1 - Estate

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Mi guardai allo specchio per un'ultima volta. I capelli lunghi mi ricadevano sulla schiena in morbide onde brune e un filo di eye-liner e mascara incorniciavano i miei occhi color marrone indefinito. Non sapevo esattamente se fossero marroni tendenti al verde o viceversa, non ero l'unica a non capire infatti spesso, soprattutto i ragazzi, si dimostravano curiosi al riguardo. A quanto pareva erano carini. Avevo indossato un paio di shorts chiari a vita altra e una camicetta blu notte infilata dentro, un paio di vecchie converse completarono l'abbigliamento. Guardai l'orario, mi precipitai giù dalle scale che conducevano dalla mia camera all' atrio, presi gli ultimi due borsoni e li caricai nell'auto di Jamie, che già posizionata al volante mi guardò con aria spazientita

"Hai intenzione di farci perdere l'aereo Allison Summer? " disse sorridendo, anche il ritardo pazzesco non avrebbe potuto scalfire l'euforia di quel momento.

Jamie ed io eravamo amiche inseparabili da quattro anni, l'avevo conosciuta il primo anno delle scuole superiori, eravamo nella stessa classe e nel giro di poco tempo diventammo migliori amiche. Era una ragazza solare, sempre pronta a darmi consigli, sapeva tirarmi su il morale più di chiunque altro.

Era davvero bellissima con quei suoi occhioni azzurri e con la chioma di ricci dorati. Da settimane ormai programmavamo di partire dopo gli esami, i suoi genitori avevano una casa al mare ed io non vedevo l'ora di mettervi piede, mi mancava la spiaggia, il sole e l'acqua salata che mi accarezzava la pelle. Salutai per un' ultima volta mia madre Abby e mio padre Peter con un vigoroso cenno della mano e un istante dopo partimmo a tutta velocità verso l'aeroporto.

POV KEVIN
Eravamo appena arrivati a South beach, e dovevo ammettere che il mio umore stava notevolmente migliorando con tutte quelle gambe e tette sode in vista. L'idea era stata di Sem, che aveva chiesto in prestito ai suoi genitori la casa vicino alla spiaggia. Jason e Tyler si erano quasi autoinvitati, appellandosi all'atroce ingiustizia di non aver potuto dedicarsi a decine di ragazze se non fossero venuti. Noi quattro eravamo amici da molto tempo e trascorrere le vacanze insieme era una sorta di rito.

POV ALLY
Dopo tre ore di volo arrivammo finalmente in California. Il Taxi ci stava portando a South beach precisamente, era mezzo giorno inoltrato e faceva molto caldo, avevo la camicia sottile incollata addosso ma sorridevo come una bambina, dal finestrino guardavo il lato destro dello stradone principale, che dava direttamente sulla spiaggia...a dividerli vi era una chilometrica pista ciclabile, popolata da tantissima gente in costume, c'era chi andava sui roller, chi sullo skate...bikini di ogni tipo facevo bella mostra su corpi statuari. Man mano che proseguivamo, la pista si faceva sempre più stretta, fino a scomparire del tutto, al suo posto comparvero case di ogni genere e forma...cottage, villette a schiera, case singole, perfino qualche edificio a due piani e alcune pizzerie...la cosa straordinaria era che davano direttamente sulla distesa di sabbia, distanti appena un centinaio di mentri dal mare.
Finalmente arrivammo a destinazione...tolsi le scarpe e sfrecciai tra due edifici per assaporare la sensazione della sabbia sotto i piedi, al mio entusiasmo Jam scoppiò in una fragorosa risata, lei era abituata quella visione e non poteva realmente capire il perché del mio eccesso di gioia, erano anni che non vedevo il mare.

Mi raggiunse sulla sabbia.
"È quella" indicò una villetta poco più avanti.
Era semplicemente stupenda.
La spintonai affettuosamente e lei ricambiò con più forza facendomi quasi perdere l'equilibrio...e bhe, non potevo fargliela passare liscia, le saltai addosso e cademmo entrambe imbrattandoci di quella polvere finissima; ridemmo di gusto, una risata liberatoria...perché era così che ci sentivamo...finalmente libere.
Da come mi guardò capii che non sarebbe finita lì;
mi alzai di scatto e iniziai a correre verso la casa dalle mura azzurre davanti a noi.
Jamie prese a rincorrermi farfugliando parole di vendetta. Entrambe spalancammo la porta stranamente socchiusa, ancora con l'adrenalina in circolo e in preda alle risate. Quando mi accorsi che non eravamo sole fu troppo tardi per riuscire darmi un contegno.

Due teste schizzarono nella nostra direzione.

Ero sudata, la camicia e gli shorts erano incollati al mio corpo, non ero per niente presentabile... senza contare che eravamo entrate in casa con la stessa grazia di un elefante.

I due sconosciuti sedevano su un divano di pelle nera con dei drink vuoti appoggiati sul tavolino davanti ai loro piedi. Jamie tirò un urletto saltó al collo del primo ragazzo, un tipo niente male pensai tra me e me... Aveva i capelli ricci come quelli della mia amica, i suoi occhi erano di una calda tonalità nocciola ed un paio di tatuaggi spuntavano dagli avambracci muscolosi.

"Cugino cosa ci fai qui? È un secolo che non ci vediamo" gridó Jam dalla gioia.

Ah, dunque era suo cugino. Quando mi voltai dall'altra parte sprofondai definitivamente nell' imbarazzo.

Degli incredibili occhi verdi mi stavano fissando.

Il secondo sconosciuto era un ragazzo a dir poco bellissimo. Aveva i capelli castani che non erano esattamente corti, le labbra piene erano leggermente dischiuse e gli occhi, gli occhi mi ricordavano il mare cristallino che avevo visto pochi istanti prima.
Era torso nudo.
Il mio sguardo scese per un frazione di secondo sui suoi addominali scolpiti.

Mi stava puntando, lentamente vidi il suo sguardo percorrere tutto il mio corpo. Dapprima sulla scollatura fradicia, dove indugió più del dovuto facendomi sentire ancora più in imbarazzo, scese lentamente sui fianchi, poi fu il turno delle gambe ed infine risalì sul mio viso.

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