E così il giorno delle nozze finalmente arrivò. Decisi che, almeno per qualla giornata, avrei completamente cancellato Luke dai miei pensieri, cosa difficile dal momento che si celebrava l'amore, ma avrei almeno potuto provarci. E poi, avrei avuto così tante preoccupazioni, che forse mi sarei comunque potuto distrarre.
Scesi al piano di sotto per fare colazione, ma la cosa era alquanto complicata, dal momento che tutti sembravano essere tremendamente affarati.
"Buongiorno." dissi, ancora assonnato, vedendo a malapena mia madre con gli occhi ancora impastati dal sonno.
"Jack! Tu sei ancora così?! Forza, è tardi! Va' a farti una doccia e vestiti! Non vorrai mica fare tardi al matrimonio di tuo fratello? Per di più sei anche il testimone!"
"Fammi mangiare almeno uno di questi prima." dissi, facendo per afferrare un pasticcino. Ma lei colpì la mia mano.
"Auch! Ma che cazzo?!"
"Non sono per te! Sono per il rinfresco prima di andare al ristorante!"
"Non ci credo! Hai seriamente fatto lavorare i domestici anche in un giorno del genere?"
"Li pago per questo!"
"Quindi Silvia non verrà al matrimonio?"
"Non in chiesa. Ci raggiungerà al ristorante."
"Non ho parole, guarda. Lavora per noi da più di vent'anni!"
"C'è bisogno di qualcuno che si occupi della casa, mi dispiace. E comunque tutti i domestici verranno al pranzo."
"Vado a farmi la doccia, che è meglio." dissi, dirigendomi al piano di sopra.
Ma nel corridoio, non potei far a meno che bussare alla porta di Lorenzo.
"Si può?"
"Jack, sì, entra."
Entrai.
"Wow." dissi, ridendo leggermente.
"Cosa c'è? Sono ridicolo?" chiese, guardandosi allo specchio.
"No. È solo che non avrei mai immaginato di vederti così." risposi, divertito.
"Prima o poi avrei dovuto mettere la testa a posto."
"Già."
"Ma perché sei ancora così? È tardi!"
"Sì, tranquillo. Mamma non mi ha neanche lasciato mangiare qualcosa. Mi ha spedito dritto a prepararmi."
"Vedi di fare in fretta."
"E tu vedi di chiudere la bocca." urlai, una volta uscito dalla sua stanza.
Mi lavai e indossai il vestito che avevo scelto. Poi sistemai i capelli e infilai le scarpe. Fui pronto in meno di quaranta minuti. Presi poi la mia vecchia macchina fotografica, che avevo lasciato a Roma una volta partito, e la portai con me al piano di sotto, dove a breve ci sarebbe stata l'uscita dello sposo.
"Jack, abbiamo assunto un fotografo per questo." disse mia madre. "Non puoi lavorare anche in un giorno del genere."
"Voglio solo fare qualche scatto per ricordo. E poi fidati, le mie foto saranno molto più belle di qualunque smidollato tu possa aver assunto."
"La smidollata sarei io." disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e vidi chi non avrei mai immaginato.
"Monica?!" esclamai, incredulo, abbracciandola.
Monica era stata una delle mie più care amiche durante gli anni del corso di fotografia. Eravamo cresciuti insieme e ci eravamo aiutati a vicenda. Probabilmente lei era l'unico fotografo sulla faccia della Terra che mi faceva avere complessi di inferiorità.
"Ritiro tutto ciò che ho detto! Le sue foto saranno eccezionali!"
"Puoi darmi una mano, in ogni caso." disse, sorridendomi.
"Sbrigatevi, tra una decina di minuti Lorenzo scenderà." ci interruppe mia madre, andando al piano di sopra.
"Sta' tranquilla."
Io e Monica ci avviammo in giardino.
Salutai velocemente tutti i parenti più stretti, che erano già pronti per l'uscita dello sposo. Poi mi avvicinai nuovamente a Monica e cercai di mettere a posto la mia vecchia fotocamera, che non toccavo orami da qualche annetto.
"Allora. Ho saputo che ti sei trasferito a Milano." disse, mentre preparava anche lei la sua fotocamera.
"Sì. Ho deciso di cambiare un po' aria. Ma tu che ci fai qui? Non lavoravi a Pavia?"
"Sono tornata qualche settimana fa. Ho litigato col mio ragazzo e avevo bisogno di staccare un po' dalla mia vita lì. E poi erano mesi che mia madre mi chiedeva di tornare per un po'."
"Ah. Stesso destino, quindi."
"Già. Deve essere difficile per te, insomma, tutto questo..." disse, riferendosi ovviamente a Lorenzo e Sophie.
"Lo è molto meno di quanto avessi immaginato, in realtà. Sono davvero contento per loro."
"Wow. Non ti facevo così."
"Così come?"
"Il vecchio Jack rancoroso non avrebbe reagito affatto così. Probabilmente non si sarebbe fatto sentire più per mesi, o addirittura avrebbe tagliato completamente i rapporti."
"Beh, diciamo che sono cresciuto."
"Mi fa piacere sentirlo." rispose, sorridendomi.
"Quindi lavori come fotografo?"
"Sì, alla casa editrice Ferreri. Mi occupo delle copertine. Non è esattamente ciò che speravo di fare nella vita, ma mi piace davvero tanto."
"Bene. Allora sono felice tu abbia trovato finalmente la tua strada."
"Tu invece, lavori come...?"
"Semplice fotografa di eventi. Ho uno studio tutto mio, sono il capo di me stessa. È davvero più di quanto potessi desiderare."
"Mi fa davvero piacere."
"Stanno arrivando!" urlò mio zio.
Io e Monica ci mettemmo subito in posizione, pronti a scattare al momento giusto.
Lorenzo uscì dall'ingresso, accompagnato sotto braccio da mia madre, già leggermente commossa.
Dopo qualche scatto, Monica mi invitò a raggiungerli per fare una foto con tutta la famiglia. E così feci.
"Ok, pronti? Sorridete!"disse, con un sorriso a trentadue denti stampato in volto, come a farci da esempio.

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Just be with me
عاطفيةSpin-off di "My professor" e "I still love you" La storia continua da dove si era interrotta, ma i fatti da questo momento in poi vengono narrati dal punto di vista di Jack, il quale si innamorerà presto di chi non avrebbe mai immaginato. __________...