Capitolo 4

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Ritornando a casa mi rendo conto che l'incontro con Zulema non mi ha lasciato niente di positivo e non ha fatto emergere altro che un profondo nervoso e una rabbia repressa che avevo affossato dentro di me per non doverla scaricare su persone innocenti.

Tuttavia mi è sembrata sincera e con le idee molto chiare, non mi fido ma voglio darle il beneficio del dubbio.

Non appena arrivo a casa prendo gelato e due cucchiai e salgo le scale per arrivare alla porta della camera di mia figlia, busso e appena mi concede di entrare apro la porta "Ehi cucciolina hai un momento per me?" Le chiedo me tre la guardo impegnata a lavorare sul suo portatile.

"Finisco una riga di questa ricerca per l'università e sono da te" mi risponde, alza lo sguardo e il sorriso sparisce sul suo viso dipinto "È gelato quello? Che devi dirmi?" Entro e mi chiudo la porta alle spalle, mi siedo sul suo letto "Tu mi porti il gelato in camera solo quando devi dirmi qualcosa che non mi piace"

Le passo l'intera confezione "Beh.. allora questo te lo sei guadagnato tutto" le passo anche uno dei cucchiai e prendo un enorme respiro, non so nemmeno da che parte cominciare. Ho provato un discorso nella testa un sacco di volte nelle ultime ore ma adesso mi sembra stupido e irrilevante.

"Vuoi parlarmi di lei" lei però è avanti in tutto e per tutto, lo è sempre stata perciò quando alzo la testa per guardarla negli occhi capisco che è pronta solo in parte ad affrontare questo discorso.

"Ascoltami, okay? Semplicemente ascoltami.. io so bene cosa pensi. E in parte lo capisco perché avrei fatto la stessa cosa.. sei arrabbiata e delusa, in parte ferita" abbassa la testa quando glielo dico e capisco quanto tutto sia dannatamente vero, apre la confezione e si mangia un cucchiaio grande di gelato.

Non mi guarda negli occhi "Mi ha detto che non sono sua figlia" non l'ha mai superata quella frase, avevo paura che fosse così ma non ho mai trovato il coraggio di parlarne veramente, alza lo sguardo nel mio e il suo tono si incrina agitandosi "..poi ricompare per cosa? Fare la madre? Non ne ho bisogno, io ho te"

Scuoto la testa "Tu hai me e mi avrai sempre.. siamo io e te contro il mondo intero" le accarezzo il viso dolcemente "Ma Zulema è stata tua madre per un quarto della tua vita e il rapporto che avevate.. beh è diverso da quello che hai con me.. io so che ti manca" i suoi occhi si riempiono di lacrime e mi mostra il suo dolore, vorrei ammazzare Zulema per averle fatto questo "Anche se non lo vorresti" faccio una leggera pausa "..io mi sto solo chiedendo se tu non stai reagendo così solo per proteggerti o per orgoglio.. lei è tornata e sembra intenzionata ad aggiustare le cose, io non so se ne ha il diritto.. solo tu puoi saperlo ma vorrei che tu almeno ci pensassi, a mente più fresca magari.. se vale la pena ascoltarla.. se non ti soddisfa puoi sempre richiuderle la porta in faccia" sembra ascoltarmi mentre le parlo con un tono molto calmo e comprensivo "Io sarò dalla tua parte qualsiasi scelta farai"

Mi prende per mano "Lei ti ha ferita, mamma"

Scuoto la testa e intreccio le nostre dita "Il mio rapporto con Zulema è diverso da quello che ha con te. Non devi confonderli, tanto meno paragonarli. Zulema ha sbagliato.. le persone purtroppo sbagliano.. ma bisogna sempre dare almeno la possibilità di spiegarsi.. se non ti piace ciò che ha da dire almeno saprai tutta la storia e non ti pentirai di nulla"

"E tu? Che mi dici di te?" Mi passa la confezione di gelato e ne mangio un paio di cucchiai prendendo il tempo che mi serve per elaborare una risposta.

"Io e Zulema vogliamo solo il tuo bene" dico semplicemente asciugando le sue lacrime.

Mi guarda storto "Non è quello che ti ho chiesto"

Sorrido appena "Lo so bene"

Ma lei è determinata quasi quanto Zulema nell'avere le risposte alle proprie domande "Che hai provato quando l'hai vista?"

Abbasso lo sguardo, una domanda così precisa non può avere una risposta vaga "Io.. non sono abituata a mentirti perciò non lo farò" prendo una leggera pausa e sorrido appena quando aggiungo "..una piccolissima parte di me era felice perché mi è mancata"

"E l'altra parte?" Si prende un cucchiaio di gelato e resta a guardarmi in attesa di risponderle.

"Un misto di rabbia, tristezza e paura" rispondo sincera, sono a disagio perché metto completamente a nudo la mia anima e i miei sentimenti ma lei è mia figlia, come posso pretendere sincerità da parte sua se sono la prima a mentire? È semplice.. non posso e quindi le dico come stanno le cose.

Corruga leggermente la fronte e raccoglie le gambe al petto "Paura?"

Passo lo sguardo su tutta la stanza riordinando le parole in qualche frase di senso compiuto che possa rispondere a questa domanda "Di scoprire che nonostante tutto tengo ancora a lei.. con il tempo potrei forse riuscire a perdonarla ma non lo voglio. Almeno non ora"

"Se io la perdono e lei rientra nella mia vita, di conseguenza rientrerà anche nella tua vita" giusta osservazione da persona matura.

"Di questo non te ne devi preoccupare, io la so gestire" rispondo assolutamente sicura di quello che dico, un tempo dicevo di saperla gestire consapevole che non era affatto vero ma adesso non ho più sentimenti per lei. Non ho giudizi offuscati, sono lucida. Perciò davvero so gestire la situazione, non sarà facile, non mi aspetto affatto che sia semplice ma per mia figlia farei qualsiasi cosa.

"Lo sai davvero?" Mi chiede un po' preoccupata per me.

"Sì credo di sì" annuisco e poi le lascio un bacio sulla sua fronte accarezzandole il viso, appoggio la mia fronte alla sua "..fai le tue valutazioni senza pensare a me, Lucia, e poi dammi una risposta non appena ti senti pronta. Deve essere una tua scelta. Sei adulta ormai, puoi prendere le tue decisioni"

Mi abbraccia stringendomi a sé e subito avvolgo le braccia intorno al suo corpo che ormai ha stazza di un'adulta.

Se c'è una cosa di cui sono assolutamente sicura è che noi e il nostro rapporto, tutto quello che abbiamo, non cambierà mai.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora