17-Tregua?

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POV KEVIN

Stava iniziando a snervarmi recitare la parte del menefreghista.
Era trascorsa un'altra settimana di gelo e indifferenza.
C'era sempre più distanza tra noi, e per quanto mi costasse ammetterlo, morivo dalla voglia di baciarla.

Ignorare per due settimane i suoi sguardi fu un'impresa, e girarmi dall'altra parte quando sfilava in costume si rivelò quasi impossibile.
Soprattutto quando eravamo ogni singolo giorno in spiaggia, lei quasi nuda davanti ai miei occhi, che rideva con gli altri.

Fortunatamente c'erano centinaia di ragazze in costume a rendermi l'agonia un po' più piacevole...alcune di loro tentarono di farsi notare.

Un tempo avrei trovato eccitante quella sfacciataggine, soprattutto quando gli si leggeva in faccia cosa volevano.

E lo volevo anch'io.
Solo non con loro...era come se ci stessi perdendo il gusto, e non fu facile ammettere che stava succedendo per colpa sua.

Nell'ultima settimana, Ally aveva provato solo una volta a instaurare un dialogo.
Ovvero il giorno prima: Eravamo come al solito in spiaggia, e in acqua eravamo rimasti soltanto io e lei.
Dovevo ammettere che l'idea di trascinarla sul fondo e fare di lei ciò che più mi aggradava iniziò pericolosamente a dimenarsi tra i miei pensieri.

"Dai usciamo" si avvicinò improvvisamente, guardando davanti a se Jamie che dalla spiaggia le faceva dei gesti.
Come un idiota rimasi lì a fissarla, e quando voltò la testa nella mia direzione mi colse con le mani nel sacco.

Quella sola distrazione verso di lei avrebbe potuto rovinare tutti gli sforzi delle ultime due settimane.
Distolsi subito lo sguardo, fortuna volle sulla spiaggia, c'era un altra ragazza che camminava sulla riva.
In caso lo avesse avuto, avrei cancellato ogni suo più piccolo sospetto sul fatto la che stessi ammirando.
La prudenza non era mai troppa.

Seguii volutamente con lo sguardo la ragazza in questione.
Non era niente male...e dietro di lei anche Ty la stava fissando.

Ci trovavo gusto nel dedicare la mia attenzione a qualsiasi cosa non fosse lei, anche nei pochi momenti in cui ci ritrovavamo da soli.
Sembrava infastidirla.

Certo, se era lei a trattarmi di merda e non c'era era niente di male.
Se lo facevo io aveva pure il coraggio ostentare quell'aria incazzata.
Assurdo.

Ad ogni modo, dovevo ammettere che ogni volta che si sforzava di fare il primo passo la mia giornata migliorava.

Ancora una volta ricordai quel momento.

Dio sembrava trascorsa un eternità.

La sua bocca che cercava la mia, le mie mani sulle forme perfette di quel corpo...Maledizione.
Era dura ammetterlo, ma volevo che quel momento ritornasse.
Durante quelle settimane avevo sentito crescere la smania di baciala, insieme alla  voglia di conoscerla un po' meglio.
A pensarci non avevamo mai avuto una conversazione decente, e volevo scoprire perché ce l'avesse tanto con me, fin dal primo momento.

Con gli altri era sempre meravigliosamente allegra.
Quando restavamo io e lei da soli invece sembrava sempre così...tesa, nervosa.

Volevo rimediare a quella situazione che avevo creato con le stesse mie mani. Non tanto perché lei se lo meritasse o perché avevo deciso che la punizione nei suoi confronti fosse durata abbastanza. Sentivo il bisogno crescente di abbattere quella distanza che si era creata tra noi.
Tutto qui.

Attribuii questo mio insolito cambiamento di direzione al fatto che dopotutto avremmo dovuto trascorrere ancora molto tempo insieme, e vivendo sotto lo stesso tetto quella situazione stava iniziando a diventare pesante.

Comunque non sarei mai arrivato a tale conclusione, se nel corso di quelle due settimane Ally non avesse dimostrato di avere un minimo di interesse nel voler instaurare un rapporto normale. A volte cercava di avvicinarsi, ero io a non dargliene modo.

POV ALLY.

Quella sera decidemmo di uscire al DONEY CLUB.

Finalmente un po' di svago.

"Jam aiutami con la zip" urlai mentre uscivo dalla camera per dirigermi nella sua.

Incontrai Kevin con un asciugamano intorno a vita, stava percorrendo il corridoio per andare in camera sua.

Mi fermai, incapace di distogliere lo sguardo, o di fare dietrofront. Ormai mi aveva vista.
Lui continuò ad avanzare verso di me con disinvoltura, guardandomi dritto negli occhi.

Era strano, sentirmi bruciare addosso di nuovo quei suoi pozzi liquidi. Quasi avevo dimenticato le sensazioni che mi provocavano.

"Voltati faccio io"

Eh?

Il mio corpo reagì al tono autoritario della sua voce ubbidendo all'istante.
Posó la sua mano calda infondo alla schiena e con l'altra richiuse la zip verso l'alto, lentamente.
Non aveva fretta di interrompere quel contatto, o era soltanto una mia impressione?

Non potei impedire di sentirmi finalmente sollevata.

"Si è incastrata"

"Prova...Prova ad abbassarla e rialzarla"

"Ok chef" disse con la sua voce profonda. Il mio cuore esultó a quell'appellativo.
Era di nuovo lui? Il Kevin dei primi giorni?

"Fatto"

Mi voltai.

Lo guardai negli occhi, avevo il cuore che batteva all'impazzata e quando vidi una gocciolina scendergli dalla punta del naso alla bocca feci la prima cosa che mi venne in mente.
Allungai un dito e l'asciugai.

Ero stupida? Qualcosa in me non andava.
Il sorriso incerto che mi rivolse mi imbarazzò ancor più del gesto stesso che avevo compiuto.

"Grazie, Mr schizzinoso" ci misi tutto il mio impegno per mantenere la calma. Non avrei potuto sostenere quella situazione una secondo di più, così alzai i tacchi e volai in camera mia.

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