73-Armadio

11.4K 430 22
                                    

POV ALLY

Mi voltai nella sua direzione, con ancora il sorriso stampato sulle labbra.

"È bellissimo vero?"

Lui mi guardò serio, senza avvicinarsi.

"Sì" rispose in un sussurro. "Ci vediamo" disse dandomi il profilo. Ma prima che potesse andarsene lo raggiunsi, afferrandolo per un braccio, facendo tintinnare le chiavi delle moto che teneva strette nell'altra mano.
Era tornato per prenderle allora.

"Eddai resta ancora un po'" lo trascinai davanti alla finestra, carica di buon umore, era l'occasione perfetta per potergli parlare.
Mentre guardavo il panorama per un ultima volta sentivo il suo sguardo su di me.

Finalmente presi coraggio e mi concentrai su di lui. Il tramonto illuminava il suo viso, tingendo i suoi occhi di un particolare castano dorato, i suoi ricci più lunghi del solito gettavano qualche piccola ombra sulla fronte. Le braccia tatuate erano messe in mostra da una canotta bianca.

"Non sei niente male stasera!" scherzai spingendolo con una spalla. E invece di alleggerire la tensione, lo sentii irrigidirsi sotto il mio tocco.
Si spense anche il mio sorriso, era inutile girarci intorno.

"Dall'incidente di Kevin ti comporti in modo strano, posso capire il tuo stato d'animo dopo quello che è successo. Continuano a ripetere che è tutto risolto, che va tutto bene ora, ma guardandoti non si direbbe"

"Sto bene"

"No, non è vero. Non ci casco"

"È la verità" spalla contro spalla eravamo fissi sguardo dentro sguardo, cercavo conferma delle sue parole dentro quegli occhi così diversi dal solito. Così freddi.

"Mi manca il solito Sem"

"Sono sempre io" e la sua espressione si distese leggermente.

"Non mi parli da giorni, non sorridi più" e allora lui prese un grande sospiro, chiuse gli occhi e quando li riaprì, la sua bocca si piegò in un finto sorrisone.
"Va bene così?" Chiese poi sorridendo davvero, mostrandomi uno strascico del solito Sem.

"Sì, molto meglio" risposi sollevata, restando seria. Vederlo per un momento comportarsi come sempre, non aveva fatto altro che palesarmi l'enorme differenza del suo comportamento di quei giorni.
"Cosa ti turba? È per il ritorno di Kevin vero? Ti senti a disagio" Era l'unico motivo sensato che mi venisse in mente, magari non sapeva più come comportarsi.

"Questa sei tu" mi inchiodò con lo sguardo, spezzando il mio respiro.

Mi gelai, imbarazzata.

"N-non è vero. Cioè, si è vero ma per un motivo completamente diverso dal tuo"

"Non ho mai detto che mi sento a disagio. In realtà sono contento che torni. Kevin odia gli ospedali"

"Qual'è il problema allora? Se non è Kev-"

"Non c'è nessun problema, davvero" sospirò tornando a guardare davanti a se. Non ero ancora del tutto convinta.

Mi feci più vicina, voltandomi completamente nella sua direzione, attirando ancora una volta la sua attenzione. Eravamo uno di fronte all'altro, ed io lo guardavo dritto negli occhi, volevo che percepisse ogni singola parola che sarebbe seguita.
"Tu lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa. Io ci sarò sempre per te, quindi non tagliarmi fuori..."

Lo vidi saltare un respiro e subito dopo rilassare le spalle tese, allora non resistendo più mi fiondai su di lui abbracciandolo.
Dovetti alzarmi in punta di piedi per arrivare a cingergli il collo.
Ancora una volta il suo corpo si fece rigido, e le sue braccia si sollevarono, come se non si aspettasse o quasi rifiutasse quel contatto. Decisi di non curarmene più di tanto anche se ci rimasi un po' male, non lo capivo quel suo atteggiamento.

IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora