Non potevi saperlo

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"Tu gli starai vicino, e vedrai che presto tutto questo sarà solo un brutto ricordo."
"Non so se sarò in grado di farlo star bene." risposi, titubante.
"Jack, tu l'hai salvato, credimi." tentò di rassicurarmi, comprendendo perfettamente il mio stato d'animo.
"Che intendi dire?" chiesi, non afferrando le sue parole.
"Che prima di partire io conoscevo un Luke Evans strafottente, menefreghista, duro con tutti, che non aveva mai una buona parola per nessuno. Erano anni che era cambiato, che non era più il giovane ragazzo solare a cui avevo affidato la direzione del sedicesimo piano. Erano anni che non lo vedevo sorridere sinceramente. E ora invece... ora sembra rinato. Jack, tu l'hai fatto ritornare la persona che era anni fa. Tu l'hai fatto rinascere."
"Ma... io non ho fatto niente..." dissi, abbassando lo sguardo.
"Tu l'hai amato, Jack. Ed è bastato questo a salvarlo, a farlo star bene. E sono sicuro che lui non veda l'ora di ristringerti tra le sue braccia."
Ci fu qualche attimo di silenzio, colmato dai miei pensieri che di certo Micheal, dal canto suo, stava immaginando.
"E io che pensavo fossi un coglione..." ruppi poi il silenzio, commosso di fronte alle sue parole.
"Ah sì, sul serio?" chiese, sorpeso, sorridendomi con occhi dolci e comprensivi.
"Mi ero completamente sbagliato. Micheal, sai che non smetterò mai di ringraziarti e che dovrai sorbirti tutta la mia gratitudine per il resto della vita, sì?"
"È un prezzo accettabile da pagare." rispose con tono ironico, ridendo.

E così il giorno seguente la tanto attesa notizia finalmente arrivò. La scientifica aveva trovato il DNA di Maggie sotto le unghie di Ian che, tentando di difendersi, l'aveva ferita al braccio. Il suo sangue era rimasto sotto le unghie del fratello, e la ferita che giorni prima Elizabeth aveva notato sul braccio della ragazza secondo il medico legale era compatibile con quel tipo di colluttazione.

"E va bene, sono stata io!" disse Maggie, al termine del lungo monologo in cui Elizabeth aveva mostrato tutte le prove contro di lei, constatando non ci fosse più nulla da fare.
"Quell'ingrato non mi voleva più bene! Erano mesi che si comportava come il peggiore degli stronzi! E quando mio padre mi ha avvertito della questione dell'eredità non ci ho visto più dalla rabbia!"

La folla iniziò ad agitarsi di fronte a quella confessione. Tutti gli occhi della stampa erano, ovviamente, puntati su Luke e Maggie.

"Lei non è neanche minimamente pentita del suo gesto?" chiese allora Elizabeth, visivamente inorridita da quelle parole.
"L'unica motivazione per cui potrei pentirmene è il fatto di essere stata scoperta." constatò, lasciando a bocca aperta tutti i presenti.

Vidi lo sguardo di Luke rompersi. Di certo dopo avremmo dovuto affrontare una lunga conversazione, ma ora preferivo solo pensare al fatto che sarebbe stato presto libero.

"Date le ultime agghiaccianti affermazioni dell'imputata, e date tutte le prove riscontrate contro di lei, direi che il caso è chiuso. La signorina Margaret Gallagher è condannata a 25 anni di galera per l'omicidio premeditato di Ian Gallagher, suo fratello." disse il signor giudice, battendo il martelletto.

La folla applaudì di fronte a quelle parole. Ma, guardando Luke, non riuscivo a scorgere neanche un velo di felicità nel suo sguardo.

Beh, non ne sono affatto sorpreso.

Le guardie scortarono poi via sia Luke che Maggie. Mi avvicinai allora immediatamente ad Elizabeth.
"Quando lo rilasceranno?" le chiesi all'orecchio, tentando di farmi sentire in tutta quella confusione.
"Domani mattina, giusto il tempo di mettere a posto alcune questioni burocratiche."
"Bene." dissi, tirando un sospiro di sollievo. "Ti ringrazio davvero Elizabeth, non so cosa avremmo fatto senza il tuo aiuto."
"Non devi ringraziarmi di nulla. Ho solo dimostrato ciò di cui ero già sicura. Ancora una volta la giustizia ha fatto il suo corso."
"Posso chiederti un ultimo favore?" le chiesi poi, dopo qualche attimo di silenzio.
"Vuoi vederlo adesso, non è così?" mi chiese, capendomi al volo.
"Se fosse possibile..."
"Sì, sta' tranquillo. Puoi accompagnarmi e vedrò di fartelo vedere."
"Oh... okay." risposi, sorpreso. Francamente, non credevo sarei riuscito a vederlo prima del giorno successivo.

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