E così quella sera decisi di non tornare a casa. Feci invece il grave, gravissimo errore di entrare nel bar che tanto avevo detestato, proprio mentre stavo camminando verso la metropolitana. E la cosa peggiore è che lo feci lucidamente. Stavo male, sapevo fosse la cosa sbagliata. Ma lo feci lo stesso, lo feci ancora. Ruppi la mia promessa. Persi ogni briciolo di dignità. E così ordinai un drink, poi due, poi tre. Persi il conto dei bicchieri che bevvi tutti d'un sorso, come fossero acqua fresca.
"Ha intenzione di scolarsi tutto il locale?" mi chiese la barista, dando il cambio al suo collega che fino a quel momento mi aveva servito, senza guardarmi in volto.
Sì, era lei. Sempre la solita.
Voltandosi nella mia direzione, finalmente mi riconobbe.
"Oh, ancora tu." disse, sorpresa. "Sai che non si vince un premio per il più coglione del locale, sì?" aggiunse poi, con la sua solita aria da presa per il culo.
"Sta' zitta per favore, non ho bisogno di qualcuno che mi faccia la morale in questo momento." le risposi immediatamente. L'ultima cosa che avrei potuto sopportare era l'ennesima predica.
"E sai che ci sono modi più divertenti per superare il dolore rispetto ad andare in coma etilico?" mi chiese allora, dopo qualche attimo di silenzio.
"Non basterebbe neanche la migliore delle scopate a rimettermi in sesto, fidati."
Alzò un sopracciglio, come sorpresa dalle mie parole, poi accennò un lieve sorriso.
"Non mi riferivo per forza a quello, idiota-" disse, sorridendo.
"E comunque smettila di far finta di essere preoccupata per me." la interruppi, bevendo un altro sorso di tequila.
"Di te non me ne frega un cazzo." ribatté lei. "Vorrei solo che chiudessi quella bocca e smettessi di ordinare roba. Sai, diventa estenuante a una certa. Preferisco spillare soldi ai cinquantenni arrapati che ci provano con me, piuttosto che a uno smidollato che probabilmente sta piangendo come una bambina solo perché è stato lasciato."
"Non so se apprezzare il tuo gesto o mandarti a fanculo per avermi dato dello smidollato."
"Mhh, puoi fare entrambi."
"Sai una cosa?" dissi dopo un po', sorridendole.
"Che non vengo pagata per fare da psicologa? Sì, ma purtroppo tutti hanno voglia di raccontarmi i loro problemi del cazzo quando vengono qui..."
"Dovresti farti pagare." osservai. "Ma comunque, stavo dicendo che... so perfettamente che sei solo incazzata con me perché non ci sono stato."
"Nei tuoi sogni." disse, versandomi altra tequila.
La guardai, sorpeso dalle sue parole, anche se già abbastanza sbronzo da non essere completamente lucido.
"Non mi hai mai detto qual è il tuo nome." dissi, bevendo ancora.
"Non c'è bisogno che tu lo sappia. E comunque, per tua informazione..."
"Sì?" dissi, guardandola divertito.
"Ottengo sempre ciò che voglio. Se non ci sei stato è semplicemente perché non ti volevo abbastanza."
"Mhh... facciamo finta che io ci stia credendo."
"Potrei farti cadere ai miei piedi in quest'istante se lo volessi."
"Tu dici?" chiesi, notando come mi guardasse con sguardo malizioso. "Non sarà un po' d'alcool a farmi perdere la testa, te lo assicuro." aggiunsi poi.
"Perché non vieni con me, Jack?"Sorrisi, poi feci segno di no con l'indice.
"Non credere sia così semplice."
"Vuoi essere anche conquistato, adesso?" mi chiese.
Alzai un sopracciglio, al che lei fece un cenno al suo collega, per invitarlo a prendere il suo posto, poi fece il giro del bancone e mi raggiunse.
"Quindi davvero non ci staresti?" disse, avvicinandosi pericolosamente, sfiorando le mie labbra con le sue e facendo scendere la sua mano lungo il mio petto, fino ad arrivare al mio punto più sensibile.
"Cazzo..." dissi, deglutendo, assuefatto dal suo profumo. La verità è che avevo davvero bisogno di qualcuno che mi stesse vicino in quel momento.
"Dov'è che mi volevi portare?" chiesi poi. Lei mi prese per mano e mi condusse nel retro del bar.
La spinsi contro la parete, baciandola con tutta la rabbia che avevo accumulato in corpo. E mentre lo facevo pensavo a Luke, pensavo a cosa avesse fatto con quel tale. Un altro uomo lo aveva toccato, lo aveva posseduto. E la cosa mi faceva impazzire, mi faceva stare male. Era proprio come il maledetto sogno che mi aveva tormentato la sera che lo avevo visto in casa sua con quell'uomo.
Mi tradiva davanti ai miei occhi, poi mi veniva incontro, mi guardava attraverso il vetro, rideva di me.
Ma ora era ancora peggio. Perché non l'aveva fatto con un tale a caso. L'aveva fatto con la persona che aveva amato, a cui teneva a tal punto da incidere per sempre la sua iniziale sulla sua pelle.
Mi aveva mentito volontariamente, l'aveva raggiunto in un altro paese.
E poi aveva fatto finta di niente ed era tornato da me, come se nulla fosse mai accaduto. Mi aveva baciato sapendo di aver baciato lui poche ore prima. Mi aveva fatto la morale per non essere la persona che si era immaginato.
Ero stato male per lui, e lui era stato male per me. Che amore era il nostro, allora? Farsi del male a vicenda?E allora iniziai a palparle il seno, a sbottonarle i pantaloni. Volevo che lui soffrisse quanto stavo soffrendo io.
E sapevo fosse la cosa più egoista e infantile di questo mondo. Sapevo di essere tossico per questo, di essere meschino. Ma... ma non riuscivo a capire più nulla, non riuscivo a fermarmi, non riuscivo a farne a meno.
Mi sbottonai anch'io i pantaloni e poi, ormai con le lacrime agli occhi, entrai dentro di lei con forza, con rabbia, con furia.
"Jack... cosa...?" disse, vedendo le lacrime che mi stavano rigando il volto.
Tentai di ignorarla, continuando a spingere, ma ero completamente a pezzi.
"Che diavolo ti succede? Perché stai piangendo?" disse, allontanandosi.Mi lasciai cadere contro la parete, fino a sedermi a terra.
"Scusa... tu non c'entri nulla, davvero."
"Non... non ti sarai mica sentito obbligato? Ascolta, stavo scherzando prima. Credevo lo volessi anche tu, non volevo costringerti a fare null-"
"Non sei tu il problema..." la interruppi. "... anzi, tu sei bellissima." aggiunsi poi.
"Ma c'è qualcun'altra che ti ha fatto perdere la testa." mi disse allora lei.
"La verità è che... volevo solo togliermi dalla testa una persona, ma forse non sono ancora pronto. Non mi va di usarti in questo modo.""Questa persona ti fa star male?" mi chiese, dopo qualche istante di silenzio, sedendosi a terra accanto a me, guardandomi con occhi comprensivi.
"Da cani." le risposi.
"Allora perché continui a pensare a lei?"Già... perché continuo a farlo?
"Perché la amo più di me stesso. Ma non sono più sicuro che lei provi lo stesso per me, non dopo tutto quello che ha fatto. Non potrò mai più fidarmi di lei come prima."
"Le hai parlato chiaramente? Hai capito perché ha fatto ciò che ha fatto?"
"Beh... non mi sembra ci voglia un genio a capire perché l'abbia fatto. C'è solo un motivo per cui una persona tradisce un'altra. Semplicemente non la ama."
"No, su questo non sono d'accordo. Tu non hai mai fatto una sciocchezza e perso una persona a cui tenevi?"
Ripensai alla sera che Ivy mi trovò sbronzo nel bagno dell'hotel assieme alla mia compagna di classe, di cui non riuscivo neanche più a ricordare il nome, per quanto fosse stato così insignificante.
"Beh... sì... ma..."
"E cosa volevi fare in quel momento? Non volevi almeno che lei sapesse perché l'avevi tradita? Il motivo per cui le avevi fatto del male?"
"Non... non lo so..."
"Non volevi solo spiegarle quanto fosse stato un errore, quanto ci tenevi a lei più di ogni altra cosa?"
"Sì... ma..."
"È la stessa cosa, Jack. È vero, quando le cose le subiamo ci sembrano sempre più grandi di quelle che sono in realtà. Per favore, non mi importa di sapere cos'è successo. Ma cazzo, lascia che questo tizio si spieghi, per lo meno."
"Tizio? Come fai a sapere che è un uomo?!"
"Sono anni che lavoro qui. Ho imparato a conoscere a fondo le persone con un solo sguardo, anche solo dal drink che ordinano. E poi hai usato il termine <<persona>> invece di <<ragazza>>. Era davvero scontato."Uhm... beh... non ha tutti i torti, suppongo...
"Allora perché mi hai portato nel retro di questo bar?"
"Perché mi sembrava fossi attratto da me, e io ero attratta da te. Tutto qui."
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Just be with me
RomanceSpin-off di "My professor" e "I still love you" La storia continua da dove si era interrotta, ma i fatti da questo momento in poi vengono narrati dal punto di vista di Jack, il quale si innamorerà presto di chi non avrebbe mai immaginato. __________...