Capitolo 33

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Lucia fa colazione con noi e poi esce. Non rimane un secondo di più fingendo un impegno universitario che dubito esista davvero.

Sposto lo sguardo su Zulema che osserva la porta dalla quale è appena uscita nostra figlia, baciandomi e abbracciandomi mentre a lei ha riservato solo un cenno con la mano. Mi ha chiamata mamma come sempre mentre lei continua a chiamarla per nome.

"Lo so che ci soffri" le accarezzo la mano.

Abbassa lo sguardo sulle nostre mani appoggiate al tavolo "Me lo merito"

"Ha solo paura che tu possa andartene da un momento all'altro" le spiego e lei alza lo sguardo incontrando i miei occhi un po' meno duri e distanti rispetto a ieri.

Mi prende la mano e intreccia le nostre dita continuando a guardarmi "Non ho intenzione di farlo"

Annuisco "Lo so.. te lo leggo negli occhi" le sorrido piano "Ma lei non ti conosce come ti conosco io"

"Che cosa devo fare?" Mi chiede aiuto e oggi sono nelle condizioni di darle il consiglio giusto.

"Aprile il tuo cuore" vedo il terrore nel suo sguardo perché è la cosa più complicata per lei "Il tuo immenso e gigantesco cuore che amo più di me stessa" mi avvicino a lei e le accarezzo il viso "Vedrà ciò che vedo io"

"E cosa vedi tu?" Mi chiede cingendomi la vita con le braccia.

"Una donna incredibilmente forte, intelligente, sensibile e coraggiosa" le dico mentre mi perdo nel suo sguardo.

"Neanche un aggettivo sull'estetica" sottolinea un po' stronzetta.

"Tutti vedono quanto sei sensuale, magnetica, attraente.. penso che tu lo sappia, anche molto bene, di esserlo" le spiego incrociando le braccia intorno al suo collo "E ovviamente lo vedo anche io.. Ma non è quello che amo di te" la sorprendo.

"Che cosa ami di me, Bionda?" Mi chiede in un sussurro provocante.

"Io amo il tuo cuore" le sfioro il petto "Amo il modo in cui mi guardi quando ti parlo così, il modo in cui sfiori il mio corpo come se lo considerassi tuo ma con rispetto, il modo in cui tu mi ricordi che mi ami e che sei accanto a me senza dirmelo apertamente e amo quando intrecci le nostre dita in questo modo" le prendo la mano e glielo mostro "Mostrale questo e sarà tua"

Il suo sguardo cambia ed è come se mi amasse ancora di più "Hai aspettato venticinque anni per dirmi che cosa ti piace di me"

"Chissà quanto dovrò aspettare io per sentirtelo dire.." sta per parlare ma le metto una mano sulla bocca "Non farlo adesso, sarebbe tremendamente scontato"

Ridiamo e levo la mano "Ti amo" appoggia la fronte contro la mia "Ti amo davvero tantissimo, Macarena" mi bacia e ricambio subito ormai senza più paura di mostrare i miei veri sentimenti "Vorrei tornare a letto con te ma devo andare da nostra figlia che mi chiama ancora per nome e mi minaccia se ti faccio soffrire" mi guarda negli occhi "..so bene che ci hai sentite"

Alzo le spalle indifferente e faccio la mia solita faccia da finta innocente "Non so proprio di che parli" la bacio un'ultima volta intrecciando le nostre lingue per qualche secondo in più.

Mi accarezza il viso senza dirmi nulla ma i suoi occhi parlano "Sistemerò tutto, te lo prometto" e le credo, mi lascia un piccolo bacio sulle labbra prima di salire le scale e bussare alla camera di Lucia.

ZULEMA

Ho intenzione di sistemare le cose con Lucia, voglio ascoltare il consiglio di Maca e rivoglio la nostra famiglia. Busso alla porta e apro leggermente "Ciao Mini Rubia"

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora