63-anxiety (terza parte)

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POV ALLY

Eravamo seduti al bar a fare colazione,  i nostri volti erano segnati dalla stanchezza ma decisamente rilassati dopo la notizia che avevo comunicato.

Erano le 7.30 del mattino, presto avremmo potuto vedere Kevin, avevo una gran voglia di stringerlo a me, di parlargli. Non erano trascorse neanche ventiquattro ore dall'ultima volta che l'avevo visto ma mi era mancato come non mai. 

Era stata la notte più lunga della mia vita, interminabile e angosciante.

Mi sentivo diversa, dopo tutto quello che era successo...paradossalmente mi sentivo più leggera. Il mio cuore lo era.

Per la prima volta da quando lo avevo conosciuto, non me ne fregava un accidenti di pensare al dopo. Avevo addosso una strana smania che sfociava in una gran voglia di stargli vicino, poco importava il nostro trascorso. Era così che mi sentivo in quel momento, e non avrei represso i miei istinti. Non avrei soffocato quel sentimento, quel buon umore. Non quel giorno.

Era quasi come se avessi avuto il permesso da me stessa di liberare i miei sentimenti. Quel giorno volevo pensare soltanto al mio bene, volevo assaporare quel sentimento proibito e tormentato.
E volevo farlo prima che la lucidità facesse ritorno, prima di rinsavire, prima di pensare alle conseguenze.

Un incontrollabile euforia mi face battere il cuore più velocemente.

"È quasi ora" Sem sbloccò lo schermo del cellulare, ed io che sedevo di fianco a lui non potei non notare le numerose chiamate perse di Amber. Lo guardai meglio, si passò la mano sul viso in un gesto nervoso. L'ansia era chiaramente leggibile dal suo tono e nell'espressione tirata.

Giusto...quasi dimenticavo.

Cosa sarebbe successo da quel momento in avanti tra Kevin e Sem?

"Se siete d'accordo io...ecco io vorrei parlargli per primo, da solo"

Avrebbero dovuto chiarire?
Oppure sarebbe stato meglio evitare di farli incontrare durante il periodo di convalescenza in ospedale?

"Non penso sia una buon'idea" disse Jason pensieroso.

"Mh...non saprei, dopotutto è appena uscito dalla sala operatoria" fu Jamie ad esprimere la sua opinione.

"Perfavore...sto impazzendo così, devo assolutamente parlargli, non c'è la faccio più ho bisogno di chiedergli...di fargli le mie-" le parole gli morirono in gola, era sul punto di crollare un'altra volta.

"Va bene" rispose Ty in un sospiro.
"Forse è meglio provare a sistemare le cose fin da subito"

Sistemare cosa? Quindi loro sapevano cos'era accaduto?
Bhe certo, senza dubbio, erano i suoi migliori amici.

Dovevo assolutamente scoprirlo.

                         ***

Erano le 8:00 spaccate, e con una certa agitazione addosso ci dirigemmo tutti nella hall per farci indicare il piano e la stanza di Kevin.

Sem ci trasmetteva la sua ansia, eravamo consapevoli del fatto che da quell'incontro sarebbe dipeso tanto.
Erano amici secolari loro quattro, la divisione di Sem e Kevin avrebbe segnato la rottura dell'intero gruppo.

E di riflesso la nostra permanenza in quel posto sarebbe definitivamente terminata.

Non era la fine della vacanza in se ad agitarmi, ma il fatto che, se le cose non si sarebbero sistemate, con ogni probabilità saremmo dovuti tornare a casa, non avrebbe avuto senso stare lì, tutti insieme.

Ed io non lo avrei più rivisito.

L'idea stava per farmi scoppiare a piangere. Io...io non ero pronta a lasciarlo andare.

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