Capitolo 53

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Per quanto posso agevolare il percorso, il grosso deve farlo lei. Schiva laser dopo laser facendo attenzione a non sfiorarlo nemmeno "..dai bravissima tesoro continua"

Si ferma davanti a uno un po' troppo basso "Devia questo" mi indica e io sposto il mirino seguendo le sue indicazioni.

Passa in mezzo a due e serro la mascella quando vedo una ciocca dei suoi capelli sfiorare millimetricamente il laser inferiore "Ecco.. ah i capelli.. non riesco a guardare" mi si secca la bocca e sudo freddo.

"Questo" ne indica uno basso.

Sposto il mirino e mi rendo conto che da dove sono messa non riesco ad arrivarci "Non ci arrivo, è troppo angolato" la guardo negli occhi "Devi fare da sola"

Annuisce e si prende i suoi tempi nello strisciare sul pavimento lentamente. Ora è a un metro da me e tre laser ci separano. Le tendo le mani. È l'unico modo, la devo solo afferrare e tirarla via. Faremo saltare la stanza. Mi guarda "Sei sicura?"

"No" rispondo sinceramente mala proteggerò con il mio corpo, ciò che avverrà dopo lo stabilirà il fato.

Annuisce appena e mi afferra le "Okay okay.. al mio tre" prendiamo entrambe un grosso respiro "Uno"

"Due" dico io stringendo forte la prese del tutto incredula che la sto toccando.

"Tre!" Urla. La tiro via mentre lei si lancia nella mia direzione, finiamo con un gigantesco balzo in corridoio. Nel giro di mezzo secondo la spingo atterra e la copro con il mio corpo tenendole la testa bassa, proteggendo gli organi vitali. La stanza salta in aria subito dopo facendo un trambusto incredibile e migliaia di detriti ci colpiscono.

Un fischio all'orecchio mi trapana il cervello e piccole fiammelle ci circondano.

"Che cazzo è stato?!"

"Maca! Maca! Mi ricevi?"

Mi metto una mano vicino all'auricolare "C'è stata una piccola sorpresa.. ma sto bene" dico a fatica e poi guardo Zulema ancora intontita sotto di me "Tu.. tu stai bene?" Le chiedo in un sussurro accarezzandole il viso con dolcezza mischiata alla preoccupazione che provo da giorni "Stai bene?" Le ripeto con le lacrime che mi offuscano la vista e lei annuisce piano stringendomi a sé.

"Sono stata meglio, a dire la verità" mi risponde con fatica con una punta di sarcasmo "Si solo.. qualche ammaccatura ma bene"

Mi alzo e l'aiuto a rimettersi in piedi, mi scrollo via la polvere dei detriti "Okay.. non facciamolo più" dico guardando la stanza che è totalmente distrutta.

Lei mi guarda respirando a fatica m è anche divertita dal mio modo di approcciarmi a questa ennesima crisi "Non ho alcuna voglia di rifarlo" mi assicura e mi sembra piuttosto convinta al riguardo, così convinta che mi fa sorridere.

Distolgo lo sguardo da lei e decido di procedere perché voglio vivermela ma fuori da qui, appoggio la mano sull'orecchio ancora dolorante "Ho preso Zulema, attiviamo il piano di evacuazione" ordino via radio "Tony, Tim.. pronti a uscire"

"Ricevuto!"

Sto per incamminarmi fuori quando lei mi afferra per il polso "Aspetta aspetta aspetta" la guardo e capisco che ha bisogno solo di un momento ".. solo un momento..vieni qui" mi tira a sé e appoggio la fronte contro la sua e chiude gli occhi, torna a respirare regolarmente. Non ha idea di quanto mi è mancato sentirla respirare, il suo profumo è mischiato con il sudore e lo sporco ma riesco ancora a distinguere la sua fragranza e il suo inconfondibile tocco pieno di amore "Adesso respiro" mi confessa in un debole sussurro. Ha sofferto. Tanto. Non so cosa le sia successo e ho paura a scoprirlo ma ciò che sta facendo adesso, il modo in cui mi guarda e mi tocca mi suggerisce che sta soffrendo.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora