Quella sera andammo tutti a cena fuori e trascorremmo una bella serata. Micheal, dovevo ammetterlo, oltre ad essere un uomo davvero affascinante, era anche molto intelligente e simpatico. Non facevo fatica a capire per quale motivo Ivy ne fosse stata ammaliata.
"Allora, bella serata, no?" mi chiese Ivy, già in pigiama, pronta a mettersi a letto.
"Sì. Il tuo ex non è niente male." dissi, sorridendole.
"Vado a dormire."
"Devo prendere i tappi, per caso?"
"No, tranquillo." rispose sorridendo. "Sono troppo stanca per quello." aggiunse poi.
"Bene, buonanotte allora."
"Buonanotte." mi rispose, poco prima di raggiungere Mark in camera sua.
Dopo una ventina di minuti, dopo essermi assicurato che i due piccioncini nella stanza a fianco si fossero addormentati, chiamai Luke.
"Hey." mi rispose dopo qualche squillo, con voce rauca. Intuii subito come lo avessi svegliato.
"Dio, ti ho svegliato? Perdonami, torna a dormire..."
"Cosa?! No, no, non chiudere." mi rispose, quasi implorandomi.
"Non volevo svegliarti."
"Non fa nulla. Sono felice tu l'abbia fatto." rispose allora lui. Inutile dire che un sorriso a trentadue denti mi si formò in volto all'istante.
"Sai, non ci speravo più." aggiunse poi.
"A cosa?"
"A una tua chiamata. Mi sono addormentato aspettando mi chiamassi."
"Sì, hai ragione, avrei dovuto farlo prima. Ma sono stato a cena con Ivy, Mark e Micheal fino a mezz'ora fa."
"Ah sì?"
"Il dottor Ferreri è davvero molto più simpatico di quanto immaginassi."
"Mhh, devo essere geloso, per caso?"
"Nah, non è il mio tipo, sta' tranquillo." dissi, come per prenderlo in giro.
"Quindi tu avresti un tipo? Non ero io il primo con cui sei stato?"
"Infatti il mio tipo sei tu."
"Ah..." rispose, chiaramente imbarazzato, facendo una leggera risatina.
"Riesco a vederti arrossire da dietro al telefono."
"Idiota." ribatté, divertito. "Allora, che stavi facendo?" mi chiese poi, dopo un po' di silenzio.
"Pensavo a te."
"Davvero?"
"Già."
"Io ti stavo sognando." disse allora lui.
"Sul serio?"
"Mhh, sì."
"Che genere di sogno?"
Esitò un istante, al che compresi immediatamente.
"Capisco..."
"Pff, ma cosa vuoi capire? Non montarti la testa, Nicholson."
"Credo di aver capito perfettamente, invece." replicai, stuzzicandolo.
"Sì, come ti pare." disse, prendendomi ancora in giro. Poi tacque per un po', come pensieroso.
"A cosa stai pensando?" gli chiesi, dopo quasi un minuto di silenzio.
"Nulla."
"No, ora me lo dici."
"No."
"Stronzo."
"Non è riempendomi di insulti che otterrai ciò che vuoi."
"Idiota."
"Ecco, appunto..."
"Dimmelo e basta."
"Pensavo al fatto che ti amo, d'accordo? E pensavo al fatto che sono anni che non mi sento così." confessò finalmente, ed era chiaro dal suo tono come stesse sorridendo come un ebete.
"Così come?" gli chiesi allora, divertito ed eccitato allo stesso tempo.
"Come se il mio cuore fosse sul punto di uscirmi dal petto ogni volta che ti sento anche solo pronunciare una sillaba."
"E pretendi che io non mi monti la testa dopo un'affermazione del genere?" lo provocai ancora.
"Jack, perché non vieni da me?" mi interruppe improvvisamente, con tono pù profondo. Scoppiai a ridere.
"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda." ribattei.
"Dai, su, vieni qui."
"Ah, ecco, sei solo arrapato."
"Cosa? Cioè... sì, anche. Dai, vieni da me."
"È tardi, e poi il tuo salotto non mi fa particolarmente eccitare."
"Ci sono tante stanze oltre al mio salotto." mi disse allora, tentando di sdrammatizzare, intuendo a cosa stessi pensando.
"Le piace così tanto ostentare la sua ricchezza, dottore?"
"Vorrei ostentare te, nel mio letto, se capisci cosa intendo."Cazzo, è davvero bravo.
"Ok, se prima sospettavo cosa stessi sognando, ora ne sono certo."
"Dai, hai interrotto il sogno sul più bello! Il minimo che tu possa fare adesso è venire qui!" disse, ora con tono più ironico.
"Buonanotte."
"Fai sul serio?"
"Shh, ho sonno."
"Buonanotte, idiota." disse allora, ridendo leggermente. Chiusi la chiamata e poggiai il telefono sul tavolino. Poi, dopo aver pensato a lui ancora per qualche istante, chiusi gli occhi e tentai di dormire.
Il mattino seguente mi svegliai carico di energie, nonostante sapessi sarebbe stata una giornata molto lunga, con il ritorno del dottor Ferreri e le, sicuramente piacevoli, questioni che avevo da affrontare con Walker. In tutto il trambusto io e Luke non avevamo pensato quale fosse la cosa più giusta da fare. Perché quella stronza avrebbe potuto rivelare tutto a tutti, mettendoci davvero in guai seri. O meglio, mettendo Luke in guai seri, e noi non avremmo potuto farci niente. La cosa migliore era far finta che lui mi odiasse, che non potesse neanche vedermi. E ciò significava limitare i nostri incontri quotidiani solo allo stretto necessario, per quanto la cosa potesse farci star male.
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Just be with me
RomanceSpin-off di "My professor" e "I still love you" La storia continua da dove si era interrotta, ma i fatti da questo momento in poi vengono narrati dal punto di vista di Jack, il quale si innamorerà presto di chi non avrebbe mai immaginato. __________...