13-Fuori controllo

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POV KEVIN

Sem, che tempismo del cazzo.

Avevo ancora le dita nei suoi pantaloni quando in fretta e furia slegò le sue gambe dai miei fianchi.

Mi lanció uno sguardo veloce prima di dirigersi verso lui, che stava per scendere l'ultimo gradino.
Nella sua espressione lessi qualcosa che non mi piaceva affatto, sembrava pentita.
Magari mi sbagliavo. La guardai meglio, il corpo teso come una corda di violino e l'espressione tirata.
Sentii qualcosa ribollire all'altezza del petto.

Le facevo così ribrezzo?
Eppure pochi secondi prima il ribrezzo era l'ultima cosa a cui pensava dato che mi aveva letteralmente incollato la bocca sulla sua.

Mi desiderava anche lei...forse.
Forse non abbastanza, o forse non mi desiderava affatto. Magari era soltanto annoiata e aveva deciso di movimentare la serata.
Più ci pensavo e più l'ultima opzione mi sembrava la più plausibile.

"Ally pensavo fossi andata a letto" Sem la squadrò da capo a piedi.

Stava per andarci con me a letto prima del tuo arrivo, migliore amico un paio di palle.

"Hum...si ma avevo sete, ehm... buonanotte" si dileguò senza degnarmi di uno sguardo.
La rabbia che saliva a dismisura.
Avremmo potuto riprendere da dove avevamo interrotto, in camera mia magari, e invece era corsa via.

Era il rifiuto numero tre, quello.

Prima mi trattava di merda, poi mi baciava, per poi tornare a trattarmi di merda.

Chi cazzo ero io, il suo zerbino?

Decisi, non mi sarei lasciato più prendere la mano. A meno che non fosse stata lei a venire da me. In quel caso avrebbe fatto lei la figura della stupida se si fosse tirata indietro.

Stronza.

POV ALLY

Avevo ancora il sapore delle sue labbra sulla bocca. Mi vennero i brividi.

Cavolo.

Non potevo sentirmi attratta da un ragazzo normale, che ci tenesse davvero a me?
Grazie al cielo Sem aveva interrotto quella pazzia. Mi stavo già pentendo per quel poco figuriamoci se fossimo andati oltre.

Stupida ingenua.

Non mi riconoscevo più...un tempo non mi sarei mai comportata così.
Che idea si sarebbe fatto di me?

L'idea di una che ci stava senza farsi problemi, anche se aveva ancora stampato sul collo il segno di un'altra.

Mi sentivo male.

In fondo non ero diversa da tutte quelle puttanelle che non aspettavano altro di andare a letto con il primo ragazzo attraente che gli capitava sotto tiro.
Mi ero esposta troppo, non mi ero resa conto dell'effetto che poteva farmi quel ragazzo.
Avevo perso ogni inibizione al solo contatto con la sua bocca, e non solo mi ero lasciata baciare ma addirittura avevo ricambiato.
Addirittura avevo desiderato di più.

Questo mi gettava nel panico.

Ero arrabbiata con me stessa, delusa. Ero stata io stessa a dargli il via libera, non l'avevo respinto come invece avrei dovuto fare, e lui non si sarebbe mai fatto sfuggire quell'occasione.

Già, figuriamoci se si sarebbe fatto sfuggire l'opportunità di portarsi a letto un'altra ragazza.

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