Capitolo 67

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Scendiamo in cucina mano nella mano così spensierate da non accorgerci che, appena ci vedono, Lucia sbuffa ed è solo quando ci  sentiamo i loro occhi puntati addosso che mi accorgo di Saray che con un sorriso scaltro da una gomitata a mia figlia "Sgancia, pivella"

"Ma non ci posso credere! Sul serio?!" Lucía tira fuori venti euro e glieli passa.

Onestamente non capisco che cosa sia appena successo e Zulema non perde occasione di mettermi in imbarazzo, mi stringe a sé ed esclama "Temevo arrivasse il giorno in cui queste due si sarebbero messe a scommettere sulle nostre scopate, amore"

Avvampo subito e nascondo il viso nel petto della mia ragazza che ridacchia mi accarezza i capelli e le altre scoppiano a ridere. Per levarmi da questa situazione, decido di stare al gioco "Che posso dire..  impossibile resisterle!?" Ammetto ridendo. Zulema mi lascia un bacio sulla fronte e ci sediamo con loro.

Saray mi guarda seria, indice del fatto che il tempo della spensieratezza è finito "Il nostro aereo parte alle tre di stanotte.. arriveremo alle quattro. Io e Nadia partiamo prima, recuperiamo le macchine e vi verremo a prendere. Tutto è stato organizzato secondo le tue direttive"

"Che faremo una volta tornare a Madrid?" Mi chiede Lucia leggermente preoccupata.

"Non torneremo a casa, non subito.. se so che sei all'interno della base di Zulema con i suoi, ci sentiremo più sicure" mi trema nervosamente la gamba da sotto il tavolo, Zulema se ne accorge subito e allunga una mano accarezzandola dolcemente senza alcuna malizia. Cerca solo di tranquillizzarmi, le metto la mano sulla sua e intrecciamo le nostre dita. Lo facciamo senza guardarci, sarebbe inutile e anche plateale. Invece nascondiamo il gesto, rendendolo nostro e intimo "E poi dovremo costruire un piano.. che ponga fine a tutto questo" aggiungo infine "Parlerò con Román"

"Non lo farai da sola" mi dice prontamente Zulema capendo quello che non dico ad alta voce.

Guardo le nostre mani intrecciate sotto il tavolo e poi guardo lei mio fratello.. lascia che mi occupi della mia famiglia, tu avrai già il tuo da fare" non la convinco, ma decide di non discutere adesso posticipando sicuramente il discorso ad un momento in cui nostra figlia non starà ascoltando.

"Mamma" alzo lo sguardo su Lucia ma lei si stava riferendo a Zulema, lei sorride spontaneamente e io stringo appena la presa come per dire: hai visto?! Lucia la guarda un po' intimorita, non tanto dalla domanda ma dalla risposta "Che.. che cosa pensi di Fatima?"

Zulema si prende qualche secondo, non è una domanda facile e immagino che la risposta lo sia molto di più "Io penso che le persone quando nascono hanno delle predisposizioni.. tengono verso il bene o verso il male.. e a seconda di come crescono questa predisposizione influenza il carattere e, negli anni, crea la persona adulta. Vorrei poter credere che possa essere salvata, ingenuamente forse una parte di me ci crede ancora, ma la verità, tesoro, è che non credo di poterla aiutare più" mi colpiscono le sue parole, infatti sposto lo sguardo su di lei ma Zulema continua a guardare Lucia "Il mio dovere, come madre, è di proteggerti.. ed è ciò che farò, da tutto e da tutti. Per lei non posso più fare nulla.. è semplicemente troppo tardi" Mi stringe forte la mano e capisco quanto sia dura per lei. Scegliere fra due figlie di sicuro non è facile, Fatima rappresenta un fallimento per lei anche se non dovrebbe e non c'è niente che io possa dire per farle cambiare idea. Spero soltanto che riesca con il tempo ad accettare ciò che è stato per riuscire a vivere serenamente quello che avremo.

"Pensi che voglia farmi del male?" Le chiede un po' spaventata e preoccupata.

Penso che il peggior incubo di Zulema consista proprio in questo "Non te ne devi preoccupare perché nessuno si avvicinerà a te" rispondo io al posto suo, assicurandole l'unica cosa di cui sono assolutamente certa "Resterai così lontana dalla battaglia che non vedrai né sentirai nulla.. stai tranquilla"

"Perché mi avete insegnato tutte quelle cose allora?" Mi chiede confusa.

È il turno di Saray che con il solito entusiasmo dice "Perché è un figata, cazzo!" Alza il calice in un brindisi "Per questo stasera festeggiamo te e i tuoi enormi progressi!" Alziamo tutte i calici e brindiamo. Beviamo un sorso e sembra che il discorso sfumi permettendo a entrambe di respirare. Appoggio la testa sulla spalla di Zulema e lei circonda le mie con il braccio stringendomi a sé. Lucia e Saray ci guardano innamorate perse "Un quadretto!"

Lucia ridacchia "Venticinque anni per vederle così.. ci ha messo meno a partorirmi!" Scoppiano tutte a ridere e io mi copro il viso con la mano in imbarazzo, di nuovo.

Zulema abbassa lo sguardo e leva la mia mano dal viso "Sei rossa" ridacchia.

"Mi fanno sentire a disagio" le indico ridendo.

"Restituiamo loro il favore?" Mi chiede divertita.

Aggrotto la fronte "Non starai pensando di.."

"Oh sì" mi prende il mento e mi bacia con la lingua davanti a loro.

Lucia chiude subito gli occhi "Così nooo!"

Saray invece resiste esultando, Zulema fa scivolare in modo evidente la lingua nella mia bocca e mi tira a sé. Mi solleva appena la maglia e mi tira per i fianchi. Mi alzo e mi metto a cavalcioni su di lei. La mia razionalità vacilla "Se fai così però non rispondo di me.." le sussurro cercando di non farmi sentire da loro.

"Meglio" scivolano le sue mani sulla mia schiena arrivando al mio sedere che stringe.

"Okok basta ho capito la smetto!!" Esclama Saray a disagio. Ci stacchiamo mettendoci a ridere e torno sulla mia sedia ancora eccitata e dalla respirazione irregolare di Zulema capisco che è messa come me "Basta commenti, me lo annoto. Giuro! Puoi guardare Lucia, le tue madri esibizioniste hanno finito di farcela pagare" Lucia riapre gli occhi e si mette a ridere. Restiamo ancora pochi istanti in questa bolla spensierata di apparenza normalità, poi Saray torna seria e mi dice "Io.. vado a preparare i bagagli e parto con Nadia un'ora prima, non vi preoccupate terrò il cellulare acceso e vi comunicherò ogni cosa"

Ci alziamo "Perfetto Gitana, ci vediamo tra qualche ora" ci salutiamo e lei va via.

Lucia si volta nella nostra direzione "Che facciamo in queste ore?"

Zulema mi guarda complice una dolcezza indescrivibile nei suoi occhi smeraldo "Io un'idea c'è l'avrei.."

Dieci minuti più tardi siamo sul divano del salotto con tre confezioni di triplo cioccolato davanti a una commedia divertente.

Zulema è in mezzo a noi, mi circonda le spalle e ho la testa appoggiata alla sua spalla. Mentre Lucia è distratta, tutta presa dal film che ride rumorosamente.

Io e lei non sappiamo nemmeno di che cosa parla, siamo preoccupate e tese per ciò che evidentemente ci aspetta. Non diciamo nulla perché non serve, non sono mai servite le parole.

Alzo lo sguardo e vedo che lei mi stava già guardando. Mi perdo nei suoi occhi verdi accesi e lei fa lo stesso. C'è un mare di emozioni che mi lascia scoprire, c'è paura.. c'è rabbia.. c'è sofferenza.. ma più di tutto c'è amore. Il nostro amore.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora