Feci come mi chiese e in un istante fui su di lui. Le mie labbra lo assaggiavano completamente, lo reclamavano, lo assaporavano. Quel sapore che tanto mi era mancato in quegli ultimi giorni in cui l'unica cosa che ci era stata concessa era prenderci per mano di nascosto. E allora le nostre bocche danzavano assieme, così come le nostre lingue. Una danza così bella, così potente, così perfetta.
"Dio mio..." mormorò, quando dalle sue labbra scesi più in basso, baciandogli la mandibola, per poi arrivare al suo collo. Istintivamente affondò una mano nella mia chioma, tirandomi leggermente i capelli, come a chiedermi di continuare per sempre, di non smettere mai. E allora lo spinsi indietro, ancora e ancora, fino a che non ci trovammo contro la sua scrivania. Lui si accomodò su di essa, mentre io mi misi tra le sue gambe, continuando a baciargli il collo con brama.
"Sei... sei un idiota... Jack..." disse, tra un sospiro e l'altro, tenendomi ancora saldamente stretto per i capelli. Ignorai il suo carattere di merda, perché al momento l'unica cosa che mi interessava era la sua pelle ardente per me, desiderosa dei miei baci. Ma aspettarmi si zittisse era di certo un'utopia.
"Io... io volevo farti una sorpresa... e tu... oddio..." non riusciva minimamente a comporre una frase di senso compiuto.
Mi fermai per rispondergli, volendo farlo penare, e immersi il mio sguardo nel suo.
"Ieri sera abbiamo festeggiato per-"
"Ne parliamo in un altro momento." mi interruppe, come sentendo la mancanza delle mie labbra, e non ebbe neanche il tempo di terminare quella frase che fui di nuovo su di lui. I suoi sospiri e i suoi gemiti erano pura poesia per le mie orecchie.
"Oddio... Jack..."E allora gli feci togliere la giacca, continuando sempre a baciarlo, e con forza gli strappai la camicia di dosso.
"Questa... questa me la ricompri tu?" mi chiese, gemendo, guardandomi negli occhi, volendo provocarmi.
"Se vuoi posso sempre smetterla-"
"Forse non hai ancora afferrato quel <<sta' zitto e baciami>> di poco fa."
"Sei tu che continui a parlare." ribattei.
"Va bene Nicholson, ti detrarrò il costo della camicia dal tuo stipendio." mi interruppe, e ora furono le sue labbra a togliermi il respiro. Fece per sbottonare i primi bottoni della mia camicia, e scese con la lingua sui miei pettorali, a stuzzicarmi i capezzoli.
"Evans... forse non ti è chiara una cosa..." dissi, ansimando. Continuò a baciarmi, ma mentre lo faceva il suo sguardo era ora fisso nei miei occhi.
"Più fai lo stronzo, più me lo fai venire duro."Sganciai quella bomba, non riuscendo più a pensare a nient'altro che a quanto desiderassi scoparlo, prenderlo lì, proprio su quella scrivania. E allora con forza abbandonò l'idea di togliermi delicatamente la camicia di dosso, strappandola invece via come io avevo fatto con la sua.
"Così siamo pari." disse, guardandomi con sgaurdo malizioso e al contempo soddisfatto, ponendo la sua mano sulla mia erezione.
"Cazzo..." gemetti, non appena sentii come me lo toccava, eccitato come non mai. Mi sfilai i pantaloni, mentre anche lui si sfilava i suoi sotto il mio sguardo bramoso. E così rimanemmo entrambi completamente nudi, sulla sua scrivania."Questa volta tocca a me." sussurrai al suo orecchio, accarezzando leggermente una ciocca bionda che gli cadeva sul viso, non riuscendo più a trattenermi. Entrai dentro di lui, che subito urlò istintivamente di piacere, per poi mettere saldamente una mano dietro la mia nuca.
"Voglio che mi guardi negli occhi mentre mi scopi." sussurrò. Cominciai a muovermi sopra di lui, a farlo gemere dal piacere. Una danza che sembrava la più naturale del mondo. Avremmo potuto continuare per sempre, senza fermarci mai, perché quello ci dava energia. Stare insieme, bramarci, amarci, era la nostra ninfa vitale."Smettila di urlare o sarò costretto a tapparti la bocca." dissi, sorridendo, continuando a spingere sempre più velocemente. Di tutta risposta mi prese la mano e si infilò il mio indice in bocca, succhiandomelo.
"Mio Dio..." mormorai, osservandolo fare. Mi stavo davvero trattenendo tanto per non sbranarlo del tutto, eccitato dalle sue parole, dai suoi gesti. Lo volevo, lo volevo come non avevo mai voluto nessuno al mondo. Lo volevo quasi violentemente. Volevo che una volta finito non riuscisse neanche più a camminare, per fargli capire quanto ardentemente lo desiderassi.○~○~○~○~○~○~○~○~○~○~○~○~○~○~○
"Dottor Evans? Dottor Evans, tutto bene? Posso entrare?" sentimmo la voce di Walker riecheggiare da dietro la porta, mentre noi due ci eravamo accoccolati l'uno tra le braccia dell'altro sulla scrivania dove fino a pochi istanti prima Luke aveva urlato il mio nome fino a perdere la voce. Ero alquanto stupito del fatto che nessuno, sentendolo sbraitare, fosse venuto a controllare cosa stesse accadendo.
"Esiste una rompipalle più rompipalle di Walker?" chiesi, sbuffando, accarezzandogli il petto. "Vestiti in fretta, io mi metto sotto la scrivania." aggiunsi poi, facendo per alzarmi e afferrare i miei vestiti, o almeno ciò che era rimasto di essi, per terra.
"Non devi nasconderti." rispose lui, afferrandomi per il braccio.
"Come?" chiesi, confuso.
"Quella stronza deve accettare la verità. Deve capire che io sono solo tuo, e soprattutto che tu sei solo mio."Arrossii visibilmente a quelle parole.
"Non so se preferisco la tua versione dolce o quella stronza." replicai allora.
"Puoi averle entrambe, sta' tranquillo." rispose, per poi aprire un cassetto della sua scrivania e passarmi una delle sue camicie di riserva. "E comunque... insomma... ottimo lavoro." aggiunse, grattandosi leggermente la nuca, imbarazzato, riferendosi alla mia prestazione di poco prima."Ci mancava solo la versione cringe a completare il quadretto, in effetti."
"A chi hai dato del cringe?" mi interruppe immediatamente, guardandomi con sguardo assassino.
"Sta' zitto e vestiti."
"Qui dentro gli ordini li do io." rispose, afferrandomi per il braccio e aspirandomi l'anima con lo sguardo come solo lui era in grado di fare.
"Ok, mi correggo. La versione stronza è la mia preferita." constatai, deglutendo."Dottor Evans! Sono davvero preoccupata! Sta bene?" Walker continuava ad urlare da dietro la porta.
Luke non ci vide più dalla rabbia e si avviò verso di lei. Intuendo le sue intenzioni, cercai di abbottonarmi la camicia in fretta e furia e di aggiustarmi i capelli arruffati.
"Walker, andrebbe tutto bene se tu non fossi una cagacazzo incredibile!" disse Luke, spalancando la porta e ritrovandosela davanti.
Lei divenne rossa come un peperone, notando come il mio abbigliamento fosse improvvisamente cambiato e i primi bottoni della mia camicia fossero ancora aperti, lasciando intravedere perfettamente i miei pettorali. Era chiaro come il sole ciò che fosse appena accaduto in quella stanza, e Dio solo sa quanto la sua faccia fosse impagabile. Se avessi avuto la mia macchina fotografica sottomano, le avrei scattato un book intero e l'avrei intitolato <<Lo stupore, Walker su tela>>."Mi s-scusi dottore, è solo che l'avevo lasciata qui e... insomma... ero sicura fosse qui dentro... ma lei non rispondeva e..."
"Walker, puoi darci solo un istante?" la interruppe, voltandosi verso di me.C-cosa? Che intenzioni ha?
"S-sì... certo..." rispose, confusa, facendo per andarsene.
"No, tranquilla, non c'è bisogno che tu esca." la fermò, invitandola a rimanere.
"Nicholson, vieni qui." aggiunse poi, chiamandomi.
Feci qualche passo verso di lui.
"Cosa c'è?" chiesi, non capendo dove volesse andare a parare.
"Ci vediamo dopo." rispose, prendendomi il volto tra le mani e baciandomi davanti a lei come se nulla fosse. E a quel punto, se proprio dovevamo dare quello spettacolo, tanto valeva farlo per bene. Infilai la mia lingua tra le sue labbra bramose, non avendone mai abbastanza del suo sapore.Dopo qualche istante mi lasciò andare e si incamminò verso la sua scrivania.
Cazzo, ho davvero bisogno della mia macchina fotografica! La faccia di Walker è irripetibile!
Sorrisi leggermente, per poi uscire dall'ufficio e lasciarli ai loro affari. Chiusa la porta dietro di me, iniziai a saltellare di gioia per tutto l'ufficio.

STAI LEGGENDO
Just be with me
RomanceSpin-off di "My professor" e "I still love you" La storia continua da dove si era interrotta, ma i fatti da questo momento in poi vengono narrati dal punto di vista di Jack, il quale si innamorerà presto di chi non avrebbe mai immaginato. __________...