Lo voglio

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Io, Jack, mamma e papà salimmo in auto, e ci avviammo verso la chiesa. Ovviamente guidai io.
"Emozionato?" chiesi a Lorenzo.
"Puoi dirlo forte." rispose con tono agitato.
"Toh, guarda un po', mi si è già rovinato il trucco. E non siamo neanche a metà giornata. " disse mia madre, che dallo specchietto retrovisore vedevo asciugarsi gli occhi ancora umidi con un fazzolettino.
Quando arrivammo, la chiesa era già preparata finemente. Conoscevo Sophie, e sapevo quanto il suo gusto fosse impeccabile, per cui non ne fui stupito affatto.
"Dalla a me questa, forza." disse mia madre, una volta scesi dall'auto, riferendosi alla mia macchina fotografica.
"Aspetta! Fatevi fare una foto!"
"E va bene... ma poi basta." disse, avvicinandosi a Lorenzo.
Scattai la foto, poi diedi la fotocamera a mamma e io e Lorenzo ci dirigemmo verso l'altare. In pochi minuti, cominciarono ad arrivare tutti gli invitati.
Mi misi alla destra di Lorenzo, mentre tutti facevano il loro ingresso. A breve sarebbe arrivata anche Sophie.
Il prete era già pronto sull'altare.
"Sta' tranquillo, vuole solo farsi desiderare un po'." dissi a Lorenzo, vedendolo preoccupato del ritardo della sua promessa sposa.
Vidi poi una mia vecchia conoscenza arrivare nella nostra direzione, a mia grande sorpesa.
"Ciao, Lily." disse Lorenzo.
"Sposo! Allora, sei teso?"
"Lily? Oddio! Ci sei anche tu? Non credevo vi conosceste!" dissi, andandole incontro e abbracciandola.
"Quanto tempo!" disse allora lei, stringendomi a sua volta. "Tuo fratello ha assunto John nella vostra fabbrica." disse lei. "E siamo diventati subito tutti amici."
"Sei splendida! Allora, quanto manca?" chiesi, osservando il suo grande pancione.
"Un mesetto. Non vedo l'ora di averlo tra le mie braccia."
"Ah, è un maschietto?"
"Proprio così. E dimmi un po', come sta Ivy? So che vivete insieme a Milano."
"Sta bene, anzi, più che bene." dissi, facendo una mezza risatina. "Ti ha detto con chi si è messa, no?"
"Certo. Ti giuro che quando me l'ha detto sono rimasta attonita. Non credevo che dopo così tanto tempo potessero rincontrarsi e innamorarsi di nuovo."
"Già. Evidentemente il destino li voleva insieme a tutti i costi." dissi, sorridendo.
"Comunque dovresti venirci a trovare a Milano! Quando vuoi, la nostra casa è sempre aperta." aggiunsi poi.
"Me l'ha proposto anche Ivy. E l'ha detto anche ad Anne, ovviamente. È solo che lei ha tanto lavoro ed io... beh... con il bambino sarà un po' complicato." disse sorridendo.
Il pianista iniziò a suonare e tutti i presenti si alzarono. Era arrivato il momento.
"Vado a sedermi allora." disse Lily, andandosene.
Sophie fece il suo ingresso, accompagnata da suo padre. La folla era fissa con gli occhi su di lei. Bella più che mai, raggiante, sorridente, visibilmente emozionata. Veniva verso di noi, e per un attimo sentii mancarmi un battito al pensiero che tutto questo sarebbe potuto essere nostro. Il nostro matrimonio. Ma poi ripensavo a ciò che mi era successo, a chi avevo incontrato. E sapevo che fosse tutto più giusto così. Lorenzo, al mio fianco, cercava di trattenere le lacrime.
Il padre di Sophie le diede un tenero bacio, prima di raggiungere la moglie dietro i banchi in prima fila. Sophie si avvicinò al suo sposo, che con un gesto delicato le scoprì il volto coperto dal velo.
"Carissimi Lorenzo e Sophie, siete venuti nella casa del Signore, davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità, perché la vostra decisione di unirvi in Matrimonio riceva il sigillo dello Spirito Santo, sorgente dell'amore fedele e inesauribile. Ora Cristo vi rende partecipi dello stesso amore con cui egli ha amato la sua Chiesa, fino a dare se stesso per lei. Vi chiedo pertanto di esprimere le vostre intenzioni. Siete venuti a celebrare il matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?"
"Sì." risposero in coro.
"Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?"
"Sì."
"Siete disposti ad accogliere con amore
i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?"
"Sì."
"Se qualcuno è contrario a questa unione, parli ora o taccia per sempre."
Sentimmo improvvisamente la porta spalancarsi, rivelando davvero l'ultima delle persone che mai e poi mai avrei potuto immaginare.
Uno stuolo di "Ma chi è? o "Tu lo conosci?" o "È venuto a rovinare tutto?" imperversò tra i presenti.
E io, al contrario, ero rimasto in silenzio, attonito. Più lo guardavo, più non ci credevo. E anche il suo sguardo era fisso su di me, incurante della presenza di tutta quella gente.
"Jack, che cazzo sta succedendo?" mi sussurrò Lorenzo all'orecchio.
Mi risvegliai da quel sogno, vedendo lui, Luke, sedersi tra gli invitati.
"Ricordati che siamo nella casa del signore." dissi a Lorenzo, sorridendo come non mai senza scostare lo sguardo da Luke, facendogli notare come dire parolacce lì dentro non fosse esattamente l'ideale.
"Che ci fa lui qui?" mi chiese ancora.
"Non ne ho la più pallida idea." dissi, fissandolo ancora, con quel mio sorriso da ebete stampato in volto.
"Possiamo andare avanti." disse Lorenzo al prete.
"Alla presenza di Dio e davanti alla Chiesa qui riunita, datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso.
Il Signore, inizio e compimento del vostro amore, sia con voi sempre."
Si presero la mano destra.
"Bene. Lorenzo Nicholson, vuoi accogliere Sophie Williams come tua sposa, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?"
"Sì, lo voglio." disse Lorenzo, senza la minima esitazione, con mio gran sollievo. Fino all'ultimo non ero riuscito a credere fosse davvero convinto di fare una cosa del genere. Ma era cambiato, non era più quel bambino a cui piaceva solo divertirsi. Era diventato un uomo.
"Sophie Williams, vuoi accogliere Lorenzo Nicholson come tuo sposo, promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?"
"Lo voglio."
Porsi al prete le fedi.
"Il Signore benedica questi anelli
che vi donate come segno di fedeltà nell'amore. Siano per voi ricordo vivo e lieto di quest'ora di grazia."
Si infilarono gli anelli a vicenda.
"Nel nome del signore, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa." disse, e Lorenzo non si fece pregare due volte. Gli applausi infuocarono la sala intera.

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