Lizzie e Chris

301 12 0
                                    

Arrivammo finalmente al lavoro.
Restai estasiato davanti all'immensità dell'edificio, tanto che restai a guardarlo per qualche secondo, senza dire nulla.
"Già... la prima volta ha fatto lo stesso effetto anche a me." disse Ivy. "Su, andiamo, hai detto che non vuoi fare tardi." aggiunse poi, tirandomi per il braccio.

Appena entrammo vidi decine di persone andare avanti e indietro per l'ufficio, indaffarate nelle loro mansioni.

Mark fu travolto da persone che si congratulavano per la sua promozione.
A quanto pareva, la notizia era girata davvero in fretta. Ivy si avvicinò a una ragazza bionda che stava alla reception.
Le vidi parlare per qualche istante, poi Ivy mi fece cenno di unirmi a loro.

"Jack, lei è Lizzie, receptionist dell'azienda e, soprattutto, mia grande amica. È stata la prima persona che ho conosciuto qui." disse sorridendo.
La guardai per qualche istante.

La sua pelle pallida e i suoi occhi azzurri non stonavano affatto con i lunghi capelli biondi che le incorniciavano il viso. Era decisamente bella.

"Piacere, Jack Nicholson." dissi, allungandole la mano.
"Lizzie Karev, piacere mio." sorrise, stringendomela. "Possiamo darci del tu?" mi chiese.
"Certo." risposi, sorridendole.
"Ivy mi ha parlato molto di te."
"Spero solo cose belle." dissi, leggermente spaventato da ciò che potesse averle raccontato.
"Perché, ci sono cose brutte?" chiese innocentemente, scherzando, al che Ivy cercò di tagliare in fretta la conversazione.
"Ora dobbiamo proprio andare. Devo fargli fare il giro e spiegargli gli incarichi."
"Posso farlo anche io se hai altro da fare." disse lei.
"No, tranquilla. Ci penso io."
"D'accordo" sorrise.

Ci incamminammo verso l'ascensore.
"Perché non le hai permesso di accompagnarmi?" le chiesi, non appena fummo soli.
"Ricordo il mio primo giorno qui: ero terrorizzata. Credevo ti rassicurasse essere accompagnato da me." constatò.
"Ma hey... non è che ti piace la mia amica?" continuò, ridendo.
"Piacermi? No... certo che no! Come ti viene in mente?"
"Effettivamente è proprio il tuo tipo... mi ricorda un po' Sophie ora che mi ci fai pensare."
"Possiamo evitare di parlare di Sophie?" dissi, chiaramente infastidito.
Stavo davvero cercando di andare avanti, di non pensare più a lei, e così non mi aiutava affatto.
"Ora che ci penso... io non sono per nulla il tuo tipo. Perché sei stato con me?"
"Perché ero un idiota." dissi in tono ironico, sperando la smettesse il prima possibile.

"In ogni caso... non so se ti interessa saperlo, ma Lizzie è single."
"Non mi interessava saperlo... ma ti ringrazio." sorrisi.

Ci raggiunse anche Mark ed entrammo in ascensore.
Lì, fra decine di persone strette come sardine, era difficile non sentire pettegolezzi su Mark, Micheal e Ivy.
La maggior parte di quei dipendenti probabilmente non li avevano neanche mai visti in volto, proprio per questo non badavano tanto al fatto che lì dentro potessero essere sentiti dai diretti interessati. In particolare sentimmo due ragazze parlare alle nostre spalle.

"Allora... hai sentito delle novità?"
"Novità? Oh sì... intendi il nuovo CEO?"

Io e Ivy ci scambiammo uno sguardo
d'intesa, a tratti divertiti.

"Ho sentito sia il contabile di Ferreri. Non ti sembra strano che abbia incaricato proprio lui? Avrebbe potuto scegliere centinaia di uomini più qualificati..."
"Ma come, non lo sai?"
"Cosa?"
"Dicono che la segretaria di Ferreri avesse una relazione con quest'ultimo, e l'abbia tradito proprio con il contabile."

A quelle parole Ivy sembrò sbiancare, e Mark se ne accorse immediatamente. Ma non si scompose affatto, forse perché voleva vedere fino a che punto si sarebbero spinte.

"Cosa? Stai scherzando?!"
"No..."
"Che stupida... aveva il grande capo e l'ha lasciato per uno qualunque."
"Ma dico io... per quale motivo allora ha lasciato a lui le redini dell'azienda? E perché non ha licenziato quella puttana?"

Ivy era rimasta zitta, immobile, completamente folgorata da quelle parole, con lo sguardo basso.

"Signorine." sentii Mark finalmente parlare, voltandosi verso di loro.
"Uhm..." mugulò una delle due. "Ci conosciamo?"
"Non ho la più pallida idea di chi siate voi, e francamente non me ne può importar di meno."
"Mark, per favore..." Ivy tentò di fermarlo, come facendogli intendere non fosse necessario. Lui le rivolse uno sguardo rassicurante, come per dirle <<Tranquilla, io ci sono sempre per te>>.

"Ma voi dovreste sapere chi sono io." continuò, voltandosi di nuovo nella loro direzione.
"Non abbiamo il piacere..." disse l'altra donna, sbattendo eccessivamente le ciglia e sfoggiando un sorrisone, mostrando la sua chiara attrazione per quello che non sapeva essere il capo dei capi. Non ne fui stupito affatto: Mark era un bell'uomo, e quello era il tipico effetto che aveva sulle donne.
"Molto piacere, Mark Lewis, il nuovo CEO dell'azienda." disse poi, sorridendo.

Le ragazze spalancarono gli occhi e probabilmente le loro gole si seccarono, dal momento che non riuscirono a pronunciare neanche una singola parola. Lo sguardo di Mark si fece duro, come se volesse carbonizzarle all'istante.
"Questa volta lascerò correre... ma permettetevi di parlare in quel modo della signorina Jones un'altra volta e non esiterò a prendere i provvedimenti necessari. E fidatevi, non sono solito scherzare su queste cose. Allora, ci siamo intesi?"

Vidi Ivy sorridere leggermente. Di sicuro doveva farle piacere essere difesa in quel modo.

"S-sì." rispose una di loro, cercando di chiudere la bocca. Ma sembrava come paralizzata da ciò che era appena accaduto.

Arrivammo al sedicesimo piano proprio in quell'istante.
"Vieni Ivy." disse Mark, snobbando le due donne e prendendola per mano.
Uscirono in quel modo dall'ascensore.

"Sei sicuro?" Ivy sussurrò all'orecchio di Mark, tentando di mollare la presa della sua mano.
"Non mi importa nulla della gente." disse lui.
"Sì, ma sarò io quella che verrà chiamata puttana!" disse, infastidita, riuscendo a lasciargli finalmente la mano e venendo verso di me.

"Stai bene?" le chiesi. Doveva essere sconvolta dopo quello che aveva sentito da quelle due arpie.
"Sì... d'altronde me l'aspettavo." tagliò corto, incamminandosi verso una stanza piena di scrivanie e computer.
La seguii.

Al nostro ingresso, tutti si alzarono in piedi. Probabilmente nessuno si aspettava una visita del nuovo grande capo.
"State pure seduti... non è cambiato nulla. Non c'è bisogno che vi alziate quando entro." disse Mark, sorpreso.

Ahhh che carino, non ti sei ancora montato la testa!!

"Allora... questa è la tua scrivania." disse Ivy. Mi spiegò poi brevemente ciò che avrei dovuto fare.

"E... credo sia tutto. Oh... guarda chi arriva." disse, guardando alle mie spalle.
Mi voltai.
"Hey!" disse, salutando un uomo, gettandogli le braccia al collo.

Poi tornò da me insieme a lui.
"Jack, lui è Chris. Lavora qui da molti anni e ha molta esperienza. Per i primi tempi ti darà una mano e ti spiegherà bene come funziona il lavoro."
"Oh... certo. Ci siamo già incontrati." disse Chris, sorridendomi.

Just be with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora