Capitolo 22

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I giorni passano e l'assenza di Gigi si fa sentire. Non tornerà e non sono sicura che io lo voglia davvero ma so che è colpa mia, mi sono giocata la possibilità di vivere una vita normale e felice per un barlume di sentimento che non riesco a spegnere.

Aspetto che Lucia rientri con Zulema prima di cena "Ciao mamma!" Entra in cucina tutta allegra.

"Ciao tesoro" le sorrido sforzandomi.

Ma poi entra anche Zulema cosa di cui non ero assolutamente al corrente "Ehi.."

"Ciao" la saluto un po' titubante, mi rivolgo a Lucia "..mi spieghi?"

"L'ho invitata a cena...spero che per te vada bene" mi risponde davanti a lei e io non posso mica elencare le milioni di ottime ragioni per cui non la voglio in casa.

Afferro il cellulare "Certo, tanto ordinavo la pizza perché non ho avuto un momento per cucinare.."

"Io vorrei.." mi dice Zulema.

"Una diavola con mozzarella, lo so" rispondo senza guardarla.

Mentre sono al telefono sento Lucia dirle "Beh effettivamente noi siamo sempre state un po' abitudinarie"

"Arrivano tra trenta minuti.." le informo e poi mi rivolgo sempre a Lucia "..senti tienile compagnia mentre io vado a farmi una doccia e a mettermi qualcosa di più comodo" indico i tacchi e il tailleur che indosso.

"Dove sei stata?" Mi chiede Zulema prima di farmi uscire dalla stanza.

"Avevo delle commissioni da sbrigare" le rispondo prendendo la borsa.

"Un po' più specifica?" Mi chiede capendo che continuo a tenerla distante.

La guardo "In centro" sto per uscire quando sento Lucia ridacchiare.

"Mi sa che dovrai impegnarti un po' di più se la vorrai conquistare" battuta che mi farebbe ridere se non fossi dell'idea che non voglio riaverla nella mia vita.

Passo sotto la doccia un bel po' di tempo, nella speranza di lavare via anche lo stress ma è del tutto inutile.

Avvolgo il mio corpo nel mio asciugamano e torno in camera quando la vedo seduta sul mio letto "Zulema! Che cosa ci fai qui?"

"Volevo parlarti" mi risponde semplicemente.

"E non potevi aspettare?" Le chiedo irritata.

"Non voglio che Lucia senta" mi indica fuori.

Alzo lo sguardo e apro l'armadio dandole le spalle "Ci sono momenti migliori di me con indosso solo un asciugamano"

"Hai paura?" Mi chiede e mi volto per guardarla negli occhi "Quando hai paura solitamente sei tesa"

"No" rispondo seria "Io non ho paura" si alza e viene nella mia direzione come una pantera a caccia.

"Zulema.." scosto la testa e faccio un passo indietro ma la mia schiena sbatte contro l'anta dell'armadio.

Si ferma a un metro da me "Do una festa a casa, saremo meno di dieci persone, ho una piscina e c'è anche Saray.. volevo invitare Lucia e te.."

"Quando?" Le chiedo tenendo sempre il solito sguardo severo.

"Fra un paio di giorni" mi informa tranquilla.

Scrollo le spalle "Chiedilo a lei"

Appoggia una mano sull'anta vicino alla mia testa e il suo viso è a pochi centimetri dal mio "E per quanto riguarda te?"

"No." Rispondo seria guardandola negli occhi.

Ridacchia appena "Ma guarda.. hai imparato a dirmi di no"

"Zulema.. allontanati" l'avverto sentendo il mio corpo tendersi come una corda di violino.

Si avvicina e mi lascia un paio di baci sul collo scoperto "Ultimamente non mi dici altro.. è tutto un no"

La spingo indietro e mi libero da lei "E non ti chiedi perché?" Le chiedo irritata da morire.

Mi prende il viso e mi costringe a guardarla "Lo so il perché e so anche che hai una paura fottuta di quello che provi per me.." mi accarezza con dolcezza le guance "..perché nonostante tutto quel sentimento non si è mai affievolito. Non siamo su due strade parallele, siamo sempre qui. Io e te. Insieme. Sei tu la mia strada. Crei la pace nel mio caos e ho bisogno di un po' di pace"

Serro la mascella "Stai indietro" ringhio.

Scuote la testa indietreggio tanto finché non vado a sbattere contro il mobile, appoggia la fronte contro la mia "Tu hai idea di quanto io mi devo frenare in questo momento dal strappartelo di dosso e farti mia su questo letto?" Mi sussurra accarezzandomi il corpo come se fosse suo "Hai idea di quanto brucia la mia pelle solo all'idea di poterlo fare?" sa perfettamente cosa fare per farmi perdere il controllo e lo fa "Del brivido che ho al pensiero di poterti avere di nuovo?" Mi aggrappo con le unghie e con i denti alla mia razionalità prima di essere trascinata via con lei in un qualcosa di cui mi pentirei sicuramente.

"Zulema.. basta, per favore" la supplico, il suo tocco e il suo respiro sulla mia pelle mi è mancato da morire e lo sento. Sento che il mio corpo reagisce ma fortunatamente non è lui che prende le decisioni.

Mi prende il viso tra le mani e sfiora le nostre labbra, non mi bacia ma mi sussurra "Dimmi di andarmene, dimmi.. che non lo vuoi..e torno di sotto"

Aspetta una mia risposta e sono pronta a fornirgliela "Tu hai idea di che ferita mi hai riaperto solo tornando?" Le chiedo ferma sulle sue labbra e incontro il suo sguardo "Hai idea di quanta sofferenza hai risvegliato proprio ora che avevo imparato a conviverci?" Le richiedo e poi la spingo via con tutta la mia forza, le punto il dito contro "Tu mi hai abbandonata, Zulema!"

"sì lo so! Ho capito! Sono qui davanti a te e ti chiedo scusa!" Mi risponde con la stessa passione anche quando discutiamo.

"Queste parole avresti dovuto dirle quattro anni fa" le rispondo con un tono più calmo, mi avvicino e risulto assolutamente decisa in ciò che dico "Non mi toccherai finché non lo dico io" faccio una leggera pausa e poi indico la porta "E ora torna da nostra figlia ad aspettare le pizze oppure vattene, è la cosa che più ti riesce meglio"

Le do le spalle e sento dopo qualche istante che esce dalla porta. Non so che cosa ha deciso se restare o andarsene ma non mi importa. Giuro che non mi interessa minimamente. Mi sono abituata alla sua presenza incostante, ed è il motivo principale per cui non voglio più farla entrare nel mio mondo dopo che ci ho messo anni per ricostruirlo.

L'amore non basta.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora