20-Prendimi

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POV ALLY

Ero ubriaca del suo profumo, stordita da lui e dal suo abbraccio, tanto che non avrei saputo definire per quanto tempo restammo li abbracciati. Forse un ora, forse dieci minuti. Il tempo sembrava rallentare e la musica assordante quasi scomparve.

Non sentivo più niente, non vedevo più nessuno.
Tranne lui.

Tranne il suo respiro sulla pelle
sensibile del collo e le sue mani che mi accarezzavano la schiena.
Per la prima volta in quella serata mi rilassai contro di lui.

Sentii il suo viso risalire lentamente, mi sfioró l'orecchio facendomi il solletico e mi lasciai sfuggire una lieve risata.

"Non ridere."

La sua voce era profonda, seria, prepotente. Non potevo negare di non sentirmi stuzzicata da quel tono.
Spostai una mano sul suo viso attirando il suo orecchio alla mia bocca.

"Allora tu non farmi il solletico"

Sollevò il viso, serio e perfetto. Il suo corpo torreggiava sul mio.

"Andiamo, ho bisogno di un drink."

Mi afferrò per la mano ancora appoggiata sul suo viso, e mi guidó attraverso la folla. Mise così fine al tutto, scontroso.

A volte non lo capivo.

"Ally" gridó una voce alle nostre spalle.
Una presa mi afferró il braccio tirandomi all' indietro.
Strinsi la mano di Kevin trascinandolo con me. Era Jamie.
Notai che tutta la banda stava ballando insieme, anche se Ty e Sem erano incollati a due ragazze.

POV KEVIN

Cazzo.
Avevo bisogno di distrarmi e invece eravamo li, ancora in pista, ancora vicini.
Jamie le si avvicinò, parlandogli di qualcosa che non riuscii ad afferrare, e lei esplose in una risata.
Il suono della sua risata.
Quando rideva era bellissima.

Quando rideva era bellissima?

Merda, la situazione mi stava sfuggendo di mano, mi stavo rammollendo e nella mia testa si innescò un campanello di allarme.
Non riuscivo ad analizzare cosa mi stesse succedendo.

Sapevo soltanto che avrei voluto afferrargli il viso e sprofondare nella sua bocca, baciarla fino ad averne abbastanza per quella sera.

Un tempo inverosimilmente lungo. Molto.

Sentivo ancora il tocco leggero della sua mano e il suo respiro caldo sul collo. Per poco non mandarono il mio autocontrollo a farsi benedire.
Altri cinque minuti stretta tra le mie braccia e non avrei risposto delle mie azioni. Bere qualcosa costituiva un ottima distrazione per riuscire a calmarmi.

Guardai le nostre mani intrecciate.
Ero riluttante a lasciare la stretta, anche se sentivo la necessità di prendere le distanze dal suo corpo, da lei. Dovevo cercare di trattenere i miei istinti.

Lei deve fare il primo passo ricordai a me stesso.
Mi ero ripromesso di non assecondare mai più la sua tendenza a cercarmi per poi scaricarmi subito dopo.
Non avrei saputo dire come avesse reagito se mi fossi avvicinato più del dovuto, magari sarebbe scappata, come aveva sempre fatto del resto.
Quindi, da parte mia, non ci sarebbe stato nessun contatto, o almeno , nessun contatto di natura più intima di quelli che le avevo mostrato quella sera.

Tornai alla realtà, impedendo ai miei pensieri di distrarmi ancora.
Osservai i miei amici. Sem e Ty ballavano con due ragazze, una aveva l'aria stranamente familiare. Jason ovviamente era spalmato sul corpo di Jamie.

Soltanto noi due eravamo fermi.

Le lanciai un'occhiata.
Muoveva le gambe a ritmo di musica, mentre guardava gli altri.
Voleva ballare.
Dio, mi sarei dovuto appellare a tutto l'autocontrollo di cui ero capace, era una tortura starle vicino.
Senza darmi il tempo di pensare a una soluzione, strinse forte la mia mano e mi trascinó nel gruppo.

La sensazione che provai in quel momento mi fece sorridere.
L'aveva fatto poco prima, quando Jamie l'aveva trascinata indietro e lo stava facendo anche in quel momento, non voleva lasciare la mia mano, non voleva lasciare me.
Esattamente come io non volevo lasciare la sua, non volevo interrompere quel contatto che in qualche modo ci legava.

Ma ti senti?

Allentai la presa, a disagio da non so nemmeno io cosa.
Con ogni probabilità, mi stavo rincoglionedno.

POV ALLY

Mi afferró per i fianchi e iniziammo a dimenarci a ritmo di musica.
Non mi teneva più stretta come prima però.
I due contatti erano estremamente diversi e iniziai a provare uno strano senso di vuoto.
Anche se ballavamo insieme non eravamo appiccicati, come lo erano i ragazzi intorno a noi, o come lo eravamo stati minuti prima.
Ogni tanto mi attirava a se ma mi lasciava andare quasi subito.
Era diventato...rigido, distaccato.

Non voleva baciarmi, e non voleva neanche avvicinarsi.

Ottimo.

Restammo in pista per un bel po', poi decidemmo di prendere da bere e sederci nelle poltroncine per riprendere fiato.
Eravamo stanchi e sudati, il mio vestito mi si incolló addosso diventando insopportabilmente soffocante.
Ero in cima al gruppo, desiderosa di sedermi il prima possibile, i piedi chiedevano pietà.

Kev era dietro di me, stava parlando con Jason.
Jam, Sam, Ty e le loro due amichette parlavano tra loro animatamente.
Mi sentii a disagio quando, mentre ci dirigemmo nella zona più tranquilla, un paio di ragazzi mi lanciarono delle occhiate insistenti.
Un un braccio mi cinse la vita, il suo braccio.
Lo guardai. Aveva una strana espressione sembrava arrabbiato, e si guardava intorno.

"Così non cadrai ricordi? "
Cosa gli era preso?, quasi mi faceva male nel punto in cui mi stringeva...lanciò un ultimo sguardo dietro di se, prima di allentare la presa.
Sprofondammo nella pelle morbida delle poltrone, lasciandomi scivolare accanto a Kevin.
Nelle restanti due ore parlammo di tutto quello che ci passava per la testa, era piacevole stare con loro, sembravamo amici di vecchia data.
Anche le altre due ragazze erano alquanto loquaci.
La ragazza che stava con Sem si chiamava Amber ed era molto carina,
Io e Jamie la prendemmo subito in simpatia. Ty invece trascorse la maggior parte del suo il tempo in atti osceni in luogo pubblico.
Probabilmente la ragazza che era con lui, Laura, doveva averne fin sopra i capelli di lingua e saliva.
Dopo due bottiglie di vodka svuotate decidemmo che si era fatta ora di rientrare.

Ripensai a quella serata che si stava ormai concludendo...Anche se io e Kev non ci eravamo scambiati neanche un occhiata, lì seduti l'uno di fianco all'altro, eravamo perfettamente consapevoli della nostra vicinanza.
Avvertivo ogni minimo movimento del suo corpo, ogni minima contrazione del suo torace quando rideva.

Ad un certo punto aveva allungato il braccio intorno alle mie spalle, braccio che da lì non si era più mosso...ogni tanto giocherellava con le dita tra miei capelli, slegati dalla coda dopo appena dici minuti che ero arrivata in quel posto.

Ci avviammo verso l'uscita. Chi a piedi malfermi, chi più o meno lucido.

Kev rallentó il passo di proposito, e in breve perdemmo di vista gli altri, già fuori dall'edificio.

Si avvicinò al mio orecchio.
"Ti sfido a viaggiare in moto con me per almeno trenta minuti "

Sorrisi.

"Sei pazzo"
La sua lieve risata risuonò nelle mie orecchie come una melodia irresistibile.

"Mi farai morire dallo spavento? "

"Ci puoi giurare"

"Mh..." Feci finta di pensarci, ovviamente non mi sarei mai tirata indietro

"Ci sto"

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