Capitolo 71

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Mio fratello, vedendoci distratti afferra la sua pistola. Io vedo solo in parte questo movimento, si tratta di secondi. Secondi così veloci che fanno la differenza tra la vita e la morte. Mi butto su Zulema spingendola nell'altra stanza e cado su di lei. Sento lo sparo. Lei mi guarda confusa, non si era accorta di nulla. Afferro il suo viso e prima mi assicuro che stia bene e poi le ordino "Resta lucida, Zulema!" è quello che dico sfilando il coltello dalla cinta e lanciandoli non appena sento dei passi venire nella nostra direzione. La lama si conficca nel petto di uno dei loro uomini che cade a terra. Mi alzo da lei e l'aiuto a tirarsi in piedi. Ci attacchiamo al muro.

"Uno per uno.. chiudiamo questi conti in sospeso" mi dice determinata destandosi dal suo stato di shock.

"Ciò che ha detto di Fatima.. non era una scusa o uno stratagemma per distrarci" le dico ragionando sulle micro espressioni facciali di sua madre "Era come se dicesse la verità senza volerci rivelare nulla nello specifico" sfilo l'auricolare dalla tasca e lo indosso "Saray mi ricevi?"

"Forte e chiaro, ci sono problemi?"

"Proteggi Lucia" una raffica di pallottole ci piove addosso e noi ci ripariamo attraverso i mobili "Fatima sta venendo da voi!" Carico la pistola che tengo in mano e mi accuccio dietro al divano aspettando il momento giusto per rispondere al fuoco "Facciamo in modo di chiudere questa storia e andiamo a recuperare nostra figlia"

Zulema mi prende la mano, mi giro per guardarla negli occhi "Noi.. siamo a posto?" Mi chiede con il terrore nello sguardo ma dovrebbe sapere che nessuna delle loro parole campate in aria avrebbe mai potuto intaccare quello che provo per lei.

Le afferro la nuca e la bacio con passione intrecciando le nostre lingue, un vero e proprio bacio d'amore "Molto più che a posto" le sussurro sulle labbra lasciandole un ultimo bacio rapido "E ora ammazza quella figlia di puttana, il nostro futuro noioso e monotono ci aspetta" lei mi sorride complice appoggiando la fronte contro la mia, so bene che sono io quella più forte in questo momento e sono pronta a darle tutto il sostegno di cui ha bisogno "Io ti amo, Zulema"

La raffica termina, forse per ricaricare e noi usciamo allo scoperto eliminando la minaccia con una strategia impeccabile.

Torniamo dove eravamo tenendo la guardia alta e i sensi allertati "Perlustriamo la casa" dico in un sussurro "Non sono lontani" entro in cucina e mio fratello sbuca all'improvviso brandendo una mannaia. Mi coglie di sorpresa e la mia pistola cade scivolando sul pavimento. Gli tiro un calcio e sbatte la schiena contro la dispensa. Zulema mi guarda "Vai! Ci penso io!" Urlo mentre corro verso la pistola, lui allunga una gamba e mi fa cadere. Si avventa contro sempre con la mannaia in mano e gli blocco il polso. Lottiamo sul pavimento.

"Sei la delusione della famiglia!" Mi sibila contro.

"Visto gli standard.. sono felice di esserlo!" Gli do una testata e molla la presa. Gli sfilo l'arma bianca dalle mani e la getto lontano da noi. Lo picchio a mani nude "Mi hai rovinato la vita!" Urlo piangendo dal nervoso mentre continuo a colpirlo, lui si difende. Sfila un coltellino dallo stivale e me lo pianta nella coscia. Urlo di dolore. Approfitta di questo momento per immobilizzarmi. Mi afferra per il collo e stringe. Cadiamo sul pavimento, io sopra di lui e continua a stringere. Mi dimeno. Sento l'aria che mi manca e le energie rapidamente sfumano. Lotto per sopravvivere.

ZULEMA

Mi addentro nella casa con l'arma carica, controllo ogni stanza finché non arrivo allo studio di Román. Mia madre sbuca da dietro l'angolo con la pistola in mano. Ci teniamo sotto tiro "E pensare che io non volevo altro che il tuo amore" le dico ringhiando.

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora