50-Fear

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POV ALLY

Attraversai come una furia il soggiorno attirata da alcuni rumori metallici provenienti dalla cucina.

Era chino su un mobile intento a tirare fuori probabilmente una pentola e dei piatti.

"TU!" urlai puntandogli il dito anche se era di spalle.
Si voltò senza alcuna fretta, con il solito sorriso malizioso che in altre situazioni mi avrebbe sciolto le budella ma che in quel momento non faceva altro che aumentare la mia sete di vendetta.

"Sì?" Disse melodioso, appoggiò le cose sul tavolo che ci divideva e allungò le braccia sulla due estremità di una sedia emettendo un rumoroso sbadiglio. Mi imposi mentalmente di non guardare il suo fisico perfetto.

Qualcosa balenò nella sua espressione, qualcosa di estremamente colpevole.
Aveva intuito alla perfezione il motivo della mia stizza, anzi direi quasi che aspettava la mia irruzione da un momento all'altro. Ciò non fece altro che rimarcare la mia supposizione.
Aveva provocato Mat intenzionalmente.
E doveva pagare.

"TU, TU...TU!" Tuonai avvelenata e quasi tremante, con il dito ancora puntato su di lui con fare accusatorio, incapace di articolare una frase di senso compiuto.

"Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile" rise prendendo in mano la pentola e voltandosi di nuovo verso il lavandino.

Davvero?

"Fai anche dell'ironia adesso? Sei uno stronzo, uno stronzo!"  tuonai esasperata.

Un'altra risata.

Non ci vidi più. Feci il giro del tavolo svelta, intenzionata ad usare violenza fisica.
Avevo una gran voglia di fargli del male.

Soffri

Mi avventai su di lui, che mi era di profilo sbucciando qualcosa.

E lo spinsi, lo spinsi con  tutta la forza che avevo in corpo facendolo indietreggiare di un paio di centimetri.
Gli tirai una schiaffo ma bloccò il mio polso intercettando il movimento. Presi a schiaffeggiarlo con la mano libera ma bloccò anche quella intrecciando poi le nostre mani, con forza.
I suoi occhi si puntarono nei miei, era arrabbiato. Bhe, mai quanto me però.

Ci fu un breve momento di silenzio.

Poi di nuovo, di nuovo quel sorrisino  snervante fece la sua comparsa su quell'ovale perfetto, perfetto per gli schiaffi.

"Come hai potuto?!" gli urlai in faccia cercando di spintonarlo senza successo.

"Calmati. Non sapevo che fosse il tuo cellulare, altrimenti non avrei risposto"

Ne dubito

"Non mi interessa! Come hai osato dire quelle cose?" Mi strattonai dalla sua ferra presa con l'unico risultato di provare dolore al polso di una mano, e alle dita bloccate dell'altra.

"Ho detto soltanto la verità"

Davvero? davvero vuoi uscirtene così? Oh, non esiste!

"Verità? Di quale verità parli! Sai benissimo che grazie alle tue parole Mat avrà pensato chissà cosa, quando in realtà neanche ci volevo dormire in quel letto del cazzo!" Sbraitai, procurando in lui ancora più ilarità.

Stava palesemente giocando con fuoco. Certo, io davo di matto e lui? Lui ovviamente si divertiva.

"E smettila di sorridere!" urlai, ancora una volta.

"È il ragazzo d'oro di cui ti fidi ciecamente, giusto? Bhe, se davvero ha tutte queste qualità capirà quando spiegherai la situazione"

"Non doveva sapere! Non volevo dirgli di aver dormito con un emerito idiota sfigato!"

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