. ma non ho mai dato notizie né di te a lei tanto meno viceversa.. sono in territorio semi-neutrale" alza le mani dimostrandomi la sua innocenza "Perciò non so nulla al riguardo"

"Non è successo nulla in realtà.." indico l'entrata "..ha bussato alla nostra porta senza preavviso dicendo che voleva parlare"

"E tu?" Mi chiede studiando la mia espressione.

"Niente, te l'ho detto.. non ho nulla da dire e Lucia le ha chiuso la porta in faccia" riassumo molto brevemente "A nessuna delle due importa ciò che ha da dire.."

"Quella ragazza le assomiglia più di quanto credessi" commenta la determinazione di Lucia.

"L'ho pensato anche io" annuisco sinceramente "Ha il meglio di me.. e il meglio di lei.. in qualche modo" dico guardando il vuoto davanti a me.

"E tu? Cosa ne pensi?" Mi chiede, non fa altro che osservarmi e capire che cosa non dico ad alta voce.

"Non so cosa pensare" scuoto la testa passandomi entrambe le mani sul viso "Mi ha colta di sorpresa e non lo so.."

"La vera domanda forse è se la ami ancora o no.." sposto lo sguardo nei suoi occhi e lei si sente in dovere di precisare "..Averla vista ti ha sconvolta e si vede.. hai vissuto con la consapevolezza che non sarebbe più tornata e.."

"Come sempre lei entra, stravolge tutto e poi se ne va" concludo la frase al posto suo "Non sento nulla per lei, Saray. Ho aperto la porta e ho trovato una perfetta sconosciuta sul mio zerbino" mi alzo per prendermi un bicchiere d'acqua, ne sento il bisogno "Io ho chiuso. Con lei, con noi.. non voglio più sentirne parlare" ne sono estremamente convinta.

"Ma c'è dell'altro" lo dice con certezza, è brava a capirmi e onestamente non mi impegno a nasconderle il mio stato d'animo.

"A Lucía.. le è mancata, lo so. Glielo ho letto negli occhi non appena l'ha rivista" mi passo una mano sul viso tesa e stressata "Il loro rapporto è sempre stato diverso da quello che ha con me, hanno un legame vero.. Lucia ha bisogno di avere Zulema nella sua vita"

"Saresti disposta a farla rientrare nella sua vita?" Mi chiede curiosa "Io capisco ciò che stai dicendo.. e lo condivido. Conosco abbastanza la situazione per poterti dire che probabilmente a Lucia serve Zulema ma.. ti fidi?"

"Non lo so" scuoto la testa finendo il bicchiere e lo lavo prima di metterlo a colare "Immagino che dovrò parlarle per capirlo"

"Hai bisogno del suo numero di telefono?" Mi chiede alzandosi e venendomi accanto.

"L'ha cambiato?" Le chiedo a mia volta.

Scuote la testa "..no"

Prendo il cellulare in mano "Allora non mi serve"

"Non hai cancellato il suo numero?" Mi chiede sbalordita e sorpresa.

"Cancellare un numero da una rubrica non equivale a cancellare una persona dai proprio ricordi o dal mondo.. altrimenti lo avrei fatto di sicuro" le rispondo facendo partire la chiamata.

"Pronto?"

"Sono io" rispondo glaciale.

"Lo so.. Hai la capacità di sorprendermi"

Ignoro il suo commento "Sei ancora a Malaga?"

"Sì"

"Vediamoci domani pomeriggio" non è una richiesta, è un ordine.

"Mandami i dettagli, Bionda, ci sarò"

"Ok, ciao" chiudo la comunicazione senza indugiare oltre perché prolungherebbe soltanto la mia agonia. Sbatto il cellulare sul tavolo "Cristo santo!" Sbotto nervosa.

"Posso chiederti che cosa ti scombussola tanto? Ti sei rifatta una vita, ami una persona e tua figlia è dalla tua parte.. che potere ha Zulema su di te?" Mi chiede e capisco nel suo sguardo che non comprende pienamente la situazione.

"Mi fa male vederla, sentirla o anche solo pensarla. Non provo altro che dolore e rabbia. Qui dentro.." mi metto la mano sul petto ".. È come se quel macigno di quattro anni fa si fosse riposizionato proprio qui e mi impedisse di respirare"

"Che cosa ti serve per chiudere con questa storia e liberarti di quel peso?" Mi chiede abbracciandomi appena vedere i miei occhi velarsi di lacrime.

"Vorrei soltanto che non avesse mai bussato a quella porta" nascondo il viso nell'incavo del suo collo "Avrei continuano a fingere che niente fosse accaduto e sarebbe andato tutto bene"

"Ma sai che adesso che è tornata non puoi semplicemente ignorare la cosa.." mi accarezza la schiena con dolcezza, in questi anni è stata come una sorella maggiore, ho avuto bisogno di lei e c'è stata.

"È come se avesse riaperto la porta e io non riuscissi a chiuderla" scuoto la testa cercando di riprendermi "Saray.. io non la voglio nella mia vita, ha portato troppa sofferenza adesso basta. Domani pomeriggio capirò chi ho davanti e valuterò le cose per Lucia ma per quanto riguarda me.. non ha possibilità"

"Penso che sei coraggiosa e giusta a fare tutto questo per Lucia.. ti ammiro, io non so se sarei in grado di farcela" mi sussurra piano in modo sincero e dolce.

Mi stacco dall'abbraccio e torno forte come prima, ritrovando il mio equilibrio.

Il passato aveva ribussato alla mia porta e non avevo alcuna intenzione di farmi sopraffare dalle mie stesse emozioni.