Capitolo 40

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"L'hanno presa"

Il mondo si ferma.
Il mio mondo si ferma in quell'istante che realizzo che è tutto vero.

Resto a guardarlo senza rispondere e senza reagire.

Come se qualcosa avesse preso i comandi del mio corpo e risultassi.. rotta o mal funzionante.

Con la mente ritorno qualche giorno fa, proprio qui nel mio ufficio.

Se muori, muoio anche io
Amore, non lo sai? Sono immortale

Chiudo gli occhi e sento un tornado di emozioni arrivare, come se stesse per colpirmi e io non posso fare nulla per evitarlo "Maca dimmi qualcosa" mi chiede Ethan.

"Ehi, Bionda, stai bene?" Mi chiede Gitana mettendomi una mano sulla spalla, sobbalzo e lei la ritira subito.

"Un secondo. Ho solo bisogno di un secondo" avviso uscendo in corridoio e chiudendo la porta lasciandoli dentro. Rimasta sola.. vedo davanti a me la gigantesca onda e boom.

Panico.
Rabbia.
Dolore.
Preoccupazione.
Nervoso.
Agitazione.

Tutte insieme.

Appoggio la mia schiena al muro incapace di respirare.

Ho perso il mio sangue freddo, non posso più fare questa vita lo capisci?!

Non posso vederti tornare ricoperta del tuo sangue!

Io non ho scelta!

Devo partire.. lo capisci?

Torno presto e quando lo farò spero che avrai una risposta per me.

Scuoto la testa "No.. non sta accadendo veramente" mi dico da sola cercando di restare in piedi nonostante tutto.

Devi scegliere: noi o il lavoro!

Scelgo voi. Siete il mio tutto. E io senza di voi non sono niente.

Non andare.

Devo proteggere la mia famiglia.

Continuo a scuotere la testa nervosamente mentre le lacrime iniziano a scendere incontrollatamente e il panico si impossessa del mio corpo.

Se non torni giuro che ti vengo a prendere

Mi alzo mettendomi dritta e prendo dei lunghi respiri profondi, mi passo le mani sotto gli occhi scacciando via il dolore e i segni della mia vulnerabilità. Indosso la maschera da figlia di puttana e capisco che devo rientrare in gioco per un'ultima partita.

Entro sicura nello studio, loro si sono seduti sulle poltrone davanti alla scrivania ma appena mi vedono balzano in piedi "Okay" dico seria e concentrata "Mettiamo su un'operazione di recupero da manuale" sposto lo sguardo su di lui "Ethan.. Che cosa vuol dire esattamente con l'hanno presa?" Chiedo incrociando le braccia.

Tira fuori un tablet dallo zaino e mi mostra le immagini "La stavamo seguendo da remoto, è atterrata, si è diretta nel motel che le avevamo preparato come punto d'appoggio ma un'ora dopo.. i segnali spenti, tutti quanti. Sembra letteralmente scomparsa dal radar, dalle telecamere lì intorno, il custode dice che la camera è vuota ed è stata ripulita"

"Non può essere semplicemente scomparsa.. le persone non scompaiono" dico seria un po' irritata perché è evidente che questa missione è stata mal gestita fin dall'inizio "Dobbiamo andare là e capire che cos'è successo" aggiungo.

"Hai una figlia, Macarena" mi ricorda Saray "Una figlia che non sa minimamente di questa vita.."

Annuisco "È arrivato il momento di dirle la verità" penso ad alta voce "Portala qui" ordino a Saray e scompare dalla mia vista.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora