55-Cinque

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POV ALLY

Mi guardava con rabbia, e la cosa tutto sommato mi gratificò.
Dopo pochi secondi lo vidi alzarsi dal letto per poi darmi le spalle.
"Ti piace questo gioco vero? Fare la dura ti dà una certa soddisfazione. Ma ti avverto, a giocare con il fuoco, finirai per bruciarti. Mi sono stancato di andarci piano, adesso vediamo chi può avere chi quando vuole"

"Sì, credici" mi affrettai a sputare acida, intuendo che se non avessi risposto immediatamente non avrei più potuto replicare, visto che stava già entrando in camera sua.

"L'hai voluto tu"

"Fottit-"
Il rumore della porta che si chiuse in malo modo mi impedì di proseguire oltre.

Bruciarmi?
Cosa ne sapeva lui, a causa sua mi ero già ustionata numerose volte.

Guardai la sveglia sul comodino.
Avevo meno di un'ora a disposizione per riordinare, apparecchiare, farmi una doccia, truccarmi e coprire i succhiotti.

Scesi in cucina e apparecchiai in fretta e furia, poi sfrecciai su per le scale saltando su quattro gradini per volta rischiando di rotolare fino alla porta di ingresso. Raggiunta la camera misi a soqquadro l'armadio per trovare qualcosa di decente da indossare, successivamente mi maledissi per aver buttato tutti i vestiti all'aria, sprecando dieci minuti buoni nel ripiegarli.
Non stavo benissimo, ma grazie al cielo avevo preso l'aspirina, quanto meno mi sentivo abbastanza in forze  per affrontare quel delirio di serata.

Mentre stavo ancora rovistando nell'armadio in cerca di un paio di calzini puliti, l'eco dei suoi passi risuonò nel corridoio, facendomi voltare in direzione di esso.
Si fermò proprio davanti all'entrata della mia stanza. Se ne stava lì, intento a mandarmi saette con gli occhi carichi di vendetta. A coprirlo vi era solo un telo bianco che fasciava dalla vita in giù.
Una smorfia, simile ad un sorriso gli attraversò i lineamenti, poi se ne andò in camera sua sbattendomi la porta in faccia.

***

Mi chiusi in bagno insaponando la pelle e lavando i capelli ad una velocità sorprendente. Li asciugai alla rinfusa e mi vestii con paio di jeans strappati e una semplice t-shirt nera. Avrei tanto voluto indossare il vestito che Kevin si era tanto premurato di consigliarmi, lo stesso della festa di Rose, ma a mio malgrado era una normalissima serata tra amici in casa, non potevo rischiare di far insospettire Mat ulteriormente nel caso in cui mi fossi fatta trovare con un vestito inguinale e per di più da sola a casa con Kevin.
Legai i capelli in una treccia laterale, a coprire i segni ormai violacei perché vicini alla guarigione, e procedetti a mettere un velo di eyeliner e mascara.

Il correttore non era al solito posto, sul ripiano sotto la specchiera, aprii un'anta proprio di fianco ad essa...ancora nessuna traccia.
Rovistai in tutte le ante presenti ma niente, più i secondi passavano, più l'ansia si impossessava di me.
Corsi in camera di Jam, nella speranza di trovarlo sulla sua scrivania dove di solito appoggiava i trucchi.

Rossetto, blush, matita...niente correttore.

Stavo iniziando ad andare nel panico. Correvo dal bagno alla camera di Jam, e viceversa, controllando e ricontrollando nella speranza di aver avuto una svista.

"Cosa c'è? Hai perso qualcosa?" una nota di cattiveria in quella voce mi indusse immediatamente a raddrizzare la schiena e a voltarmi nella sua direzione. Era appoggiato allo stipite della porta di Jam, in tutta la sua statuaria bellezza. Indossava una jeans scuro e una camicia azzurra completamente sbottonata.
"Oh, sei proprio sbadata" continuò con un sorriso malefico, ed allora collegai tutto.

"Ridammelo"

"Ridarti cosa?"

"Non fare il finto tonto, ridammelo subito!"

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