48-Chiave

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POV ALLY

Battei un pungo sul letto per il nervoso mentre lo sentivo armeggiare con i cassetti in bagno dove tenevamo medicinali e il kit per il pronto soccorso.

Volevo prendermi a schiaffi.
Come cavolo ero finita in quella situazione? Speravo con tutta me stessa che qualcuno facesse ritorno a casa.

Jam dove diavolo sei?
Mi sarei accontentata anche di Ty, tutto pur di non restare da sola con lui.

Kevin arrivò in camera, era appoggiato allo stipite della porta, con un fastidioso sorriso di vittoria che diceva bene, sei ancora qui, ho vinto io.

"Che brava bambina ubbidiente"

Ecco appunto.

"Stai zitto" sbuffai.

"Sei fastidiosa, non ho trovato niente..neanche il termometro"

"Non mi serve, non lo uso da quando avevo 5 anni"

"Da non molto quindi"

Gli lanciai un cuscino che arrivò soltanto a metà traiettoria prima di precipitare al suolo.

"Comunque - ignorai quel commento sarcastico - dovrebbero essere sulla mensola in cucina...Almeno posso cambiarmi? " dissi indicandomi l'accappatoio.

Mi percorse con lo sguardo da capo a piedi, mettendomi a disagio.

"Allora?" Continuai imbarazzata tirandomi sulle gambe la coperta che era finita in fondo al letto.

"Ti preferisco così" sorrise in quel modo micidiale.

Merda.

Distolsi lo sguardo dal suo, torturandomi le mani.
"Vado in camera, mi cambio e torno, va bene ?"

"Mm... Fammi pensare"

Si portò l'indice alle labbra carnose.

"Pff... Smettila, devo almeno cambiarmi" non avevo intenzione di aspettare il suo permesso.

"Ma io ti preferisco davvero così"

Lo guardai con sguardo assassino, alzandomi dal letto. Grazie al cielo si spostò quel poco che bastava per farmi passare, sentivo il suo sguardo su di me mentre lo oltrepassavo per entrare nella mia stanza.

Gli sbattei la porta in faccia.

Mi affrettai a scegliere dall'armadio un pantaloncino di tuta grigia e una maglia bianca semplice, presi anche le mie infradito e un elastico per legare i capelli, ormai quasi asciutti. 

Mi avvicinai in punta di piedi alla porta appoggiando l'orecchio su di essa per scoprire se Kevin fosse ancora sulla soglia della sua stanza.

Maledetto tremolio.
Non riuscivo ad appoggiarmi senza fare un pò di rumore.

Allungai lentamente la mano alla serratura della porta per chiudermi dentro, non avevo intenzione di farmi comandare da lui. Appena toccai la chiave, un altro brivido mi scosse dalla schiena, facendomi sbattere lievemente le dita sulla serratura, producendo un leggero suono metallico.

Immediatamente la maniglia scattò e la porta si aprì, facendomi prendere un colpo.

"Cosa credi di fare"

"Niente" - mi affrettai a rispondere - "stavo uscendo" mentii.

L'udito di quel ragazzo era umano?

"Meglio per te"

"Uh...che paura" lo derisi, uscendo dalla mia camera ed entrando nella sua.

"Questa per il momento la prendo io"

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