34-Birra

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POV ALLY

La cucina poco affollata era grande quasi quanto tutto il piano inferiore della nostra casa, alcuni bicchieri rossi svuotati e sparsi distrattamente su un tavolo di vetro costituivano l'unica traccia alcolica presente. Passai in rassegna ogni mobile in cerca di ciò che bramano ma non vidi nessuna bottiglia di liquore o di birra sulle superfici lucide.

Ecco perché non c'è nessuno.

Non c'era motivo di restare lì, probabilmente tutto l'alcol doveva trovarsi sui tavoli di prima e al centro della pista.

"Vorrà dire che contribuiremo a rendere questo posto ancora più deserto." Parlai guardano Mat.

Mi accorsi che mi stava fissando, aveva un espressione impenetrabile, che non riuscii a decifrare, forse con quella frase gli avevo definitivamente fatto credere che fossi un ubriacona, se mi stava guardando già da un po voleva dire che aveva notato che stavo cercando disperatamente qualcosa da bere. Perché, va bene avere una giornata storta, ma il mio strano comportamento da All i need is vodka poteva far pensare che quello di un momento difficile fosse in realtà una scusa per giustificare un problema di alcolismo.

E poi tutto quell'amore per la birra non lo capivo neanche io, non mi era mai piaciuto più di tanto bere, lo facevo di rado e senza mai esagerare.

Già, non esageravo mai, in niente.
Mai uno strappo alla regola, sempre tutto sotto controllo.

Ed era bastato che qualcosa mi sfuggisse dalle mani per rompere gli schemi e far scatenare quello che avevo sempre accuratamente represso.
Se poi quel qualcosa erano i sentimenti...
Sentimenti per...Kevin ?
Per quel puttaniere che se ne fregava di me?

Che errore madornale, congratulazioni Ally hai vinto il premio per la ragazza più sconsiderata d'America.

Sentimenti. Ripetei amaramente quella parola nella mia testa e improvvisamente realizzai che provano qualcosa per quello stronzo.

Provavo qualcosa per Kevin.

Ammetterlo fu come cadere in un pozzo gelato e ricevere un pugno nello stomaco nello stesso momento.

Ed era proprio per quello che volevo ubriacarmi.

Vada all'inferno l'autocontrollo tanto comunque non era servito a evitare tutto quello.

Tornai bruscamente alla realtà, non volendo analizzare più approfonditamente la portata di quello che provavo per lui.

Da quanto tempo ci stavamo fissando? Mi ero persa nelle mie considerazioni e non mi ero accorta del tempo che scorreva.

"Cosa c'è?...ho qualcosa sul viso?" Chiesi notando la sua insistenza che stava iniziando a mettermi in imbarazzo.

"No." fu la sua risposta secca.
"Allora...Perché mi stai guard-" Non ebbi il tempo di finire la frase.
Con la mano ancora stretta nella sua mi guidò davanti a un piccolo mobiletto, lo aprì ed estrasse una bottiglia di vino straniera. Dava l'idea di essere costoso.
Prese un cavatappi e due calici da un altro mobiletto e aprì la bottiglia versando e il contenuto nei due bicchieri di vetro.

Anche lui come Amber sembrava conoscere bene quella casa.

Mi fissò in silenzio, mentre con una mano sorseggiò dal calice, e con l'altra mi porgeva il mio.

La portai alla bocca, aveva un sapore diverso dagli altri vini, non che fossi un esperta ma a casa con papà non mancava mai del buon vino a tavola. Aveva un sapore aspro, ed era denso.

"È forte." dissi per rompere il silenzio.

"Probabilmente è più vecchio di te."

Mi avvicinò la bottiglia per farmi leggere qualcosa

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