"Micheal?!" chiese, non credendo ai suoi occhi.
"Mark, hey." rispose lui, sorridendo leggermente.
Vidi Mark stare fermo sul posto, quasi non sapendo come agire. Per come Ivy mi aveva descritto il loro rapporto, di sicuro normalmente gli sarebbe andato incontro e l'avrebbe abbracciato, gli avrebbe detto quanto gli fosse mancato e quanto non vedesse l'ora di rivederlo. Ma dopo il modo in cui si erano lasciati? Dopo le ultime parole che si erano detti? Qual era la cosa giusta da fare, se c'era una cosa giusta da fare?
Percependo il loro imbarazzo, Ivy non potè far a meno di intervenire:
"Forse è meglio se io e Jack vi lasciamo un po' soli."
"Cosa? Non credo sia necess-" mi intromisi, impiccione com'ero.
"Sta' zitto e vieni con me." mi interruppe, trascinandomi per il braccio in camera da letto.
Una volta dentro, si mise immediatamente ad origliare alla porta.
"Fai sul serio?" le chiesi, non riuscendo a trattenere un sorriso.
"Shhh. Fa' silenzio, altrimenti non sento."
Mi affiancai a lei per ascoltare la conversazione:"Allora... come stai?" chiese Mark, come per rompere il ghiaccio.
"Sto bene. E tu?"
"Come vuoi che stia? Mi hai regalato un sogno e lo sai." rispose, e dal suo tono era chiaro stesse sorridendo.
"Intendi per il posto in azienda?"
"Beh... sì, e non solo." disse, esitando un istante. "Mi dispiace tanto." aggiunse poi.
"Cosa? No, ma di cosa stai parlando?!" chiese Micheal. "È stata colpa mia, tutta colpa mia..."
"No, non avrei dovuto tradirti in questo modo-"
"Sono io che ho tradito te-"
"No, ascolta, non avrei dovuto. Quella sera non sarei dovuto stare con Ivy, non prima che fosse stata lei a chiudere con te, a scegliermi. È solo che dopo quello che stava per farle quel coglione, è stato come se tutto fosse tornato indietro di sei anni ed io... io la amavo come il primo giorno, lo sai, ma avrei dovuto trattenermi-"
"Un momento, di che parli?" lo interruppe Micheal.
"Cosa?" disse lui.
"Chi stava per fare cosa?""Oh cazzo." esclamai, capendo di essere fottuto.
"Non può essere stato così stupido!" disse Ivy, mettendosi le mani in fronte, maledicendo Mark."Credevo lo sapessi. Ivy non ti ha detto nulla?"
"Di cosa?" chiese ancora lui, confuso.
"Di Jack." rispose Mark.
"Aspetta... cosa?!"
Ci fu un attimo di silenzio.
"Che c'entra ora Jack?"
"Davvero non sai nulla?"
"Che ha fatto quel coglione?"
"Non... insomma... forse è meglio che non te lo dica..."
"Dirmi cosa?! Aspetta... o mio Dio... non starai mica dicendo...?"
Mark rimase in silenzio, come non sapendo come uscire da quella situazione scomoda
"Lo stava per fare di nuovo?!" gli chiese allora Micheal, quasi urlando.
Ancora silenzio.
"Dov'è quel brutto figlio di puttana?!" lo sentimmo gridare e arrivare velocemente nella nostra direzione. "E perché cazzo lo lasciate vivere ancora qui?! Gli avete addirittura dato un lavoro, Cristo santo!"
Aprì la porta e mi prese immediatamente per il colletto, spingendomi contro il muro. E, nonostante avessimo più o meno la stessa altezza, la sua stazza era nettamente superiore alla mia.
"Brutto stronzo figlio di puttana!" disse, tenendomi stretto contro la parete, impedendomi quasi di respirare.
"Smettila Micheal! Non vedi che gli fai male?" disse Ivy, arrivando alle sue spalle.
"Fai sul serio?" le chiese lui, scioccato.
"Ivy ha ragione, lascialo andare." disse anche Mark, che inizialmente non si era scomposto più di tanto, per ovvie motivazioni.
"Ma siete impazziti?!" urlò.
Allora Ivy tentò di farlo ragionare.
"Micheal ascolta... sono passati mesi da quando è successo. Lui quella sera era ubriaco e... abbiamo chiarito tutto già tempo fa. Fidati, ha già sofferto e sta soffrendo abbastanza. È un bravo ragazzo e non si merita tutto questo."
Lentamente, Micheal allentò la presa, fino a lasciarmi andare, poi si voltò verso Ivy.
"Ti ha fatto del male?" le chiese.
"No. Per fortuna è arrivato Mark giusto in tempo."
"Non avrei dovuto lasciarti sola con lui. Avrei dovuto dar ascolto a Mark e non fidarmi, ma non l'ho fatto. Mi dispiace."
"Non hai nessuna colpa, Micheal. Ti sei solo fidato delle mie parole, hai fatto ciò che ti ho chiesto, ed era la cosa giusta."
Micheal la strinse tra le sue braccia, in un abbraccio che durò un po' troppo per i gusti di Mark, che dopo poco tossì leggermente.
"Scusa." disse Micheal all'amico, allontanandosi.
"Allora, che ci fai qui?" gli chiese Mark.
"Mi sono sposato."
"Cosa?! Ma è fantastico!" disse lui, con un sorriso a trentadue denti. Di certo la prima cosa a cui aveva pensato trovandolo in casa nostra, era che fosse tornato per Ivy.
"Già. E lei è molto simpatica, vi piacerà di certo."
"È a Milano?" chiese all'amico.
"No, ma arriverà presto."
"Quindi hai intenzione di restare?"
"Sì, e a questo proposito..."
"Ovviamente tornerò ad essere il tuo ragioniere." lo interruppe immediatamente.
"Non ti dispiace?"
"Ma certo che no! Non fraintendermi, essere il capo dei capi non è male, ma mi manca avere quel minimo di tempo libero in più che avevo una volta."
Micheal fece un sospiro di sollievo a quelle parole.
"Non sai quanto sia felice di sentirtelo dire."
A quel punto, ci mettemmo tutti quanti in salone a chiacchierare, come fossimo vecchi amici. E la cosa, dopo ciò che era avvenuto pochi minuti prima, era alquanto surreale. Ma, non si può negare, piacevole.
"Birre?" chiese Ivy.
"Ma sono le quattro del pomeriggio." le dissi, contrariato.
"Non è mai troppo presto per un po' d'alcol." ribattè lei, dirigendosi verso la cucina, tornando qualche istante dopo con quattro bottiglie di birra.
"No, io passo. Ho promesso a mio fratello di smettere definitivamente."
"Oh, ok, d'accordo." disse Ivy, porgendomi un sorriso enorme. Era di certo fiera di me.
"Allora, cosa mi sono perso in questi mesi?" chiese Micheal.
"Beh, poco e niente in realtà." disse Ivy, tentando di pensare a qualcosa di succulento da dirgli mentre apriva le bottiglie. "Ah! C'è stato il coming out di Cooper." disse, passandogli una delle birre. Poi ne passò una anche a Mark.
"Cooper? Oliver Cooper intendi? Stai scherzando?! Lo vedevo ogni giorno con una donna diversa!" disse ridendo.
"E indovina con chi si è messo?"
"Mhh..." disse, pensando. "... no, non ci arriverò mai."
"Con Chris!"
"Il tuo amico?"
"Sì."
"Wow." disse, sorpreso, sorridendo.
"Lasciami pensare a qualcos'altro..." disse poi Ivy. "Beh... in realtà è stato tutto piuttosto monotono, a parte qualche solito litigio nella hall per accaparrarsi clienti e la sceneggiata di Jack e suo fratello."
"Uhm... questa sì che sembra una cosa interessante." disse, voltandosi nella mia direzione.
"È una storia troppo lunga." dissi, guardandolo. "Diciamo che, sintetizzandola, la mia fidanzata mi ha tradito con mio fratello e io sono appena tornato dal loro matrimonio."
"Ah." disse lui, leggermente perplesso.
Improvvisamente, mi venne in mente una cosa, e non potei fare a meno di ridere.
"Perché ridi?" mi chiese.
"Mah, mi è solo venuta in mente una cosa." dissi.
"Cosa?" mi chiese, incuriosito.La stessa sfacciataggine di Ivy... di certo dovevano formare un duo eccezionale un tempo.
"L'altro giorno abbiamo fatto una piccola festa qui in casa. Abbiamo giocato a non ho mai e abbiano scoperto che..."
Ivy scoppiò subito a ridere, intuendo a cosa mi riferissi.
"No, Jack, dai..." disse Mark, mettendosi le mani in volto, tentando di farmi stare zitto.
"Di che parlano?" gli chiese Micheal, sorridendogli. Risi ancora insieme ad Ivy.
"Mark ci ha detto che anni fa avete fatto una cosa a tre." disse lei.
"Mark!" urlò Micheal, voltandosi nella sua direzione. A quel punto cominciò a ridere anche lui.
"Scusami! Era per il gioco e dovevo essere onesto!" disse, sghignazzando come un matto. Micheal diventò rosso come un peperone.
"Avevamo detto che non ne avremmo mai parlato con nessuno." disse a bassa voce.
"Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro. Lo sappiamo solo io, Jack, Chris, il dottor Evans e, presumibilmente, anche Oliver Cooper."
"Non ci credo!" disse, cominciando a ridere anche lui. "Oltre alla diretta interessata." aggiunse poi.
"Sta' zitto prima che ti chieda chi è." disse Mark, ridendo ancora.
"Perché, non lo sa?"
"Micheal!" disse, invitandolo a zittirsi, stavolta con tono più serio.
"Ehm, ora voglio saperlo però." si intromise Ivy che, giustamente, non poteva restare in silenzio dopo quelle parole. D'altronde, chi mai avrebbe ignorato una cosa del genere?
"No, forse non è il caso." disse Micheal, consapevole di aver messo il suo amico nei pasticci.
"Ivy... so già che ti arrabbierai..."
"Non dirmi che..." disse, capendo lentamente tutto. "Dio mio, fai sul serio?"
Mark rimase in silenzio.
"Lei? Ancora lei?"
"È stata una stronzata, eravamo sbronzi nel bagno di una delle feste dell'azienda ed è... è semplicemente capitato."
"Vedo che ti piaceva tanto fottertela!"
"Ivy, ti prego, non facciamo di nuovo questa discussione. Credevo avessimo chiarito..."
"Perché non me l'hai detto?"
"Ma cosa ti cambia saperlo adesso? Sapevi che siamo stati a letto più volte, in fondo!"
"Ok, d'accordo, ok." disse, tentando di calmarsi. "Scusami, hai ragione."
"Quella puttana sta rovinando la vita a tutti quanti." constatai allora io, quasi senza accorgermene.
"Che intendi dire? Ti ha fatto qualcosa?" mi chiese Ivy.
"No, no." dissi, con tono esitante. "Mi sono solo finalmente accorto di che persona sia realmente."

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Just be with me
RomanceSpin-off di "My professor" e "I still love you" La storia continua da dove si era interrotta, ma i fatti da questo momento in poi vengono narrati dal punto di vista di Jack, il quale si innamorerà presto di chi non avrebbe mai immaginato. __________...