40-Bonfire heart

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POV ALLY

Eravamo in macchina da un paio di minuti ormai, e nessuno dei due aveva proferito parola. C'era tensione nell'aria e non solo perché avevo i muscoli ancora contratti per la spiacevole sorpresa di essere stata colta in flagrante.
Sentivo il cuore battere ancora ad un ritmo irregolare, nonostante fossimo ormai lontani da quella casa e da quella persona. Avevo temuto il peggio e ancora non mi capacitavo di essere riuscita ad evitare un disastro.
Almeno per il momento.

Ero a disagio, non vedevo l'ora di spezzare quel silenzio, avevo bisogno di distrarmi da quella fastidiosa sensazione di avere ancora gli occhi di Kevin puntati addosso, e sopratutto volevo scusarmi decentemente una volta per tutte, buttandomi alle spalle almeno per quella sera tutto ciò che era successo.
Tutto.

Già, come se così potessi sentirti meno in colpa per aver baciato Kevin, ma perfavore! Disse quella vocina fastidiosa, tremendamente veritiera.

Sapevo benissimo di non poter cancellare ciò che era successo, ma avrei provato a non pensare a quel bacio, avrei provato a non pensare a lui e a tutti i momenti che avevamo trascorso insieme.

Uscivo con Mat adesso, e a lui avrei  rivolto i miei pensieri, e preferibilmente, anche il mio cuore.

O almeno, ci avrei provato.
L'unico modo per riuscirvici era allontanarmi da Kevin. Allontanarmi da tutto ciò che mi faceva tremare dentro..i suoi sguardi, il suo corpo, il suo profumo, i suoi modi prepotenti e dannatamente dolci insieme...e il suo sorriso. Quello era da evitare assolutamente.
Lui era da evitare assolutamente.

Mentalmente sfilai una lista di tutte le cose da non fare in sua presenza:

Non devi guardarlo, non devi stare da sola con lui nella stessa stanza, non devi parlargli se non strettamente necessario, non devi avvicinarti, e se ride?...se ride tappati le orecchie, con discrezione ovviamente. Ricorda Ally, tre metri di distanza, almeno tre metri di distanza.

Era l'unica possibilità per far funzionare le cose con Mat, l'unica per voltare pagina.

Bene, dopo aver fatto chiarezza riguardo al come comportarmi in sua presenza ero decisamente più rilassata. Non mi sarei fatta cogliere alla sprovvista qualora mi si fosse parato davanti, il che era estremamente probabile dato che abitavamo nella stessa casa con le camere una di fronte all'altra.

Guardai Mat. Indossava una camicia bianca risvoltata all'insù nelle maniche che gli fasciava la muscolatura, e un paio di jeans.

Aveva entrambe le mani sul volante e una espressione leggermente accigliata, sembrava teso almeno quanto me.

Chissà dove mi stava portando, magari su una roccia a guardare la luna.

No, no , niente rocce, niente pensieri sui momenti tra te e Kevin Ally.

Guardai fuori da finestrino, scrollando leggermente la testa. Costeggiavamo la costa di South Beach, vedevo l'immensa distesa dell'oceano cozzare con il tramonto che ne toccava la superficie, risucchiato quasi del tutto dall'acqua.
Ero curiosa di scoprire la destinazione ma la strana tensione che si era creata mi intimoriva abbastanza per non chiederglielo.

Svoltò in una via stretta che dava su un parcheggio arrangiato, migliaia di macchine quasi addossate l'una sull'altra.
Dopo un paio di minuti riuscimmo a trovare un posto libero, spense il motore. Restando con le mani sul volante e lo sguardo fisso davanti a se.

Ora o mai più.

"Scusa...scusami davvero, sono sparita nel nulla, hai tutti le ragioni per essere arrabbiato con me"

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