Capitolo 37

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Restiamo in silenzio e questa attesa mi uccide "Zulema, rispondimi. Vuoi uccidere Fatima?" Non lo dice ad alta voce ma dai suoi occhi leggo un forte e chiaro "Non riuscirai mai a farlo! È tua figlia!"

"No! Non lo è!" Mi prende il viso "Avere il mio DNA non la rende mia figlia e non fa di me sua madre, lo dissi tu stessa"

"Avevo torto! Anche se è una figlia di puttana.. tu non lo sei! Tu hai un cuore e hai dei principi!" Esclamò liberandomi dalla sua presa. Mi siedo sulla poltrona davanti alla scrivania.

Lei si inginocchia davanti a me "Tu e Lucia.. siete la mia famiglia, tutto quello che ho. Siete tutto. Vi ho perse una volta per colpa sua, non ricapiterà di nuovo" mi prende il mento e lo solleva obbligandomi a guardarla "Mi stai ascoltando?"

"Anche noi abbiamo perso te già una volta per colpa sua.. non deve capitare di nuovo, Zulema" mi vengono gli occhi lucidi e credo di poter morire in questo momento.

"I miei l'hanno localizzata a Buenos Aires e sto partendo per mettere fine a tutto questo. Voi siete tutto per me. Vi proteggerò. Eliminerò la minaccia perché chiunque sia quella non è mia figlia.. Lucia è l'unica figlia che io abbia mai avuto adesso lo so" mi dice come se tutto fosse già deciso, è tornata solo per potervelo dire di persona.

"Con chi parti?" Resta in silenzio e scatto dritta iniziando a urlarle contro in preda al terrore "No Zulema non ci pensare nemmeno! Non partirai da sola senza un appoggio nel bel mezzo del nulla!"

"Sai bene che non ho scelta.. tu devi restare qui con Lucia e i miei devono proteggervi" mi spiega tenendo un tono di voce basso e restando apparentemente tranquilla. Mi prende il viso e lo accarezza "Ehi.. so che hai paura, ma non devi averne. Chiaro?"

"Ciò che mi chiedi è impossibile, questo piano è folle e tu ti farai uccidere! Come posso restare calma?" Mi alzo di scatto e inizio a camminare irrequieta per lo studio "Cazzo!" Con un gesto spazzo via tutto quello che c'è sulla scrivania gettandolo a terra "Perché? Perché! Ogni cazzo di volta che siamo felici!" Tiro un calcio ad una sedia in legno che vola contro il muro e si spezza "Deve succedere qualcosa!" Mi afferra le braccia e mi tiene ferma.

"Il nostro amore non è stato mai una tranquilla passeggiata di salute" mi sussurra all'orecchio mentre cerca in tutti i modi di calmarmi "Ma è questo a renderlo così speciale, unico e intenso" mi stringe forte "Abbiamo superato ostacoli ben più gravi di questo e ne siamo sempre uscite. Ci siamo ritrovate quando nessuna delle due ci sperava più" mi prende il viso e appoggia la fronte contro la mia "Torniamo sempre dove ci siamo sentite a casa e noi torniamo sempre l'una dall'altra"

"Se muori, muoio anche io" sussurro mentre le lacrime iniziano a scorrere silenziose.

Mi sorride "Amore, non lo sai? Io sono immortale" mi accarezza la guance asciugandomi le lacrime "Tu mi ami così tanto, Macarena, che a volte mi stupisci"

"Vuoi uccidere il sangue del tuo sangue per me e sono io quella che ti stupisce?!" Chiedo in un sorriso forzato ma anche divertito.

Punta lo sguardo nel mio "Stravolgerei il mondo per un tuo cazzo di sorriso" Le prendo il viso e la bacio. Cazzo se la bacio. La tiro a me sul pavimento e si sdraia sopra di me. Le nostre lingue si cercano, si trovano, si uniscono "Devo chiederti una cosa" mi sussurra sulle labbra.

"Che cosa?" Le chiedo prima di baciarla ancora.

"Quando tornerò spero che tu ci sarai ancora per me" Corrugo la fronte e la guardo con ancora le mie mani sul suo viso "..e spero anche che avrai una risposta da darmi"

Hasta siempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora