65-remake

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POV ALLY

Ero in bagno da dieci minuti buoni ormai, dopo un paio di chiamate e due messaggi Jam aveva smesso di cercarmi.

My little Jamie:
Sono arrivati gli altri, stiamo per entrare in camera. Qualsiasi cosa state facendo voi due, smettetela subito! C'è anche Mat!

My little Jamie:
Siamo in camera. Dove sei finita? A Mat ho detto che eri in bagno.

Sempre efficiente la mia migliore amica. Ancora una volta mi salvava, probabilmente aveva capito come mi sentivo nei confronti di Kevin, qualsiasi cosa state facendo.
Sorrisi tra le lacrime al pensiero che mi conosceva così bene, al pensiero che per lei fosse scontato che non mi sarei limitata ad un abbraccio.

Perché mi aveva mandata via?
Magari era soltanto di cattivo umore, magari tra lui e Sem non era andata poi così bene.
Però...Sem sembrava felice, sollevato.

Mi lavai la faccia in preda a mille ragionamenti, possibile che ce l'avesse davvero con me? Cosa gli avevo fatto?

La delusione che provavo dentro era immensa, mi sentivo una stupida per essermi presentata li così, fin troppo euforica...cosa mi ero messa in testa?
Me ne stavo già pentendo. Lo dicevo io che prima o poi avrei riacquistato la lucidità. Ero sollevata in fondo che fosse stato proprio lui a farmi rinsavire, così in futuro ci avrei pensato due volte prima di farmi trascinare dai sentimenti che provavo per quel cretino

Ancora una volta aveva dimostrato di essere uno stronzo lunatico.
Se l'avessi baciato non ne sarebbe uscito nulla di buono.
Avrebbe sicuramente fatto qualcosa che me ne avrebbe fatto pentire per l'eternità. Tipo continuate a comportarsi da puttaniere.
Tanto di guadagnato dal suo atteggiamento, ripeteva il mio orgoglio ferito.

Già, era così che mi sentivo. Ferita e abbastanza delusa dalla mia stupidità.

La cosa veramente triste era che, nonostante tutto, avevo ancora voglia di baciarlo. Ormai nella mia testa era già successo numerose volte quella mattina, avevo immaginato di baciarlo in più e più modi, ne avevo così tanta voglia da sentirmi irritatamente insoddisfatta.

Uscii dal bagno e mi diressi nella stanza, ero agitata all'idea di rivederlo dopo il modo in cui mi aveva mandata via.
Forse sarebbe stato meglio tornare a casa, mi sarei inventata una scusa. Non me la sentivo di rivederlo.

Proprio quando stavo per tornare indietro la voce di Amber risuonò nel corridoio.

"Eccoti" urlò uscendo dalla stanza.

"Ciao Amb" mi sforzai di sorridere.

Mi corse in contro abbracciandomi.

"Eravamo così preoccupati! Ci siamo precipitati qua appena possibile. Grazie al cielo stanno bene adesso." disse quasi tra le lacrime. Dimenticavo che anche Sem era stato medicato al viso.

"Vieni entra." Mi mise un braccio attorno alla vita ed entrammo nella stanza.

Erano tutti attorno al letto di Kevin, le facce luminose e le risate cristalline.
Stavano scherzando con lui, probabilmente per sdrammatizzare la situazione, sollevati dalla preoccupazione.
Non sapevo cosa avessero spiegato Sem e gli altri a tutti loro, intuii che forse avevano detto che qualsiasi cosa fosse accaduta, fosse stata già risolta, data l'atmosfera di tranquillità.

Vedere Kevin sorridere e scherzare a sua volta non fece altro che mandarmi ancora più in paranoia.
Allora non era arrabbiato in generale, si era infuriato soltanto con me. Un ombra calò sul mio umore, sarebbe stato meglio tornare a casa, mi sentivo a disagio.

"Mat" chiamai il mio ragazzo, si voltò ancora con l'ombra di un sorriso causato dall'ennesima stupidata detta da Ty. Sorriso che scomparve non appena i suoi occhi incontrarono i miei.

Anche lui era arrabbiato.

Mi venne in contro, eravamo isolati dal cerchio che si era creato intorno al letto, fortunatamente.
Si fermò davanti a me accigliato, ed io ci misi un po' prima di guardarlo dritto negli occhi.
Mi sentivo stanca, tremendamente stanca di tutto. Non avevo voglia di discutere anche con lui, ne di giustificare il mio atteggiamento.

"Mi accompagni a casa?"

"Sul serio?! Mi accompagni a casa? Non hai nient'altro da dire?" Incrociò le braccia al petto sempre più innervosito.

Lo presi dal braccio e lo trascinai fuori.
"Mi dispiace ok? Eravamo tutti piuttosto tesi, non avevamo voglia di vedere nessuno. Ne tanto meno di rispondere alle mille domande su cosa fosse accaduto che tu, come chiunque altro ci avrebbe posto."

"Perché, tu sai cosa è successo?"

"No...credo un litigio, capita tra amici. Adesso è tutto risolto" Ammisi, la sua domanda mi confermò che neanche a loro era stato comunicato il vero motivo che li aveva spinti a tanto.

"E tu quello me lo chiami semplicemente litigio? Sem gli ha dato una bella lezione, mi spiace che sia finita così in fretta. Forse adesso smetterà di fare il pallone gonfiato una volta per tutte!" disse compiaciuto, con un sorrisetto all'angolo della bocca. Non sembrava neanche lui con quell'espressione di crudele soddisfazione.

"Come puoi dire una cosa del genere, eh?! Poteva morire, sai cosa significa?! Sem non l'ha fatto di proposito, è caduto su un tavolo di legno!" Mi indignai strillando, fuori di me, come poteva gioire di una situazione del genere?

"Sai che perdita per l'umanità!"

"Cosa?!" Urlai pronta a colpirlo con uno schiaffo.

"Non strillare!" Replicò strillando a sua volta.

"Come...come puoi dire una cosa come ques-" un singhiozzo mi impedì di continuare, una lacrima di rabbia planò dal mio viso fino a terra. Come poteva sul serio augurargli quasi la morte? Il solo pensiero che ci sarebbe potuto andare così vicino mi faceva...mi faceva male, mi mancava quasi il respiro. E lui addirittura ne sarebbe stato felice...

La sua espressione si rilassò, così come le spalle.

"Non volevo dire davvero quello che ho detto" disse dispiaciuto.
"E che...non mi è mai piaciuto. Non mi piace come ti guarda, l'ho notato fin da subito. Dalla festa di compleanno di Rose, ci sono già passato e non permetterò che accada di nuovo."

"Fa così con tutte, appunto, Rose. Quella sera era con lei. Non mi guarda in nessun modo! Mi sembra che avevamo già chiuso con questa storia!"

"Invece sì, solo un ceco non lo noterebbe. Non abbiamo chiuso un bel niente!" Sputò con amarezza.

"E Rose? Come guarda Rose eh?" Mi stavo innervosendo di nuovo, volevo fargli capire che non c'era proprio nessunissimo modo in cui mi guardava. Se non come guardava le altre, il dover usare proprio Rose come esempio alimentava ancora di più la mia rabbia.
"E poi, cosa vuol dire che ci sei già passato?" Chiesi, avendo registrato all'instante la sua confessione insieme a quell'espressione furiosa.

Il suo sguardo andò oltre la mia spalla, mi voltai anche io.
Tania e un altro ragazzo della compagnia arrivarono di gran fretta.

"Questo non è il posto adatto, e poi comunque non mi va di parlarne."

I due ci salutarono velocemente, ed entrarono in stanza.

"Prendo un taxi, ciao" dissi nervosa e stanca, voltandomi immediatamente ed iniziando a camminare.

Mat mi afferrò subito per una mano.
"Facciamo un giro, è stata una lunga notte dopotutto. Sarai stanca"

"Ok" accettai controvoglia.



Mes amissss!

Colgo l'occasione di farvi gli auguri di un felice anno nuovo! 🎉🎉🎉🎉

Da adesso in avanti spero di poter aggiornare più spesso! Sospensione sospesa!

A breve dettagli del passato di Mat. Un po' di cose si capiranno nel prossimo capitolo!

Cosa ne pensate di Mat? Sembra aver capito che qualquadra non cosa!

Vi amo tanto miei cari lettori, a breve prossimo aggiornamento😘

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